FOGGIA, 13/05/2022 – (ilsussidiario) «Nessuno ha mai detto se i pagamenti in rubli violano le sanzioni, è una zona grigia»:
così Mario Draghi ieri sera a Washington in un passaggio rimasto forse troppo poco considerato della conferenza stampa a seguito del vertice con il Presidente Usa Joe Biden. Nelle ore di forte tensione sui mercati internazionali per lo stop a un terzo del gas in Europa – dovuta alla chiusura del tratto di passaggio in Ucraina “per cause di forza maggiore” – il passaggio di Draghi negli Usa assume valore ancora più grande.
Il Presidente del Consiglio ha di fatto svelato “l’evidenza” ormai fattuale: dopo l’ultimatum lanciato da Mosca sul pagamento per Gazprom in rubli (moneta russa), di fatto l’Europa ha risposto quasi unitariamente di sì. «Sono fiducioso che continueranno i pagamenti ma per una ragione stupida forse, non c’è nessuna dichiarazione ufficiale che i pagamenti violino le sanzioni, quindi è una zona grigia». Il motivo è molto semplice, conclude Draghi in conferenza stampa: «il più grande importatore, la Germania, ha già pagato in rubli e la maggior parte degli importatori di gas hanno già aperto conti in rubli con Gazprom». (ilsuddidiario)