Roma, 14/01/2021 – (ansa) Finisce il governo Conte bis. Non basta l’apertura di Giuseppe Conte a un “patto di legislatura”: Matteo Renzi annuncia le dimissioni delle ministre di Italia viva dal governo.
Si apre una crisi di governo, che deve essere ancora ufficialmente formalizzata, dagli sbocchi ignoti. E si apre in modo inatteso, quando sembravano esserci tutte le condizioni per siglare la pace.
A sera, aprendo il Consiglio dei ministri, il premier annuncia di aver informato il Quirinale e accettato il passo indietro di Teresa Bellanova ed Elena Bonetti. Le parole sono come pietre. Parla di “grave responsabilità” e “notevole danno al Paese” prodotto da un gesto che non può essere sminuito. Afferma di aver cercato “fino all’ultimo utile” il dialogo ma il terreno è stato “disseminato di mine”. Chiama la sua squadra a testimone e dal Cdm arrivano i tweet all’unisono dei ministri M5s, Pd e Leu. “#AvanticonConte”, è l’hashtag. Lo twitta dal Pd anche Nicola Zingaretti: “Ora è a rischio tutto, è una scelta incomprensibile”, è il suo attacco a Renzi.
Ventiquattro ore per far decantare lo schiaffo di Matteo Renzi, per permettere ai partiti di maggioranza di ragionare sul da farsi. E poi eventualmente presentarsi alle Camere con un discorso che faccia un appello largo alla responsabilità.
Il premier Giuseppe Conte, nel primo Consiglio dei ministri senza Iv, non fornisce alcun cenno di dietrofront, tratta ormai Matteo Renzi da avversario, si presenta ai ministri tranquillo e deciso ad andare avanti.
Ancora alcuni passaggi devono maturare: oggi Pd e M5s riuniranno i loro vertici per valutare la crisi, consapevoli che in maggioranza c’è chi, come una parte dei Dem, ha ancora dubbi sull’ipotesi di sostituire Iv con un gruppo di “responsabili”.(ansa)