Bari, 15 Giugno 2015 – La formula subdola contenuta nel testo approvato qualche giorno fa dal Ministero dell’Ambiente è la seguente: “si autorizza le prospezioni geosismiche per la ricerca di petrolio a largo delle coste pugliesi, nel tratto compreso tra Bari e Brindisi”.
“In pratica, il Governo Renzi ha ordinato di trivellare il cuore della nostra regione. È inaudito -attacca il neoeletto consigliere regionale Domenico Damascelli (Fi). Sarebbe il colpo di grazia per la nostra natura, per quel settore trainante dell’economia pugliese che è il turismo, per un territorio che vive anche da un’attività produttiva, la pesca, importante per storia, cultura, tradizione ed economia”.
“Nel 2010 comitati spontanei realizzarono una straordinaria iniziativa popolare, che ci vide tutti in piazza accanto ai cittadini per protestare contro la scelta scellerata di distruggere il nostro ambiente marino per ricercare petrolio amaro, ma nonostante i pareri negativi oggi ritornano alla carica”, ricorda il politico forzista.
“Fu una mobilitazione generale che vide fare fronte unico gente comune, associazioni, categorie, istituzioni con in testa Comuni e Regione per dire No alla distruzione del nostro mare. La tecnica autorizzata, denominata “air-gun”, consiste in violente esplosioni di aria compressa che danneggiano la flora e la fauna marina e, quindi, rischiano di deteriorare seriamente l’ecosistema marino”, prosegue Damascelli.
Nell’area interessata, inoltre, rientrano anche le note località balneari turistiche di Polignano a Mare e Monopoli, autentiche perle di Puglia, che potrebbero vedere diminuire le presenze turistiche. “È paradossale che, invece di sostenere in modo decisivo il nostro movimento turistico, lo si penalizzi ulteriormente”, dichiara preoccupato l’esponente azzurro.
“Che aspetta il neoeletto presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, renziano doc, dirigente di peso del Pd e grande amico del Governo italiano, ad intervenire presso i suoi amici di partito per far revocare subito queste assurde autorizzazioni ed evitare un disastro per la Puglia? La Regione deve agire su due fronti, uno politico pressando sul Governo e l’altro giudiziario cercando di impegnare le decisioni adottate dallo Stato” conclude Damascelli.
Redazione Stato
L’Altra Puglia: Fermiamo le trivellazioni nel nostro mare.
Lo avevamo denunciato durante la campagna elettorale e lo confermano i fatti. Il governo Renzi , attraverso lo Sblocca Italia, ha intenzione di asservire la nostra Puglia ed il nostro mare agli interessi delle grandi multinazionali dell’energia. Adesso, subito dopo le elezioni regionali, vengono concessi, attraverso il Ministero dell’Ambiente, i primi permessi per progetti di prospezione per la ricerca di idrocarburi nel nostro mare.
La NorthernPetroleum potrà quindi utilizzare la tecnica dell’air gun per scandagliare i fondali tra Bari e Brindisi alla ricerca di giacimenti petroliferi. Potrà quindi utilizzare una tecnica che avrà effetti devastanti sull’ecosistema marino.
Il tutto avviene senza tenere in alcun conto il parere dei pugliesi e le precedenti determinazioni del Consiglio Regionale che si era già rivolto alla Corte Costituzionale contro gli articoli dello Sblocca Italia riguardanti le trivellazioni in mare.
L’Altra Puglia ritiene ora indispensabile che il neo eletto Presidente della Regione Puglia Emiliano ed il Consiglio Regionale tutto si opponga ai decreti VIA rilasciati dal Ministero dell’Ambiente ricorrendo al TAR ed utilizzando tutte le possibili vie legali per contrastare le scellerate scelte del Governo Renzi.
Riteniamo inoltre indispensabile l’avvio di un percorso per una mobilitazione generale in Puglia. E’ fondamentale che i cittadini pugliesi facciano sentire forte la propria voce.
15 giugno 2015