Foggia,14 settembre 2023. Giuseppe Pertosa è candidato in Fratelli d’Italia alle elezioni comunali di ottobre. “Bisogna aspettare l’ufficialità delle liste” dice a StatoQuotidiano ma il post social con il simbolo di partito è messo.
“Diedi un segnale di discontinuità candidandomi a sindaco nel 2019 con una mia lista”, aggiunge. È stato consigliere per 5 anni di Fi dal 2014-2019, in maggioranza, ha partecipato alla coalizione di Pippo Cavaliere al ballottaggio contro Landella insieme a Giuseppe Mainiero.
In quel fatidico 2019- da cui alcuni consiglieri ripartono dopo essere stati fermi un giro, per usare un’espressione non troppo bella- altri strappi si sono consumati.
Oggi ne riparliamo con alcuni esempi davanti ai nostri occhi, alcuni visibili dai social, molti altri dai manifesti elettorali. Pertosa, con 1500 voti ottenuti nella scorsa tornata, poco meno di Mainiero, non scattò in consiglio comunale.
Ora ritorna nell’alveo da cui proviene, il centrodestra. Presidente dell’associazione “Forza Foggia”, avvocato, dice che con questa nuova dirigenza “si trova bene, è un partito di prospettiva”.
Ma interessante è notare anche come vada la campagna elettorale per altri esuli dal centrodestra già distanti da quell’area del 2019.
Per esempio per Nicola Russo, che con Pertosa è stato consigliere di Fi nella prima consiliatura di Landella da cui strappò. Nel 2019 è stato candidato ne “La città dei diritti”, una civica che si posizionò, nel centrosinistra, subito dopo il Pd sfiorando il 7%.
C’erano con lui Giulio Scapato, Annarita Palmieri (candidata con il Pd oggi), il socialista Pino Lonigro, Pasquale Cataneo.
La singolarità è che Russo è uscito con i manifesti elettorali senza specificare con chi si candida. Probabilmente sta fiutando l’aria dopo che, con 700 voti ottenuti la volta scorsa, si vide scavalcato all’opposizione dagli stessi colleghi di lista.
Comunque l’umore del candidato Russo sembra molto agguerrito, il mantra è, più o meno, “non portare voti per il successo degli altri”. Nel pullulare di civismo, starà pensando anche lui a lista non di partito? Chissà tanto i voti, dicono, spesso sono un pacchetto fidelizzato.