MANFREDONIA (FOGIA) – “Cari lettori, mi presento sono Michela e sono nata il 21 gennaio 2007 a Manfredonia.
La mia passione è il calcio, fin da piccola dall’età di 5 anni scendevo giù nel mio quartiere a giocare, provavo a giocare a nascondino con le mie amiche o con le Barbie ma io non riuscivo.
Appena vedevo quel gruppetto di amici maschi scendere giù con la palla io correvo subito da loro, non riuscivo a farne a meno.
Tutte le signore e amiche del quartiere parecchie volte avevano pregiudizi sbagliati su di me per via del fatto che giocavo sempre con i maschi, non capivano però che ero una piccola bimba che cercava di inseguire il suo sogno e condividerlo con le persone che lo praticavano.
Venivo spesso invitata a scendere giù a giocare a calcio, iniziai a fare partite a un campetto vicino casa fin quando non arrivò un bellissimo giorno.
Settembre 2018 fui invitata ad andare a un open day della scuola calcio accademia, quel giorno mi sentivo finalmente me stessa e accolta da tutte le persone che erano lì.
Tornai a casa con le lacrime agli occhi, pensavo di non riuscire mai a realizzare il mio sogno per via di alcune difficoltà economiche.
Dopo un po’ di giorni parlai con mamma e mi disse che avrebbe fatto il possibile per realizzare questa cosa.
Ed eccoci qua 18 novembre 2018, iscrizione a scuola calcio e il giorno dopo subito ero lì sul campo a dare il meglio di me.
Nonno veniva spesso a registrare i miei allenamenti e mi dava sostegno in tutti i modi credendo in me e nei miei obbiettivi.
Passati 2 anni, 1 mese prima dal fine stagione mi misi una stecca al polso e mi dissero di dover star ferma per 1 mese e mezzo.
Da lì svanì il mio sogno, era l’ultimo anno che potevo giocare in campo, essendo femmina potevo continuare fino agli esordienti e poi dovevo fermarmi.
La mia vita iniziò a cambiare, un sogno infranto con nessuno sbocco.
Manfredonia in questo ambito non dà un futuro alle ragazze come me che vogliono praticare calcio in campo, è possibile solo giocare a calcio a 5 ma a me non piace.
Vedo spesso su internet ragazzine piccoline fuori da questo paese giocare con la palla e fare tanto successo e spesso rimango male, i miei sogni spesso mi fanno ritrovare li su quel campo a giocare poi mi sveglio e realizzo tutto, spero un giorno di poter tornare a essere quella bambina felice”.