Foggia – IL primo semestre dell’edilizia foggiana si chiude con un preoccupante segno negativo. I dati diffusi dall’osservatorio statistico della Cassa Edile di Capitanata fotografano una situazione complessa i cui tempi di ripresa sono lontani rispetto alle previsioni formulate solo qualche mese fa. Il crollo delle ore lavorate, circa 400mila in meno rispetto al 2009 pari al -10%, e il saldo negativo dei cantieri, 3112 per il I semestre 2010 rispetto ai 3478 del II semestre 2009, sono i numeri da cui far partire una riflessione seria per il settore.
“Sono dati allarmanti, che danno l’idea di un settore in piena crisi – è il commento del segretario generale della Feneal Uil, Pasqualino Festa -. Al di là di quella che può essere una mera percezione, i numeri rilevano un momento di forte difficoltà, tanto per le imprese quanto per i lavoratori. Tanto nel 2009 quanto nel 2008, nonostante tutto, non siamo mai scesi sotto la soglia dei 3400 cantieri attivi. Oggi addirittura ci troviamo con più di 300 cantieri in meno, segno di un aggravamento della situazione che non si può più sottacere”.
Una contrazione degli investimenti da parte degli enti di spesa e un sempre maggiore ricorso all’appalto esterno sono, ad avviso della Feneal, due ragioni della situazione attuale. “Sono diminuiti gli investimenti, sono mancate progettualità, le infrastrutture sono ferme, i cantieri, laddove aprono, sono sempre gestiti da aziende esterne al territorio che preferiscono recuperare la manovalanza in altre zone d’Italia. Situazioni queste che abbiamo più volte denunciato, senza alcuna risposta. Ora la nostra speranza, almeno per la città di Foggia, è che le nuove opere di urbanizzazione che il comune si appresta a varare diano un sospiro di sollievo al settore. Per il resto, crediamo che nuovi investimenti nelle opere infrastrutturali possano essere un buon viatico per le nostre aziende, che hanno dimostrato in questi anni un’alta professionalità. Ci auguriamo che il Governo nazionale, sempre pronto a sostenere le ragioni del Nord – dice Festa – si ricordi anche del nostro territorio. Le promesse di avvio di una nuova grande stagione di investimenti per il Sud sembrano essere cadute nel vuoto. I nostri lavoratori, però, attendono risposte. E con questa situazione ne hanno tutto il diritto”, conclude il sindacalista della Cisl.
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