Due degli indagati, B.G. di anni 41 residente a Trani, e M.G. di anni 42, andriese, avevano messo a punto un ingegnoso congegno elettromeccanico in gradi di sottrarre fraudolentemente energia elettrica prima che la stessa venisse commisurata dal relativo contatore. Gli altri indagati, A.A., di anni 63, L.M., di anni 46, S.S., di anni 48, tutti andriesi e D.F., di anni 45 di Barletta, che si configurano quali beneficiari finali, utilizzavano l’energia elettrica così sottratta per alimentare vari pozzi artesiani insistenti nelle contrade periferiche di Andria.
Il sistema elettromeccanico realizzato si contraddistingue per la sua pericolosità, stante il concreto rischio di folgorazione per chi avesse eventualmente proceduto ad interventi tecnici sul sistema, persistendo l’erogazione di corrente elettrica sulla linea.
Redazione Stato