A Manfredonia il primo cinema pubblico all’aperto fu costruito su suolo adibito a giardino, sito in via dell’Arcangelo, di proprietà del farmacista Giuseppe Murgo. Anni fa, intervistai l’amico, il compianto consulente del lavoro Salvatore (Tore) Casalino, per avere notizie sulla vita di suo padre Nunzio Casalino. Salvatore, mi riferì che nel 1937 il suo papà per continuare l’attività di gestore di un cinematografo prese in affitto il giardino del farmacista Murgo. Nello stesso anno, Casalino, dopo aver ottenuto il permesso di agibilità per l’arena, acquistò gli apparecchi per la proiezione di film dall’imprenditore ing. Angiolo Fedi di Milano e trasformò il locale in cinema all’aperto, sotto il nome di “Cinema Impero”. Fece costruire lo schermo quadrato gigante, due porticati laterali in legno, una piccola galleria, la cabina per le proiezioni e locali vari di servizio. Le opere, furono realizzate dal costruttore edile locale Nicola Di Lauro. Il cinema aveva una capienza di 500 posti a sedere con strutture in legno.
Va ricordato, per la storia locale, che Nunzio Casalino fu il primo sindaco di Manfredonia nel dopo guerra, espressione di una coalizione democratica di sinistra. Ebbe incarichi nel campo sindacale, si interessò di assistenzialismo sociale in favore delle classi più deboli. Quando lasciò l’attività politica, si dedicò esclusivamente a quella di consulente del Lavoro. Persona intraprendente dotata di estro artistico, lavorò in giovane età, in qualità intagliatore ed ebanista e successivamente per conto dei gestori del cinema Adua (così denominato l’Eden teatro durante il regime fascista) per la proiezione di film muti, in qualità di cartellonista (disegnatore di manifesti dei film in programma al cinematografo). Sempre Casalino, dal 1934 al 1936 gestì insieme al cav. Nicola Silvis (grande invalido di guerra e suo compare di nozze) il cinematografo Adua sito all’epoca sulla piazzetta Mercato.
Il Cinema Impero iniziò a funzionare nel 1938. Lo stesso Casalino, poichè da solo non riusciva a portare avanti la gestione del Cinema coinvolse successivamente nell’attività i suoi fratelli: Antonio, Giuseppe, Michele e Nicola. Il primo film proiettato all’arena Impero fu “Tarass Boulba” girato nel 1936 in Francia. Negli anni ’80, intervistai per un periodo, il musicista Raffaele Occhionero, memoria storica sipontina della seconda guerra mondiale, che aveva lavorato come typist (dattilografo) presso il Comando Alleato Americano. Occhionero mi disse che durante la guerra le proiezioni dei film furono sospese per motivi di sicurezza. Il cinema Impero fu requisito prima dal comando inglese e poi da quello americano e utilizzato quale deposito di mezzi militari. Sempre durante l’Occupazione, alcuni militari inglesi appassionati di tennis adattarono il suolo in terra battuta dell’Impero anche a campo da tennis. Mi riferiva l’amico Alfredo Totaro, ex portiere del Manfredonia, che sempre in quegli anni, quando gli Alleati andarono via da Manfredonia suo zio Michele Totaro insieme a Raffaele Frattaruolo ed altri amici spesso andavano a giocare a tennis sul terreno in terra battuta del Cinema Murgo. Nel 1944 intellettuali e studenti locali fondarono l’associazione “Amici dell’Arte” il cui presidente era il dottore Adolfo Pacilli. Spesso il rag. Tonino Murgo, uno degli eredi del Cinema Impero, figlio del farmacista Murgo, insieme ad altri componenti dell’associazione “Amici dell’arte”, dei quali vale la pena ricordare, Giosafatte Mondelli, Miriam Murgo, Osvaldo Valente, Tonino Fatone, i musicisti Fortunato D’Onofrio, Gennaro De Salvia, Pietro De Salvia ed altri giovani attori, cantanti e musicisti, si riunivano presso Cinema Impero, per serate di gala con cena, musica e ballo con amici della Manfredonia bene. Sempre nel Cinema, i componenti dell’associazione “Amici dell’Arte” preparavano spettacoli di arte varia inserendo nelle performance: arie tratte delle più celebri operette, canzoni d’epoca, canzonette da cafè chantant e recitati, che venivano rappresentati al pubblico presso l’Eden Teatro e in occasione di feste private che avevano luogo presso “Villa Rosa” di proprietà di Vincenzo D’Onofrio, ove solitamente partecipavano famiglie nobiliari e benestanti locali. A queste feste, durante il periodo dell’Occupazione degli Alleati in loco, venivano invitati anche ufficiali americani.
Va evidenziato, che l’organizzatore nel Cinema Impero delle serate private con performance di arte varia e feste danzanti erano allestite sempre da Tonino Murgo. Sempre negli anni ’40, prima della riapertura del Cinema Impero, feste da ballo private, sempre in abito da sera, furono allestite nel Cinema anche da militari dell’Aeronautica. Nel 1949, i fratelli Casalino che avevano sempre avuto in gestione l’Arena Impero, nel terreno di proprietà del farmacista Murgo, in considerazione delle nuove norme di sicurezza, in auge nel dopo guerra, decisero di ristrutturare completamente il Cinema Impero. Furono demolite tutte le vecchie strutture in legno e costruite in cemento armato. Tra i lavori eseguiti dalla ditta edile di Manfredonia di Francesco Italiano, fu realizzata la nuova galleria, sostituite le sedie di legno con quello in ferro più resistenti alle intemperie, nel primo settore della platea, mentre nel secondo settore della platea (sotto la nuova Galleria) sedie più eleganti. Furono eseguiti, altresì, ed effettuati altri lavori di abbellimento del Cinema. Il numero dei posti sedere fu portato da 500 a 800 persone. Sempre in quegli anni i Casalino, iniziarono la collaborazione con l’impresa dei fratelli Pesante, proprietari in loco di tre cinematografi, per quanto concerne la proiezione di film con lo scambio delle pellicole proiettate nella stessa serata all’Arena Giardino Pesante e al cinema Impero. Nel 1962, i fratelli Casalino, resero ancora più accogliente l’Arena Impero con nuove opere di arredo. Tra i Casalino, gestori del cinema che aveva grande popolarità in loco, va sicuramente ricordato Nicola Casalino detto “u marascialle Casaline” per via del servizio che aveva prestato nella cavalleria dell’esercito italiano durante la guerra d’Africa. Questi, addetto all’incarico di “sorveglianza” e responsabile del magazzino del cinema era solito sedersi sempre fuori l’ingresso dell’Impero. Il maresciallo Casalino che era un fumatore incallito di Edelweiss, difficilmente lo si vedeva vicino al cinema senza sigaretta tra le labbra. Per la storia, va evidenziato, che sempre negli anni ’40 il cantautore Lucio Dalla da bambino soggiornava durante il periodo estivo a Manfredonia con la madre, signora Iole Melotti, in una abitazione nei pressi cinema Impero. Mi riferiva alcuni giorni fa Nicola Casalino, figlio di Michele Casalino (bigliettaio del cinema) che aveva conosciuto Lucio Dalla quando era ragazzino, che suo zio Nicola Casalino detto “u marescialle”, spesso rincorreva Dalla e lo prendeva a “calci nel sedere” e a mal parole perchè era “iove revattuse” irrequieto. Dalla, che da ragazzino aveva il permesso di entrare e uscire dal cinema continuamente e a suo piacimento, aveva l’abitudine di andarsi a sedere in galleria. Questo suo comportamento, “infastidiva” sia l’addetto allo sbigliettamento dei clienti del cinema e sia il maresciallo Casalino, che nonostante lo redarguiva spesso gli voleva anche molto bene. Tant’è, che Dalla, quando iniziò ad avere successo in qualità di cantautore e veniva a Manfredonia, una delle prime persone che andava a trovare era ”u Marascialle Casaline au Ceneme Imbòre” (il maresciallo Casalino al cinema Impero).
Mi raccontava il mio amico Peppino Delle Noci, che da ragazzo insieme ad altri coetanei per vedere i film proiettati nel cinema Impero si arrampicavano fino alla punta di un albero di pino, che si trovava in direzione della parte bassa del Cinema. Ma al maresciallo Casalino, che nulla gli sfuggiva, appena li sorprendeva, andava sotto il pino e lanciava sassolini all’indirizzo dei “piccoli portoghesi” invitandoli “con le buone” a scendere dall’albero. Sempre a proposito del maresciallo Casalino (che nel dopo guerra è stato un personaggio popolare della vita cittadina), mi raccontavano alcuni amici che frequentavano il bar delle Rose negli anni ’50-’60, che il maresciallo oltre ad avere un collezione di francobolli invidiabile (poi fatta sparire da qualche mascalzone locale), durante il periodo estivo, dopo l’ultima proiezione del film in programma, era solito recarsi in gruppo a piedi, con i frequentatori più assidui del Cinema alla chiesetta della Madonna della Pace, dove andava ad accendere per devozione un cero. Sempre Casalino, l’8 settembre di ogni anno, Festa della Madonna di Pulsano, era solito andare con un folto gruppo di amici a piedi all’antica Abbazia di Pulsano portando uno scudiscio che serviva per tenere dietro di lui tutti i partecipanti alla gita nel corso della salita all’Abbazia. Le proiezioni dei film al cinema Impero, iniziavano a maggio e si concludevano anche a fine ottobre, fino a quando la temperatura era ancora calda. Mi riferiva Lorenzo Di Staso, che aveva lavorato come maschera nel Cinema, che molte volte i gestori del Cinema chiedevano alla Questura di Foggia, una proroga per la proiezione di film, che si protraeva anche nel mese di novembre. Nell’ultimo mese, quando la temperatura era più fresca, i clienti del cinema erano soliti sedersi sotto la galleria. Un telo sistemato al centro sala ad altezza sedie, faceva da paravento per gli habitué del Cinema, nelle serate più fredde. I Casalino tennero la gestione del Cinema Impero fino al 1984, data confermata da Luciano Casalino, figlio di “Peppenille Casaline”, allorquando iniziò la crisi del Cinema in Italia. Ricordo, prima della chiusura dei Cinema “copérte e scopérte” e non solo a Manfredonia, la produzione e proiezione dei film “vietete” erotici con l’avviso sul tabellone, vietato ai minori di 18 anni.
A tal riguardo, era in voga, specialmente tra i pescatori il modo di dire: “Mò, jeme a carechè i batterjie au ceneme”. Sinceramente, nell’ultimo periodo di attività, i cinema erano diventati anche un ricettacolo di masturbatori.
L’attività cinematografica era diventata anche svantaggiosa, prima di tutto per via dell’ora legale in vigore in quegli anni che aveva sottratto più di un’ora alla proiezione dei film in programma e poi i popolari programmi televisivi che ormai in Italia avevano sostituito il Cinema. Il personale che lavorava all’Arena Impero era così composto: Nunzio Casalino (che aveva compiti di contabile e amministratore del Cinema); Peppino “Peppenille” Casalino (elettricista) che fu il primo operatore del Cinema per la proiezione dei film. Successivamente, il lavoro nella cabina di proiezione passò a Salvatore “Torine” Casalino figlio di Michele Casalino. L’allestitore dei tabelloni pubblicitari dei film in programma veniva fatto anche da Giuseppe Casalino aiutato da Lorenzo di Staso. Il servizio di “maschera” (assistenza e controllo dei clienti che frequentavano il Cinema) era svolto da Antonio e Gaetano Casalino, e poi successivamente anche da Lorenzo Di Staso. Altra persona che ha lavorato per anni nel Cinema Impero (e anche nei cinema –coperte e scoperte- dei fratelli Pesante), come maschera e addetto anche all’allestimento dei tabelloni pubblicitari dei film, è stato un certo Luigi Potito detto “uggine Melòne”. Questi, tra l’altro bravo disegnatore e incisore di tatuaggi aver lavorato come operaio in giovane età in Germania. La maschera del cinema che era sempre munito di una lampadina tascabile, aveva altresì mansione di aprire e chiudere le porte quando finiva e poi iniziava la proiezione di un film.
(Fine prima parte, Manfredonia 14 settembre 2019)
FOTOGALLERY FRANCO RINALDI
Ma come fai ? SEMPLICEMENTE MERAVIGLIOSO. GRAZIE FRANCO.
La nobiltà nera regna da sempre e ovunque… A buon intenditore poche parole.