Questa è la proposta emersa dall’incontro tenutosi ieri, martedì, nella sala consiliare, in una cornice di pubblico a dir poco desolante, voluta da Antonio Giannatempo per cominciare a ragionare con le forze sane della città su ciò che si può fare per aiutare le forze dell’ordine ad aiutarci in modo ancora più efficace. Queste forze sane, però, tranne pochissime eccezioni, non c’erano, dimostrando, se mai ce ne fosse stato bisogno, che l’inerzia e l’indifferenza, probabilmente, sono addirittura più forti dell’omertà che a Cerignola raggiunge livelli inimmaginabili, “calabresi”, e questo senza la presenza della n’drangheta, ma al cospetto di una criminalità non organizzata.
“La speranza è che questo nostro primo incontro serva a creare qualcosa di importante per il futuro, a svegliare la città per spingerla ad una reazione contro chi deturpa da anni la sua immagine – ha detto il Sindaco Giannatempo nell’intervento di apertura -. E’ necessario il contributo di tutti, non basta l’azione delle forze dell’ordine se non c’è una denuncia, nemmeno in forma anonima. Non smetterò mai di ringraziare le forze dell’ordine, che ogni giorno lavorano per dare tranquillità ai cittadini e la cui collaborazione risulta determinante, così come ringrazio ancora il Prefetto Monteleone per aver deciso di tenere a Cerignola la prima riunione del Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica da quando si è insediato a Foggia. Non ce la possiamo fare, però, con la sola repressione, occorre un’azione di prevenzione di ogni tipo di devianza, con la partecipazione di tutte le agenzie educative del territorio. L’omertà non aiuta una comunità a crescere. Dobbiamo evitare la rassegnazione, non possiamo permetterci di aver paura se vogliamo cambiare questo stato di cose”.
L’Amministrazione sta facendo la sua parte, ha aggiunto Reddavide ricordando il concorso che ha portato all’assunzione di nuovi vigili urbani, voluto per rimpinguare l’esangue organico di una Polizia Municipale che deve controllare il territorio del terzo comune più esteso d’Italia. Tra chi ha contestato il refrain dell’emergenza che non c’è a Cerignola, il consigliere comunale Gianni Ruocco dei “Moderati per Tonti”, peraltro toccato direttamente dall’ ondata di rapine avvenute nelle ultime settimane: “Come si fa ad affermare che quanto avvenuto a Cerignola negli ultimi mesi non costituisce un’emergenza? Quando, durante una rapina in una farmacia, un ragazzo si vede puntare un taglierino al collo o una donna sviene per la paura, quando decine di persone assistono alla fuga di un rapinatore da una farmacia nel pieno centro cittadino senza far nulla, come se si trovassero a teatro, quali parole possiamo usare se non emergenza? Quando veniamo a sapere che Cerignola è diventata una delle piazze più importanti del Sud Italia per lo spaccio di cocaina, che parole dobbiamo usare?”.
La proposta di Ruocco, accolta dal Sindaco, è far sì che l’Amministrazione Comunale diventi un punto di raccordo di tutti i soggetti sociali che non si rassegnano alla barbarie criminale, e, se necessario, guidi una protesta di popolo per far capire al Viminale che si deve intervenire subito: “Abbiamo saputo che molte telecamere non sono state ancora attivate perché mancano i soldi per collegarle alla Questura di Foggia, che peraltro ha recentemente garantito rinforzi in termini di unità aggiuntive delle forze dell’ordine, che pure svolgono egregiamente il loro lavoro. Il Ministero dell’Interno deve sbloccare questa assurda situazione”. “Sindaco, se non ci vogliono ascoltare – ha concluso rivolgendosi al primo cittadino – protestiamo vigorosamente, blocchiamo la città, blocchiamo tutte le attività per qualche giorno. Ciò che siamo chiamati a combattere è un cancro”.
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