Roma. Continua la crescita del debito pubblico italiano. A novembre, secondo quanto informa la Banca d’Italia, è stato pari a 2.229,4 miliardi, in aumento di 5,6 miliardi rispetto al mese precedente. “Molto grave. Anche se non si è battuto il record storico di luglio, continua a salire il debito, nonostante l’incremento delle entrate tributarie. Ci troviamo, insomma, di fronte al solito Stato incapace di contenere la spesa pubblica e che indebita le generazioni future. Nessun miglioramento per il 2017, sia per via degli interventi sul sistema bancario sia per la legge di Bilancio appena entrata in vigore, zeppa di interventi a pioggia” dichiara Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
L’associazione ricorda che nell’ultima legge di Bilancio ci sono 120 interventi di spesa e che, nel solo 2017, per fondi ad hoc, sono stanziarti in totale un miliardo e mezzo di euro (1,513 mln), che salgono a 1 mld e 689 nel 2018 e a 1 mld e 886 nel 2019.
Quando leggo la solita giaculatoria anche da un presidente – Massimiliano Dona – di un’Associazione di consumatori, francamente mi cadono le braccia. Non credo che ci siano più speranze, almeno nel medio periodo. Nel lungo periodo, come diceva Keynes, saremo tutti morti!
Milioni di italiani, in perfetta buona fede, sono assolutamente convinti che occorre ridurre “il mostro” della spesa pubblica per non indebitare e scaricare questo debito sulle future generazioni.
Questo luogo comune sul debito è diventata granitica e assoluta certezza, una verità coranica che sta producendo da anni, disoccupazione dilagante, povertà diffusa, tagli feroci ai sevizi pubblici essenziali (sanità, istruzione, trasporti, servizi sociali, ecc.) e sofferenze sociali. Il debito pubblico per il nostro Paese è diventato un’ossessione. Sono stanco di ripetere che il debito non è un vero problema per uno Stato a piena sovranità monetaria. Purtroppo, con l’adesione all’euro abbiamo rinunciato alla nostra sovranità monetaria. Con l’euro sono iniziati i guai e il nostro debito è diventato, effettivamente, un fardello insopportabile e insostenibile che non saremo mai in grado di onorare senza riappropriarci della nostra sovranità monetaria. Siamo diventati schiavi dei mercati finanziari dominati da poche banche d’affari e d’investimento che detengono il vero potere: il controllo della moneta!
Non posso in questa sede tediare e “scandalizzare” oltre il lettore, posso solo aggiungere, per gli scettici, che il Giappone ha un debito pubblico, rispetto al PIL, doppio di quello italiano e, pur con le difficoltà che attraversa l’economia interna e mondiale, ha i fondamentali economici (consumi, investimenti, risparmi, disoccupazione, inflazione, ecc.) migliori dei nostri. Motivo? Risposta: è un Paese a moneta sovrana che “controlla” la sua Banca centrale e che non ha nessun problema a finanziare il proprio deficit di bilancio e a rimborsare i titoli del suo debito alla scadenza, e tutto con un’inflazione e tassi d’interesse prossimi allo zero!
“Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità assoluta”. Joseph Göbbels, ministro della propaganda del Terzo Reich.