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“Società Foggia su modello camorristico-cutoliano ispirato ai principi strutturali ‘ndrangheta”

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
14 Settembre 2023
Focus e Inchieste // Foggia //

Foggia – “(…) permarrebbero inalterati i cd. paradigmi costitutivi del vincolo mafioso con base familiare delle 3 articolazioni SINESI-FRANCAVILLA, TRISCIUOGLIOPRENCIPE-
TOLONESE e MORETTI-PELLEGRINO-LANZA ed il perseguimento di un modello camorristico-cutoliano ispirato ai principi strutturali simili a quelli della ‘ndrangheta”.

E’ quanto si legge nella relazione della Direzione investigativa antimafia, con riferimento al secondo semestre del 2022 in provincia di Foggia.

Organiche alla società foggiana (*”Il 18 ottobre 2022, nell’ambito del processo “Decimabis” (2020), il Tribunale di Bari ha emesso il dispositivo n.1267/22 a carico di 28 imputati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, detenzione di armi e tentato omicidio, aggravati dal 416 bis C.P. Le condanne, con i benefici previsti dal rito abbreviato, hanno comportato pene in quasi 200 anni di reclusione complessivi a carico di taluni capi delle tre batterie foggiane, nonché di diversi affiliati“) le batterie che, pur risultando dotate di ampi margini d’autonomia decisionale e operativa, farebbero capo ad una strategia e ad una matrice unitaria rappresentata da un nucleo direttivo composto dalle figure di vertice delle batterie medesime“.

Nonostante la detenzione degli esponenti di vertice e delle figure maggiormente carismatiche, la società foggiana sarebbe orientata alla sua progressiva espansione sia nei territori della provincia, sia oltre confine in direzione di regioni quali l’Emilia Romagna, l’Abruzzo ed il Molise. Ciò anche grazie al potenziamento delle citate batterie che, sebbene continuino ad attraversare alterni periodi di fibrillazioni e contrapposizioni anche violente, rappresentano il vero e proprio motore operativo dell’organizzazione mafiosa. Le articolazioni dotate di maggiori margini di autonomia decisionale, infatti, continuano a mostrare una comunanza di intenti nel perseguire il controllo del territorio mediante la commissione di reati tesi al reperimento di denaro da destinare agli illeciti scopi associativi, al sostentamento degli affiliati e all’assistenza legale dei detenuti“.

Al riguardo, in base all’analisi delle sentenze giudiziarie che hanno definitivamente statuito l’esistenza della società foggiana, si è appurato che nella cd. “cassa comune” della stessa confluirebbero i proventi delle attività illecite di esclusiva pertinenza dell’associazione“.

“La consorteria mafiosa dei SINESI-FRANCAVILLA, strutturata su legami familiari e
vincoli di parentela, risulta dedita nel capoluogo prevalentemente alle estorsioni, al
traffico di stupefacenti, all’usura, al riciclaggio, nonché alla gestione della prostituzione
e del gioco illegale. Detta consorteria, tradizionalmente contrapposta alle altre due batterie
(MORETTI-PELLEGRINO-LANZA e TRISCIUOGLIO-PRENCIPE-TOLONESE), è collegata ai MONTANARI dell’area garganica e, in particolare, al clan LI BERGOLIS e ai NARDINO di San Severo (FG), specialmente nel traffico di armi e di stupefacenti. Tramite la sua articolazione riconducibile ai DELLI CARRI è rappresentata anche fuori regione come, ad esempio, in
Emilia Romagna”.

“L’esigenza di ridefinire, mediante una vera e propria guerra di mafia, gli equilibri all’interno della società foggiana ha indotto i SINESI-FRANCAVILLA a sviluppare un progetto criminale per affermare la propria leadership soprattutto nell’attività estorsiva”.

“Ancor più incisive, nel semestre, sono state le forme di assoggettamento volte a ristabilire
il potere criminale nel territorio come nel caso di un elemento di vertice della batteria che,
a seguito della sua scarcerazione avvenuta il 28 marzo 2022, ha cercato “di riprendere il suo ruolo all’interno del sodalizio impartendo disposizioni ed ordini ai sottoposti in riferimento alle strategie criminali da adottare”, come rilevabile nel fermo d’indiziato di delitto eseguito, il 22 luglio 2022 dalla Polizia di Stato, nei confronti di 7 elementi contigui alla batteria SINESI-FRANCAVILLA”.

Gli esiti dell’operazione hanno disvelato le fasi organizzative di un agguato pianificato, per il 26 giugno 2022, al fine di eliminare un imprenditore “che aveva osato non assecondare le pretese economiche della batteria”, dopo aver ricevuto cospicue remunerazioni. Lo stesso imprenditore, infatti, “dopo aver ricevuto dai FRANCAVILLA ingenti somme di denaro, provento di attività delittuosa, al fine di investirle, non aveva restituito quanto promesso”.

“Secondo le logiche mafiose l’omicidio “avrebbe rafforzato l’egemonia del gruppo e inviato un messaggio univoco ad altri soggetti che si trovavano o si sarebbero trovati nelle medesime condizioni”.

L’imponente quadro probatorio, che ha ampiamente comprovato come lo stesso imprenditore fosse sottoposto ad estorsione e contestualmente in affari con la batteria foggiana, conferma come, da un lato, la mafia foggiana ambisca a penetrare il locale tessuto economico e, dall’altro mette in luce un peculiare contesto ambientale con equilibri apparentemente contraddittori tra la cd. società civile (nella fattispecie, con riferimento al settore imprenditoriale) e la criminalità organizzata, in cui le due parti possono scendere a patti nell’interesse reciproco.

Gli ulteriori sviluppi investigativi hanno poi portato, il 2 agosto 2022, all’esecuzione di un’altra misura cautelare a carico dello stesso imprenditore individuato quale esecutore materiale del tentato duplice omicidio, consumato il 2 marzo 2022 a Nettuno (RM) in danno di un esponente della citata articolazione, sottoposto agli arresti domiciliari nel Comune laziale, e del figlio minore di quest’ultimo. Sempre nel delineato contesto di instabile conflittualità fra le diverse batterie, va inquadrato il tentato omicidio avvenuto il 21 ottobre 2022 in danno di un altro elemento organico alla batteria SINESI-FRANCAVILLA nei cui confronti, il successivo 26 ottobre 2022, i Carabinieri hanno eseguito una misura cautelare in carcere.

“Gli esiti investigativi, infatti, hanno permesso di acquisire utili elementi circa “il perdurante coinvolgimento in logiche criminali” e l’elevato grado di probabilità di contatti con la criminalità organizzata”.

La società foggiana, pur non avendo raggiunto ancora un equilibrio stabile tale da evitare
contrasti interni e spinte scissionistiche, è riuscita tuttavia a creare un modello operativo
criminale che viene trasmesso anche alle nuove leve il cui reclutamento è funzionale alle
finalità ed alla stessa sopravvivenza delle batterie.

Proprio a proposito degli “arruolamenti” di nuovi adepti, la Commissione Parlamentare di Inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali anche straniere, nella Sez. VI della Relazione finale approvata nelle sedute del 7 e del 13 settembre 2022 afferma che “le cicliche guerre di mafia che ancora adesso si registrano fra le articolazioni mafiose non rappresentano un fattore di debolezza dell’organizzazione ma, al contrario, rappresentano un campo di competizione nell’uso della violenza dal quale dipendono i rapporti di potere interni in costante evoluzione; oltre a questa dinamica darwiniana che consente di selezionare i più forti e capaci nel controllo violento del territorio, il conflitto costante coincide con un campo aperto di reclutamento delle nuove leve”.

Conferme nel senso, pervengono da diverse operazioni di polizia concluse nella città per il contrasto al racket delle estorsioni: tra queste riveste particolare importanza quella eseguita dai Carabinieri il 27 ottobre 2022 e che ha interessato la compagine mafiosa dei MORETTI-PELLEGRINO-LANZA, mettendo in luce le condotte delittuose di due soggetti legati, per vincoli di parentela, ad un “elemento di rilievo nel panorama della criminalità organizzata locale” già coinvolto in diverse inchieste giudiziarie e ritenuto intraneo alla sopracitata batteria.

Facendo leva sulla temuta caratura criminale del gruppo d’appartenenza e pronunciando la frase “qua comandiamo noi” per intimorire il titolare e gli avventori, i due indagati consumavano gratuitamente cibi e bevande in un esercizio pubblico di Foggia. L’azione estorsiva anzidetta si inseriva nel più ampio quadro di reiterate condotte criminose, in special modo, atti incendiari con ordigni esplosivi poste in essere nel gennaio 2022 in danno di imprenditori foggiani”.

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