«Un senso di vergogna per fare parte di questo Parlamento», è stato provato dalla deputata Pd, Paola Concia, prima firmataria della proposta di legge. «La legge poteva essere salvata rinviandola in commissione – ha detto Concia – ora in “attesa” dell’approvazione della “leggina Carfagna”».
«Chi ha votato a favore della pregiudiziale di costituzionalità dell’Udc, e cioè Pdl e Lega, ha affossato la proposta di legge contro l’omofobia, ed è contro i diritti», ha detto la capogruppo del Pd in commissione Giustizia, Donatella Ferranti, che assicurato una “rapida ripresentazione” del testo in commissione Giustizia.
Su 188 deputati del Pd solo la teodem Paola Binetti ha votato a favore della pregiudiziale di costituzionalitá che ha bocciato il testo Concia sull’omofobia. Nel Pdl sono stati 9, invece, i voti contro la pregiudiziale: Italo Bocchino, Carmelo Briguglio, Giuseppe Calderisi, Benedetto Della Vedova, Chiara Moroni, Flavia Perina, Mario Pepe, Roberto Tortoli e Adolfo Urso. Gli astenuti nel Pdl sono stati 10 e tra questi i ministri Elio Vito e Gianfranco Rotondi e la presidente della commissione Giustizia, Giulia Bongiorno.
Inizialmente, l’Udc aveva fatto richiesta di voto segreto, ma la richiesta è stata in seguito ritirata «per coerenza» dal capogruppo Pier Ferdinando Casini, dopo che il rappresentante del Pdl Italo Bocchino aveva spiegato le ragioni per cui il suo gruppo aveva votato contro il rinvio del testo in commissione. «Questo testo – aveva spiegato Bocchino – rientra tra quelli inseriti all’ordine del giorno dell’Aula in quota all’opposizione; non era giusto che noi con i nostri voti ne determinassimo il ritorno in commissione, visto che l’opposizione stessa non era d’accordo sul mantenimento del testo».
Per il segretario del Pd Dario Franceschini la bocciatura del testo Concia è una vera “vergogna”, soprattutto dopo il comportamento di “tanti esponenti della destra”, inizialmente “disponibili a norme contro l’omofobia”, ma in seguito “compatti con l’Udc per bloccare la legge”.
Considerazioni anche dal presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, per il quale oggi “’Italia fa un passo indietro imperdonabile sul fronte del riconoscimento e della stigmatizzazione della omofobia”. La bocciatura in Parlamento del disegno di legge Concia rappresenta infatti “un pugno allo stomaco contro le vittime di ingiustizie e violenze, frutto di una discriminazione insopportabile”.