Orta Nova, 15 gennaio 2023 – Agricoltura locale in difficoltà nel 2022 e con una previsione non rosea per il 2023. Non mancano comunque spiragli di positività: il territorio di Orta Nova e dei Cinque Reali Siti è da ritenersi una “conca d’ora” per quello che riguarda risorse e potenzialità dei terreni. Servono ora azioni e iniziative tese a valorizzare, a conseguire una buona e mirata commercializzazione dei prodotti lavorati, nuove idee e una maggiore propensione ad unire le forze e a ottenere riconoscimenti ufficiali e denominazioni di origine controllata o protetta.
A raccontare la situazione, il referente di zona della Coldiretti, Giuseppe Gentile, e il rappresentante locale dell’associazione sindacale COPAGRI, Valentino D’Angelo, a cui Statoquotidiano ha posto alcune domande sulla questione.
Qual è lo stato dell’agricoltura in questo periodo ad Orta Nova (e nel territorio dei Cinque Reali Siti)?
COPAGRI – Valentino D’Angelo: “Il momento è di grande difficoltà per gli agricoltori. Quest’anno in maniera molto particolare. E a breve non credo ci saranno grandi cambiamenti o una grande ripresa”.
Coldiretti – Giuseppe Gentile: “Un momento molto particolare per l’agricoltura di Orta Nova, dei Cinque Reali Siti e dell’intera provincia di Foggia.
La richiesta da parte della grande distribuzione è diminuita e questo porta i prezzi di vendita della produzione agricola a mantenersi bassi. Nella migliore delle ipotesi, le aziende con i ricavi conseguiti riescono solo a coprire le spese sostenute; e, laddove i prezzi di vendita si mantengono particolarmente bassi, purtroppo si registra una tendenza delle piccole aziende a pensare di distruggere la produzione, sostituendola con colture un po’ più redditizie, come quella dei cereali, almeno per poter rientrare nei costi di produzione.
Quali sono le difficoltà, le problematiche più importanti?
COPAGRI – Valentino D’Angelo: “Le difficoltà sono varie.
Vi sono vincoli burocratici che vengono dalla Comunità Europea. Cosa che può essere positiva perché l’Unione Europea ha come obiettivo di tutelare la qualità della produzione agricola. Tuttavia questo si traduce per gli agricoltori in una serie di passaggi e azioni da seguire che aumentano i costi e rallentano e pongono in affanno i produttori.
E le cose si fanno più difficili quando il prodotto arriva sul mercato, perché non si riesce a piazzarlo con i prezzi che meriterebbe.
A questo proposito evidenzierei un altro problema: i nostri prodotti non hanno un riconoscimento specifico, per esempio DOC, denominazione di origine controllata, come non abbiamo la denominazione di origine protetta.
Inoltre, si sta accentuando ancora di più il fenomeno dei furti nelle campagne, grandi o piccoli che siano.
Coldiretti – Giuseppe Gentile: “Sicuramente il cambiamento del clima che sta diventando sempre più strutturale ha portato a veder aumentare i costi di produzione. Consideriamo che la Regione Puglia e la provincia di Foggia hanno la PLV [Produzione Lorda Vendibile, ndr.] doppia rispetto alle altre regioni, ma un settore agricolo in difficoltà rende difficile anche la possibilità di assunzione di manodopera e di aumento della produzione.
Il 2022 è stata un’annata estremamente siccitosa in cui 1/3 delle produzioni sono andate perdute.
Inoltre, il costo dei carburanti è praticamente raddoppiato e questo ha portato una serie di ulteriori difficoltà per le aziende agricole. E aumenti dei prezzi vi sono stati anche nell’ambito del servizio di energia elettrica.
Stessa cosa per i fertilizzanti e i prodotti fitosanitari, che hanno conosciuto un aumento dei prezzi tra il 10 e il 30 %.
Molte volte le aziende agricole non riescono a far fronte a tali aumenti”.
Vi sono delle progettualità e delle soluzioni, delle richieste, in programma o in previsione per affrontare tali problematiche?
COPAGRI – Valentino D’Angelo: “Nel momento presente, io non vedo grandi progettualità che facciano pensare a grandi risultati o una grande impresa del settore agricoltura.
Purtroppo è anche vero che nel nostro territorio non è diffusa la mentalità del lavorare insieme e, conseguentemente, non è diffuso l’associazionismo. Si tende ad essere individualisti. E invece potrebbe aiutare un’alleanza tra i coltivatori. E sarebbe utile lavorare insieme per favorire una tipizzazione, una caratterizzazione del prodotto.
Per esempio, per il vino, il Chianti si vende perché ha una sua denominazione ed una sua caratterizzazione, non perché sia migliore del vino della nostra zona.
Manca una visione a lungo termine, in tutti i settori della produzione agricola: manca da parte degli agricoltori, ma manca anche da parte delle istituzioni.
C’è da sperare in un ricambio generazionale, in forze nuove che sperimentino nuove strade e nuove soluzioni.
Ed io credo che questo potrà accadere almeno tra una decina d’anni. Stando alle tendenze in corso, credo anche che diminuiranno sempre più gli italiani disposti a impegnarsi nel settore agricolo.
Ci sarebbe bisogno di gente che avesse voglia di mettersi in gioco, di lavorare duramente accettando le trasformazioni in corso.
Quello che viviamo, nel mentre, è fondamentalmente un periodo di transizione”.
Coldiretti – Giuseppe Gentile: “Per quanto riguarda le difficoltà legate alla siccità dello scorso anno, la Regione Puglia ha riconosciuto pochi giorni fa lo stato di calamità per tutte le colture, per il periodo gennaio-settembre 2022, e siamo pronti a presentare le istanze di richiesta per conto delle aziende.
Per i costi sostenuti per i carburanti agricoli, lo Stato ha riconosciuto il credito di imposta, in riferimento a tutto l’anno 2022.
Queste sono state boccate d’ossigeno per le aziende.
Manca, tuttavia, una progettualità all’interno del territorio, per le colture invernali che versano anch’esse in reali difficoltà.
Siamo in attesa di verificare se, all’interno del PNRR, siano previste azioni di supporto per l’agricoltura di Capitanata.
Siamo anche in attesa di capire quali saranno le misure agro-climatiche-ambientali del Programma di Sviluppo Rurale della regione Puglia a supporto del settore ortofrutticolo, che rappresenta un elemento trainante del nostro territorio”.
Quali sono i punti di forza dell’agricoltura locale?
COPAGRI – Valentino D’Angelo: “Noi abbiamo una realtà nostra molto ricca. Il nostro territorio, da un punto di vista agricolo, può ben essere considerato una conca d’oro. Qualsiasi coltura si riesce a praticarla.
Il problema serio, semmai, è la commercializzazione del prodotto, per la quale mancano iniziative che vengano dal territorio.
Mancano iniziative volte a valorizzare la produzione locale”.
Coldiretti – Giuseppe Gentile: “L’agricoltura del nostro territorio si presenta molto ricca a livello di potenzialità e risorse, fatta di tante produzioni di eccellenza. Queste meriterebbero di essere valorizzate maggiormente.
Noi di Coldiretti siamo affianco degli agricoltori e del Made in Italy. Sosteniamo il divieto di produzione della carne sintetica e di tutti gli alimenti prodotti in laboratorio”.