Torremaggiore – COSTITUITO a Torremaggiore il “Comitato Cittadino per la Tutela dell’Acqua, Bene Comune”. Alla presidenza è stato chiamato il neo Sindaco eletto di Torremaggiore Vincenzo Ciancio, il coordinatore è Matteo Marolla e il segretario organizzativo Michele Ametta. L’obiettivo del gruppo è quello di “agire efficacemente sul territorio, al fine di raccogliere le firme necessarie all’ammissione dei tre quesiti referendari”, depositati presso la Corte di Cassazione in data 31 marzo u.s., contro la privatizzazione dell’acqua, che comporterebbe la sua mercificazione ed il notevole aumento dei costi del servizio idrico”.
MOTIVAZIONI ALLA BASE DELLA COSTITUZIONE – All’interno del comitato neo-costituito è maturata la convinzione che “quello della raccolta firme sarà un grande momento di azione politica collettiva con l’auspicata partecipazione di numerosi cittadini”.
LA LETTERA DI PADRE ZANOTELLI: GIU’ LE MANI DALL’ACQUA – “Questo è l’anno dell’acqua, l’anno in cui noi italiani dobbiamo decidere se l’acqua sarà merce o diritto fondamentale umano.” Così esordisce p. Alex Zanotelli, missionario comboniano da anni impegnato per il riconoscimento dei diritti umani, in Africa prima e in Italia oggi, dove vive e lavora. Negli ultimi anni l’impegno di p. Alex è stato rivolto alla lotta contro la mercificazione dell’acqua con numerosi appelli, ai giovani, alle autorità e ai media perché l’accesso all’acqua sia riconosciuto come diritto di tutti, attraverso una gestione pubblica che garantisca la distribuzione a tutti, al costo più basso possibile. Nonostante gli appelli e le istanze dei numerosi movimenti in difesa dell’acqua, il 19 novembre 2009 è stata varata la legge Ronchi, che privatizza i rubinetti d’Italia. “Una sconfitta della politica e una la vittoria dei potentati economico-finanziari – afferma padre Alex nel suo ultimo appello – è la vittoria del mercato, la mercificazione della creatura più sacra che abbiamo: sorella acqua”.
Il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua il 22 marzo ha lanciato il referendum abrogativo della Legge Ronchi, che dovrà raccogliere, fra aprile e luglio 2010, circa seicentomila firme. La raccolta firme partirà ufficialmente il 24 aprile, Giù le mani dall’acqua, raccoglie gli appelli di p. Alex, dal 2006 al 2010, per rendere pubblica la sua denuncia e per sostenere le istanze dei movimenti attraverso tutti i canali di comunicazione. A livello nazionale il decreto rischia di dividere il paese in cittadini di serie A e cittadini di serie B e sarà pagato a caro prezzo dalle classi deboli che, per l’aumento delle tariffe, troveranno sempre più difficile pagare le bollette dell’acqua. A livello internazionale, l’acquisto delle fonti idriche da parte delle multinazionali, e un suo appoggio da parte dei paesi del G8, sarà pagata dai poveri del Sud del mondo con milioni di morti di sete e a caro prezzo da tutti noi per i conflitti tra Stati che non tarderanno ad arrivare. Nel libro sono raccolti i nove appelli di p. Alex e le lettere inviate all’ex segretario del Pd Walter Veltroni e al Presidente della Commissione Europea Romano Prodi. In appendice la Dichiarazione di Assisi “Un grido dalla Terra di Francesco: ‘Salviamo Sorella Acqua’ “ e la Proposta di Sezano, l’appello per l’inserimento dell’acqua nell’agenda dei negoziati di Copenaghen promossa dai rappresentanti delle varie religioni presenti in Italia.
PADRE ZANOTELLI: LE MIE MISSIONI A NAIROBI – “Sono impegnato sull’acqua come prete, come missionario e come cittadino.Come prete,perché per me il problema dell’acqua è un problema etico che possiamo riassumere così: ”L’acqua è fonte di vita o fonte di lucro? L’acqua è un bene naturale, vitale e insostituibile, o un bene economico da trattare come risorsa idrica e come merce?”. L’acqua per me e anche per la tradizione cristiana è vita, fonte di vita. Come missionario (che ha toccato con mano, soprattutto a Korogocho-Nairobi, e sentito sulla sua pelle i drammi della miseria e del degrado), perché se l’acqua diventerà fonte di lucro, questo significherà la morte di milioni di persone. Se oggi muoiono 50 milioni di persone l’anno per fame, domani, se l’acqua diventerà merce, 100 milioni moriranno di sete. Per me questi non sono numeri, sono volti, unici e irripetibili, figli dello stesso Padre. Come cittadino, l’acqua è uno degli elementi più fondamentali per la convivenza umana. Non ci può essere democrazia senza il controllo sugli elementi fondamentali per la propria sopravvivenza. L’acqua è uno degli elementi fondamentali per l’uomo che, almeno per il 70% , è fatto di acqua. L’acqua è fonte della vita. Non c’è vita senza acqua. È l’elemento primordiale per eccellenza. È uno dei simboli religiosi più usati da tutte le religioni mondiali. Insieme con l’aria è uno dei beni indispensabili per la vita umana”.
ACQUA BENE PUBBLICO, APPELLO CGIL PUGLIA: UNIONE PER RACCOLTA FIRME REFERENDUM – Condivisione della battaglia “perché l´acqua rimanga un bene pubblico essenziale quale diritto universale” è stata espressa oggi dal segretario generale della Cgil della Puglia, Gianni Forte. Una posizione già assunta centralmente dalla confederazione “in coerenza con le preoccupazioni espresse e le iniziative assunte nei mesi scorsi in merito alle gravi conseguenze derivanti dalle scelte del Governo di privatizzare i servizi pubblici locali”. In una lettera alle strutture del sindacato pugliese, il leader della Cgil regionale ribadisce come “il tema dell´acqua e dei servizi pubblici locali sia da tempo all´attenzione dell´intera organizzazione sindacale”, anche a livello nazionale, che lo ha ribadito nei documenti e nel dibattito per il XVI Congresso nazionale, in programma a Rimini dal 5 all´8 maggio prossimi. “Pur confermando la scelta della Confederazione di non essere soggetto promotore di campagne referendarie”, Forte sollecita tutte le strutture del sindacato pugliese “a garantire ogni sforzo, per la raccolta delle firme”, a sostegno dell´iniziativa referendaria tesa ad abrogare la legge Ronchi e le altre norme che hanno aperto le porte alla gestione dell´acqua da parte dei privati.