Monte Sant’Angelo. Ad un mese dalla sentenza del TAR, respinto il ricorso di Monte nel cuore relativo al commissariamento comunale per condizionamenti criminali, lo scenario cittadino continua ad apparire confuso ed assai complesso.
Ciò che avrebbe dovuto rappresentare l’epilogo dell’annosa vicenda ha finito per rialimentare il vortice mediatico generato da social, comunicati farneticanti, articoli arditi, iniziative ambigue e sterili che hanno caratterizzato l’ultimo anno e mezzo di cronache locali. Un tutti contro tutti davvero poco edificante (questo si) per una città che a parole tutti sostengono di amare, di portare nel cuore ma che di fatto si continua, inermi, ad osservarne l’inabissamento. Schettiniani nell’anima.
Al ricorso al TAR si era giunti con l’impeto dei soli esponenti dell’ex maggioranza che considerarono l’atto doveroso nei confronti di un provvedimento governativo ingiusto ed ingiustificato.
Di li a poco un’altra sentenza avrebbe rigettato l’incandidabilità per l’ex sindaco e due rappresentanti di giunta, con relativo grosso sospiro di sollievo. “Giustizia (parziale) è fatta! Sentenza giusta e giustificata (stavolta)!”, si gridò ai quattro venti.
Rivitalizzati e fiduciosi, riprendevano la personalissima crociata verso il verdetto finale che, a dir loro, avrebbe definitivamente ribaltato il corso degli eventi e restituito a comunità ed amministratori la dignità ingiustamente violata. Nel frattempo, il frullatore delle informazioni risucchiava praticamente tutti: commissari, capi settore, l’intero ex consiglio comunale, associazioni (che fine ha fatto il forum permanente interassociativo?), liberi cittadini, voci nuove e vecchie mummie di ritorno dal dimenticatoio.
Nell’era telematica, poi, le distanze si annullano, i ruoli si sovrappongono, le voci diventano urla e le considerazioni spesso offese. Il diritto d’espressione ha finito per armare un esercito di invasati, pervasi dalla potenza di un click.
Internautodipendenti, personaggi in cerca d’autore.
La visione delle cose continuava a dilatarsi, ai limiti dell’inenarrabilità. Le pagine più tristi della storia politica locale apparivano sempre più come un noire dal finale per nulla scontato. Una città paralizzata dall’attesa che continuava a protrarsi causa slittamento in estate della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale che si materializzava lo scorso inizio novembre. Qualche giorno di silenzio tombale (fisiologico e propedeutico all’assorbimento dell’inatteso duro colpo) e ci risiamo: Monte nel cuore torna alla carica ritenendo anche questa sentenza ingiusta.
“Sentenza che rispettiamo ma non condividiamo. Ricorreremo al Consiglio di Stato”, così il comunicato. Sarà questa l’ultima ancora di salvezza. O forse no? Come in una sorta di Marcondirondirondello, il cane continua a mordersi la coda.
Della serie: la guerra è già scoppiata, chi ci salverà? Rimarrebbe la Corte Internazionale per i diritti umani e, perché no visto l’aria che tira negli U.S.A., l’Alta Corte Federale Americana…
“è la democrazia baby!”. Evviva la democrazia. Il polverone degli ultimi diciotto mesi è stato anche alimentato dalla totale mancanza di provvedimenti penali individuali: nessun avviso di garanzia, nessun arresto, nessun rinvio a giudizio. Ed allora? Tutti colpevoli = nessun colpevole?
Viene annunciata una campagna di comunicazione al fine di render note tutte le informazioni in possesso di sindaco ed ex amministratori in nome di trasparenza e legalità.
Si tenta un’analisi comparata tra un paese mafioso e Monte Sant’Angelo per evidenziarne le sostanziali difformità. La prima grossolana inesattezza riguarda ancora una volta l’aggettivazione di mafiosità, mai menzionata in nessuna riga di nessun atto riguardante l’intera vicenda, in cui si parla esclusivamente di criminalità, per quanto efferata.
Si osanna un bilancio comunale perfettamente in ordine (contrapposto a quelli dissestati dei comuni sciolti per mafia), mutui estinti e virtuosismi certificati. Ciò nonostante abbiano redatto il bilancio comunale (parole loro) da meri amministratori condominiali dalle mani legate dai vicoli del patto di stabilità. Con una spesa pubblica ridotta all’osso ed i giri di vite da parte dello Stato centrale, l’impresa non appare poi così epica. In quanto ai mutui da estinguere, cos’altro si sarebbe dovuto fare? Infine, quei bilanci dissestati di cui parla la comparazione appartengono a realtà molto più significative di Monte Sant’Angelo e per lo più riguardanti casi di qualche anno fa.
Nessun esubero ed inefficienza del personale, blocco del turnover e nessuna assunzione di stampo clientelare durante le loro amministrazioni. Ma questo anche per tutti i feudi-satellite di influenza e di potere come i vari GAL, GAC, ARIF, TECNECO, SAN GIORGIO (qualche anno prima), consorzi e consorzini vari?
Tutti i tributi sarebbero stati incassati senza la presenza di strane esenzioni, al netto delle troppe delibere ad personam che si sono continuate ad elargire a personaggi dalla dubbia reputazione e spesso affatto meritevoli.
Si rivendicano bandi ed appalti regolari, trasparenti e privi di ogni turbativa ma quante gare sono andate praticamente deserte e viziate da minimi ribassi? E sull’abuso dell’utilizzo dei criteri di somma urgenza? E sulle solite ditte che casualmente si ritrovavano assegnatari di quasi tutti i lavori? L’orgoglio per un piano regolatore trentennale e l’approvazione del DPP da parte dell’ex sindaco per il recupero dell’esistente in edilizia a zero consumo di nuovo suolo, non ha comunque preservato Monte Sant’Angelo dallo scempio edilizio del recente passato. La disastrosa gestione del comparto Galluccio (i cui residenti continuano ad essere presi letteralmente in giro dalla pseudo bitumazione delle strade di questi giorni) vi ricorda qualcosa?
Non si segnala alcun tipo di abusivismo, ad eccezione di alcuni materiali utilizzati nel centro storico: ma sembrano parole di chi vive chissà dove, di gente che sembra non aver mai girato per la città.
L’abuso ambientale, oltre che edilizio, è sotto gli occhi di tutti (basta percorrere la circonvallazione ed osservare il panorama) ed il diritto alla casa, per alcuni è sfociato in recuperi dell’esistente dalle metrature, sporgenze ed aperture discutibili, per altri in un vero e proprio inferno.
E per finire, l’efficienza della raccolta rifiuti rispetto ai casi napoletani e foggiani.
Certo Monte Sant’Angelo non è sommersa da cumuli di immondizia, ne fuochi divampano regolarmente per le strade cittadine ma indiscutibile rimane ad oggi il fallimento della raccolta porta a porta, anche per forti responsabilità della cittadinanza comunque non messa nelle condizioni ideali a causa di un servizio gestito in maniera non certo impeccabile.
La realtà parla invece di strade più sporche per i rifiuti conferiti e ritirati in orari, luoghi e modalità errate e di un verde pubblico abbandonato all’incuria ed alla sporcizia.
Un comune talmente riciclone che dal 12 dicembre sarà privato anche dei cassonetti di carta e plastica per manifesta incapacità. Quelli del vetro, degli abiti usati e delle pile pare stiano già tremando…
Per recarsi nella cosiddetta isola ecologica, poi, bisognava munirsi di equipaggiamento militare da guerra batteriologica per attraversare le lastre di vetro schiantate al suolo, la ferraglia diffusa e il tanfo dell’organico spiaccicato tra i bidoni di raccolta- Non sarà forse che un clima di illegalità diffusa da decenni determini tutto o quasi nella terra dell’Angelo?
Non è che forse da sempre tutte le fazioni politiche alternatesi nei decenni abbiano sempre avuto dei referenti e delle collusioni poco raccomandabili?
Non sarà che tra le fila dei reduci montanari non costretti a scappare altrove (la popolazione locale si è praticamente dimezzata negli ultimi trent’anni) si annidino i corresponsabili del sistema monte?
Quanto ha influito l’arretratezza mentale, la logica del rispetto e della collusione criminale? Monte Sant’Angelo ha goduto e continua a godere di un sistema chiuso e sfacciatamente regolamentato da dinamiche lontane anni luce da trasparenza e meritocrazia ma di cui hanno fatto parte, a turno, tutte le sfere rappresentative della comunità.
Monte Sant’Angelo, mezzogiorno, Italia. Il vero fallimento sta nel fatto che nessun soggetto attivo nello scenario montanaro ha incarnato un sogno, una speranza vera. Come il pesce, troppo presto, tutto è sempre incominciato a puzzare, facendo dilagare un senso di sfiducia generalizzata, specie nella parte più sana della comunità.
Non si è dato un barlume di speranza a nessuno al di fuori dei soliti noti che tra non molto si ritroveranno con un mucchio di mosche in mano. Nessuno ha mai anteposto fermamente l’interesse pubblico a quello personale. Non si è fatto nulla di ciò che avrebbe dovuto fare una classe dirigente che oggi prende la decisione di amministrare una delle migliaia di realtà come la nostra. Eppure esempi di vero virtuosismo ci sono davvero, sparsi nelle parti più basse e fetidi di questo stivale Italia.
Un’altra Monte sarebbe davvero possibile? Ma a chi affidare il sogno e la residua fiducia? Tutto appare immobile ed irremovibile. Come sempre. E l’unica analisi comparata che mi viene in mente è quella che già impazza dal giorno dell’Immacolata in rete: foto corso Monte Sant’Angelo ore 20:00 dell’8 dicembre 2016 VS corso di Manfredonia stessa ora, stesso giorno, mese, anno…
Buon continuazione d’Avvento a tutti!
PS: Il 7 dicembre scorso il tribunale competente ha accolto il ricorso del Ministero dell’Interno, decretando l’ineleggibilità per i tre ex amministratori.
Colpo di scena finale coi quattro deferimenti da parte dei Carabinieri risalenti allo scorso ottobre nei confronti di quattro dipendenti comunali.
(A cura di Antonio Gabriele, Monte Sant’Angelo – 13.12.2016)
Il commissariamento ha fatto risorgere Monte, per me devono restare i Commissari.
Vorrei far notare a chi ha scritto l’articolo che al Galluccio non è stato solo messo l’asfalto dopo ben 13 anni. Sono state anche rifatte le fognature che erano in contropendenza, sono state messi i collegamenti telefonici che non esistevano, sono stati fatti i marciapiedi che mancavano e anche i pali della luce. Inoltre sono stati avviati i lavori per la nuova palestra. Quanto all’asfalto è quello che era previsto dal progetto originario e verrà ricoperto da un ulteriore strato di alcuni centimetri di alta qualità.
Monte è sicuramente più pulita di tutti gli altri comuni intorno. E il verde pubblico è ben tenuto, poi esistono quelli maleducati che abbandonano i rifiuti ma vengono subito rimossi. Il parco dei bambini non era praticabile un tempo ora invece è ben tenuto.
X Beppe
il verde pubblico è ben tenuto?
Dia un’occhiatina al boschetto di fronte l’ospedale.
E’ una “zozzeria” inguardabile.
Trombetta ci sono passato stamattina. Era perfetto, non una carta nessuna bottiglia. Di cosa ti lamenti?
lasciamo icommissari e non torniamo alla vekkia politica ( MI RIFERISCO A GLI ULTIMI 20 ANNI )!!!!!! almeno ora c’e più trasparenza su tutto quello ke riguarda appalti ecc….)!!!!! ripeto sempre ke monte ha grandi potenzialità bisogna solo saperle sfruttare ma con la solita melina della politica non si andrà mai avanti!!! LASCIAMO I COMMISSARI!!!!!!!!!!
Sono d’accordo che è meglio se rimane il commissario che ha lavorato molto bene. La politica di Monte non dovrebbe presentare nessuna lista e lasciare il Commissario.
Il commissario ha fatto vedere ai nostri piccoli politici come si amministra Monte, molta gente vuole che rimane il commissario ma i piccoli politici vogliono tornare a mangiare.
x Beppe
Non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere!
Sarei curioso di avere un elenco di cosa anno fatto i Commissari,secondo me anno portato a termine le cose già iniziate dall’amministrazione MONTE NEL CUORE.Adesso qust’altra novità di togliere i contenitori da chi è partita? Siamo solo a un giorno che non ci sono più i contenitori e Monte è diventata già una discarica su tutto il Paese vi siete domandati fra 2/3 giorni come diventerà Monte ecco dove ci anno portato i tanto “ELOGIATI” COMMISSARI A RIEMPIRCI LE CASE DI SPAZZATURA OPPURE SE NON VOGLIAMO VIVERE NELL’IMMONDIZIA DOBBIAMO PRENDERE LE MACCHINE E RECARCI NEI PUNTI DI RACCOLTA.QUESTO NON E’ GIUSTO PERCHE’ NOI PAGHIAMO PROFUMATAMENTE LA TASSA SUI RIFIUTI E LORO SONO DOVUTI A GARANDIRCI IL SERVIZIO…….
Ecco i soliti Cuoricini che ogni tanto riaffiorano con le loro calunnie. Caro Montanarou se sei di Monte sai benissimo anche tu che Monte è rinata da quando ci sono i commissari e non dobbiamo più vergognarci come invece era prima. Io dico che se si candida il commissario a Monte prende il 90%!
MOLTI NON VEDONO L’ORA CHE VADA VIA PERCHE’ NON E’ IL COMMISSARIO CHE DECIDE COSA FARE MA I CAPI SETTORI IN PARTICOLARE UNO….
Non mi sembra proprio che sia come dici tu Montanarou. Anzi, esattamente il contrario. Anche questa sera in piazza persone dicevano tutte che dovrebbe rimanere il commissario e non tornare i politici.