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“Pietro Conversano, appuntato della Guardia di Finanza, scomparso il 13 febbraio 2019 non è un disertore”

AUTORE:
Giuseppe de Filippo
PUBBLICATO IL:
13 Settembre 2023
Focus e Inchieste // Inchieste Manfredonia //

Napoli – “Pietro Conversano, appuntato scelto della Compagnia della Guardia di Finanza di Monopoli, nato ad Appenzell (Svizzera) il 26 luglio 1967, residente a Fasano, e scomparso (irreperibile) dal 13 febbraio 2019 non è un disertore“.

Attestabile come “primo caso in Italia”, è quanto stabilito con recente provvedimento dal Gup presso il Tribunale militare di Napoli che, preso atto di quanto stabilito dalla recentissima Riforma Cartabia, mancando la prova che l’imputato, difeso dall’avv. Antonio La Scala, scomparso senza lasciare tracce, ormai da più di 4 anni e mezzo e all’epoca dei fatti in servizio alla Compagnia Guardia di Finanza di Monopoli, sia stato messo nelle condizioni di conoscere l’esistenza di un procedimento penale a suo carico, ha rinviato l’udienza al 20 dicembre 2023 al solo fine di emettere una sentenza di non doversi procedere per impossibilità ad instaurare correttamente il contraddittorio.

L'avvocato Antonio La Scala con i familiari di Pietro Conversano (ph STATOQUOTIDIANO)
L’avvocato Antonio La Scala con i familiari di Pietro Conversano (ph STATOQUOTIDIANO)

Difatti, come spiega a StatoQuotidiano.it l’avvocato Antonio La Scala, è emerso che “l’imputato non è stato mai messo a conoscenza del fatto che a suo carico esista un’ imputazione per diserzione, non avendo lo stesso mai ricevuto alcuna notifica in tal senso”.

In questo modo e con questo cavillo, l’originaria richiesta di rinvio a giudizio per il reato di diserzione aggravata avanzata dalla Procura Militare di Napoli non potrà essere più esaminata dal Tribunale militare, salvo che il militare venga rintracciato vivo“.

“Cio’ ovviamente comporterà per la polizia giudiziaria l’obbligo di rintraccio del militare per la notifica della sentenza!! La novità introdotta dalla Legge Cartabia è appunto finalizzata a garantire un corretto contraddittorio e un corretto esercizio del diritto di difesa”, così come ha sostenuto il difensore del militare avv La Scala, il quale ha anche evidenziato che “l’altra imputazione di omessa presentazione in servizio è stata già  archiviata dal gip militare in precedenza”.

Presenti stamani in aula i familiari di Pietro Conversano i quali hanno espresso “grande soddisfazione per aver chiuso almeno la vicenda penale senza che alcuna sentenza possa stabilire che il militare sia un disertore“.

Proprio la moglie di Pietro, la signora Katia ha dichiarato:” una parte di un incubo che dura da più di 4 anni è finita; anche per i miei figli è importante sapere che nessuno potrà mai più dire che il padre sia un disertore; ora spero sempre che ci sia un nuovo imput nelle ricerche per sapere finalmente cosa sia successo a Pietro; con l’avv La Scala al mio fianco sono certa che prima o poi riusciremo ad avere una risposta”.

Giuseppe de Filippo, attuale direttore responsabile www.statoquotidiano.it
Giuseppe de Filippo, attuale direttore responsabile www.statoquotidiano.it

A cura di Giuseppe de Filippo, g.defilippo@statoquotidiano.it

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