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Criminalità. Intera area dei “Cinque reali siti” considerata “zona cerniera” dai clan

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
14 Settembre 2023
Foggia // Ortanova //

L’intera area dei cinque reali siti viene considerata “zona cerniera” della parte meridionale della provincia e presenta eterogenee fenomenologie criminali nelle quali l’influenza della malavita cerignolana e della mafia foggiana risulta la più significativa. Le sinergie in quel territorio si manifestano principalmente nell’ambito degli stupefacenti, delle armi, della ricettazione, del riciclaggio di autovetture e degli assalti a sportelli ATM e furgoni portavalori. Presente nell’area, caratterizzata economicamente dalla fiorente agricoltura, anche il fenomeno delle estorsioni commesse in danno di imprese agricole e coltivatori diretti“.

E’ quanto si legge nella relazione della Direzione investigativa antimafia, con riferimento al secondo semestre del 2022 in provincia di Foggia.

Un crescente ruolo nello scenario della provincia è stato gradualmente assunto dal gruppo GAETA di Orta Nova, capace di occupare notevoli spazi criminali in ragione del forte carisma mafioso e dalle spiccate capacità di mutuare i modelli affaristici della malavita cerignolana dalla quale i GAETA provengono e a cui restano tradizionalmente legati”.

“Nel periodo in disamina, il territorio è stato segnato dall’omicidio eseguito il 3 settembre 2022 in danno un giovane legato da vincoli di parentela ad un elemento di vertice dei GAETA. Le immediate indagini avviate dall’Arma hanno permesso di individuare l’autore del reato in un soggetto gravato da precedenti di polizia per reati contro il patrimonio”.

Fonte: corriere di viterbo

“Il fatto di sangue, sebbene riconducibile alla sfera personale dei due soggetti, potrebbe aver assunto anche una “connotazione mafiosa” atteso che il successivo 3 ottobre 2022, ad un mese esatto dalla sua consumazione, veniva assassinato il padre del presunto autore del primo delitto”.

“A fronte anche di tali gravi episodi, il 14 ottobre 2022 il Prefetto di Foggia, su delega del Ministro dell’Interno, ha nominato una “Commissione di Accesso ex art. 143 T.U.E.L. incaricata di svolgere accertamenti per verificare l’esistenza o meno di forme di infiltrazione o condizionamento di tipo mafioso o simile che determinino un’alterazione del processo di formazione della volontà degli organi elettivi e amministrativi, e compromettano sia il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione comunale che il regolare funzionamento dei servizi””.

“Anche le dinamiche criminali nella città di Stornara (FG) appaiono fortemente connesse con quelle della criminalità cerignolana. Significativa in quel Comune è la presenza della famiglia MASCIAVÈ, la cui importanza discende dalle molteplici collaborazioni con la criminalità diffusa negli ambienti ortensi, oltre che cerignolani”.

“L’operativa della criminalità straniera nella provincia di Foggia permane limitata. I cittadini dell’est europeo, prevalentemente albanesi, rumeni e bulgari, vengono solitamente impiegati dalla locale criminalità organizzata per attività predatorie o di cannibalizzazione delle autovetture rubate”.

Per quanto riguarda il fenomeno del caporalato, ad oggi, le risultanze investigative non hanno rivelato un interesse diretto della criminalità organizzata. Significativa, al riguardo, l’operazione “Job & Pay” dell’11 novembre 2022 che ha documentato come i terreni agricoli coltivati dalle aziende riconducibili ai 5 indagati costituissero “il teatro di un’attività delinquenziale dedita all’utilizzo di manodopera bracciantile reclutata in condizioni di Sfruttamento” da un “caporale”.

Le indagini hanno acclarato come i datori di lavoro si avvalessero “per il reclutamento di tale manodopera, di un caporale di nazionalità senegalese, il quale, approfittando dello stato di bisogno di tantissimi connazionali e di altre persone di origine africana, era addetto, oltre che all’assunzione”, anche al trasporto e alla sorveglianza dei braccianti ai quali venivano imposte condizioni lavorative massacranti e poco dignitose”. Altrettanto significativa l’indagine “Stolen Work” del 19 dicembre 2022 che ha interessato i Comuni di Cerignola, Orta Nova e Trinitapoli.

L’inchiesta, avviata all’esito di un accesso ispettivo – eseguito nell’ambito del programma Su.PR.EME – in un’azienda agricola ubicata nel Comune di Cerignola e con sede legale in Trinitapoli durante il quale sono stati identificati 9 braccianti africani al lavoro nei campi, ha documentato l’illecita intermediazione espletata da un cittadino “in favore di numerosi imprenditori agricoli della Provincia di Foggia che…si erano rivolti all’indagato per reclutare braccianti, adibirli a svariati lavori sui campi” con una retribuzione minima “……..tramite lo sfruttamento delle condizioni di vita di tali braccianti, tutti migranti domiciliati presso il cd. ghetto di Borgo Mezzanone, luogo del tutto abusivo e privo di ogni minimo servizio igienico”.

 

1 commenti su "Criminalità. Intera area dei “Cinque reali siti” considerata “zona cerniera” dai clan"

  1. L’unica cosa che viene fuori da questi studi è che la criminalità è molto più rapida ed efficiente della giustizia.

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