Cerignola – ESEGUITA un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa lo scorso 2 novembre 2009, dal Gip del Tribunale di Foggia Salvatore Casiello, su richiesta del Sostituto procuratore Domenico Minardi che ha coordinato le indagini svolte dalla Squadra di Polizia Giudiziaria, in merito ad un giro di riciclaggio di autovetture rubate nel sud barese posto in essere dal sodalizio criminale. Fermati il 21 ottobre mentre smontavano un’autovettura oggetto di furto, ed attualmente detenuti nel carcere di Foggia: Cosimo Laviola, nato a Cerignola il 29 novembre del 1980, pluripregiudicato, sorvegliato speciale della P.S.; Mariano Mazzilli nato a San Giovani Rotondo il 21 agosto del 1989, residente a Cerignola, pluripregiudicato, Vincenzo Sammartino nato a Cerignola l’8 giugno 1986, ivi residente, pregiudicato. Le indagini avviate nei mesi scorsi dal commissariato, avevano portato alla luce un’intensa attività di riciclaggio di autovetture rubate nel nord barese. Dopo le ultime numerose operazioni di P.G. finalizzate al contrasto del fenomeno del furto e del riciclaggio, che va ad alimentare il sempre più florido “mercato parallelo” dei pezzi di ricambio di autovetture, eseguite dagli agenti di Cerignola fino all’esecuzione di numerosi arresti e sequestri di auto-demolizioni, lo stesso personale di polizia locale accertava un modo di agire differente nella commissione dell’illecito. Gli arrestati, per evitare i pressanti controlli cui erano sottoposti localmente, avevano individuato alcune località nei comuni limitrofi ove “ vivisezionare” le macchine rubate per poi trasportare i pezzi di ricambio privi di dati identificativi presso le auto-demolizioni. Fra questi la località “Contessa” a circa 3 Km dal centro abitato di Stornara. Personale dipendente avviava pertanto nelle prime ore del 21 ottobre, un servizio di osservazione che permetteva di appurare la presenza in un fondo agricolo di una piccola masseria, all’interno della quale vi era un fabbricato-deposito utilizzato come “mattatoio”, cosa per altro testimoniata dai resti di alcune autovetture presenti. Infatti, verso le ore 9.30 circa, giungeva sul posto un Fiat Fiorino dal quale scendevano 4 persone e una Fiat Stilo guidato da Masciaveo. Gli stessi, dopo aver prelevato alcuni utensili dal furgone, entravano all’interno del fabbricato ed iniziavano le operazioni di “smontaggio” di una Toyota Yaris targata DN 856 GX risultata asportata il girono prima in Canosa di Puglia. Il pronto intervento degli agenti permetteva di bloccare i 3 uomini in flagranza di reato, un altro giovane, probabilmente straniero e Masciaveo, riuscivano a dileguarsi facendo perdere le loro tracce in campagna. La successiva perquisizione all’interno del “mattatoio” consentiva di sequestrare un motore appartenente a una Fiat ma con il numero identificativo già abraso, la targa di una Peugeot 107 DN 698 XV, risultata rubata il 15 ottobre del 2009, ad Andria, alcune centraline elettroniche, diversi utensili e parti di carrozzerie di auto già “tagliate”.
(nella foto: Benito Masciaveo)