Intervento del generale dell’Ente Civilis di Manfredonia, Giuseppe Marasco, in occasione delle piogge che sono cadute nei giorni e settimane scorsi che hanno, in alcuni casi, messo in crisi la rete delle acque reflue.
In altri termini, si sono attivati i cosiddetti “tubi di troppo pieno”, ovvero degli sfoghi che scaricano direttamente in mare le acque in eccesso presenti nelle tubature. Questo accade tipicamente nei sistemi misti, dove le acque fognarie non sono separate da quelle pluviali, con la conseguenza che si riversano in mare acque pluviali miste ad acque fognarie non depurate. In occasioni del genere l’Autorità sanitaria competente, cioè il Commissario Prefettizio del Comune di Manfredonia, in applicazione del dettato normativo (articolo 10 del decreto legislativo 116 del 08), nel caso in cui tali situazioni possono avere verosimilmente un impatto negativo sulla qualità delle acque di balneazione o sulla salute dei bagnanti, adotta quale misura di gestione tempestiva e adeguata un divieto temporaneo di balneazione.
Questo divieto potrà essere revocato se, rimosse le cause dell’inquinamento, gli accertamenti Arpa Puglia dimostreranno il ripristino della salubrità delle acque. «durante la stagione balneare, indipendentemente dai controlli previsti dal d.lgs. 116 del 2008, in caso di pioggia persistente e/o di notevole intensità che comporti l’entrata in funzione degli scaricatori di piena nelle fognature a sistema misto, devono essere adottate da parte del Soggetto competente misure di gestione preventive che includano l’informazione del pubblico e, se necessario, un divieto temporaneo di balneazione, o comunque, una misura di limitazione della balneazione ai fini della tutela della salute dei bagnanti (art. 10 del d.lgs. 116 del 2010)». «In casi del genere, infatti, solo una immediata ordinanza di divieto può essere efficace per tutelare la salute dei bagnanti», conclude il generale Giuseppe Marasco, «mentre i controlli di Arpa Puglia, cessato il fenomeno inquinante, sono necessari per verificare il ripristino delle condizioni di salubrità e consentire la revoca del divieto».
A.S. e P.R. CIVILIS.
QUELLO CHE DICI E’ VERO PERO’ VISTO CHE MANFREDONIA A TANTE LACUNE SPORCIZIA E QUANT’ ALTRO ALMENO X IL PERIODO ESTIVO EVITA DI METTERE MERDA SU MERDA XERCHE’ A MANFREDONIA X IL PERIODO ESTIVO VEDRAI CHE NON CI VERRA’ PIU’ NESSUNO O X QUEL POCO X CHI CI VIENE D’ ESTATE NON SI VEDRA’ NEMMENO PIU’ UN MEZZO TURISTA QUESTE SONO CHE DANNEGGIANO LA CITTA’ D’ESTATE QUINDI MEGLIO CHE SI DICONO QUANDO L’ESTATE E’ FINITA FORSE E MEGLIO . PARLARE E DIRE COSE CHE A QUESTA CITTA’ NIENTE VA DA UNA PARTE E BUONA DA UNA PARTE E MALE PERO’ RICORDIAMOCI CHE OGNI PAESE E MONDO XERCHE NON PENSO CHE IN ITALIA ALTRE CITTA’ E PAESI VADA TUTTO OK PENSO CHE LE LACUNE CI SONO ANCHE AL CENTRO NORD DELL ITALIA SOLO CHE LORO EVITANO DI DIRLE X ROVINARNE L’IMMAGINE. APPOSTO DI DIRE E DI FARE XERCHE NON DIVENTI SINDACO SIGNOR MARASCO ALTRIMENTI EVITA DI FARE COMMENTI XERCHE STAI DANNEGIANDO LA STAGIONE TURISTICA ANCHE SE MANFREDONIA NON A NIENTE DI ATTRAENTE PERO’ X QUEL POCO CHE CI E’ RIMASTO D’ESTATE CERCHIAMO DI TENERCELA CARA EVITANDO DI FARE COMMENTI