Si potrebbe affermare che la devozione del popolo sipontino verso san Leonardo sia quasi millenario che, all’inizio del sec. XI si può far risalire l’esistenza dell’omonima abbazia-
San Leonardo è considerato il protettore dei “galeotti” (di coloro che erano obbligati a vogare nelle galee), ma anche dei carcerati o di coloro che si trovavano ( o si trovano) in gravi ambasce.
Ed il nome Leonardo è ancora molto diffuso nella nostra comunità, come segno di ringraziamento per una prigione scampata o terminata o per la risoluzione di un problema con la “Giustizia”.
Ed infatti, la preziosa statua di S. Leonardo che si venera nella chiesa di S.Maria delle Grazie di Manfredonia (proveniente dall’antica abbazia) è ancora oggi contornata da catene e catenine (anche d’oro).
Non sono mancate, pertanto, atti devozionali verso questo santo, ormai perdute, ne indichiamo per esempio quella di farsi porgere, sempre nella chiesa di S.Maria, dai frati Minori Osservanti, il ferro ricurvo sugli omeri.
E a tale pratica si sottoponevano i pellegrini che si recavano nel mese di maggio e di settembre presso il santuario dell’arcangelo Michele sul Gargano (i zija zije). I modi di dire che riportiamo si riscontrano, oltre che nell’area sipontina, anche se con lemmi, esiti ed accenti diversi, nei territori confinanti con la Capitanata, ed in particolare nell’area ofantina (specie Barletta).
Lli catene de san Lunarde
Le catene di san Leonardo ( ex voto dei galeotti)
O’ purtéte i catene a san Lunarde
Ha portato le catene a san Leonardo (per devozione)
San Lunarde de prete,
famme a grazie,
llìveme lli catene
San Leonardo di pietra,/ fammi la grazia/ toglimi le catene
Tene i catene cum’e san Llunarde
(sté negatenéte)
Ha le catene come san Leonardo
E’ fatte u vote a san Llunarde:
véche ngarrozze a lla scaveze
Ho fatto il voto a san Leonardo/ vado scalzo in carrozza
Fuche de san Llunarde
Fuoco di san Leonardo (esoso)
caro pasquale maestro tu sei del dialetto chapeau !!!!
giacomo salvemini