Lucera – IL gioco delle carte è legato all’invenzione della carta avvenuta in Cina, probabilmente verso il X secolo. Ancora oggi, non si conoscono le modalità dell’introduzione delle carte da gioco nei paesi europei, anche se, tra le tesi più accreditate, vi sono i mercanti con i loro rapporti di scambio merci con l’oriente. In Italia in vari periodi storici, arrivarono e furono utilizzate localmente, molte e svariate varietà (bergamasche, bolognesi, bresciane, genovesi, milanesi, siciliane, nuoresi, piacentine, fiorentine, sarde, trentine, romagnole,trevisane, piemontesi, triestine, viterbesi ed in ultimo le famose “napoletane”). Il mazzo di carte napoletane è composto da 40 carte. Le carte sono divise nei quattro semi “denari,coppe,bastoni e spade”(dieci carte per ogni seme o palo). Il vero boom del gioco delle carte nella città di Napoli avviene sotto la dominazione spagnola e in seguito sotto il regno dei Borboni (Carlo I 1716-1788) ,ciò viene documentato dall’istituzione di un’imposta di “un carlino per paro di carte”nel 1577 su tutte le carte in mazzi, che si facevano o vendevano nella città. In seguito per le continue necessità di denaro in contante della corona,l’amministrazione , fu costretta a dare in appalto la gestione della vendita e delle riscossioni delle imposte delle carte dietro il versamento anticipato del corrispondente importo del fitto. Si pensi che nel 1748,il fitto annuo era di 8640 ducati per la vendita di 100.000 mazzi di carte annuali,di cui 58.000 destinati al Regno e 42.000 per la sola città di Napoli. I numeri forniti danno l’idea della diffusione capillare del gioco delle carte a Napoli. Inoltre vi erano pene severissime per coloro che stampavano e commercializzavano abusivamente i mazzi di carte che non riportavano il sigillo reale sul loro dorso. Purtroppo, le carte sono state associate al gioco d’azzardo,infatti alcuni giochi vennero proibiti per evitare risse e accoltellamenti. Anche da noi il gioco delle carte è stato da sempre ampiamente diffuso, chi di noi nella sua vita non ha fatto una scopa , una briscola,un tresette e nei bar la sera con gli amici con qualche birra… la passatella?
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Storie della carta da gioco: le ‘Napoletane’S
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