Statoquotidiano.it – Orta Nova, 15 ottobre 2022 –
Dimissioni. È quanto ritiene opportuno chiedere al sindaco di Orta Nova, il consigliere di opposizione Antonio Di Carlo, portavoce della sezione locale del PD e del movimento “Orta Nova mi piace”.
Le sue dichiarazioni sono arrivate nel corso della mattinata di oggi, a seguito, e a commento, della notizia dei giorni scorsi dell’insediamento della commissione antimafia avvenuto presso il comune di Orta Nova.
Secondo indiscrezioni raccolte da Statoquotidiano e riportate anche da altre testate, diverse sarebbero le questioni su cui sarebbe stata chiamata ad indagare e fare accertamenti la Commissione di cui sopra. Su politici e funzionari per la questione dell’affidamento del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti; su un giro di residenze a stranieri; sugli incendi di auto ai danni della polizia locale accaduti in tempi non molto lontani; su parentele ed amicizie di funzionari e dipendenti comunali con esponenti di clan mafiosi.
A tal proposito, le parole di Di Carlo si esprimono in un giudizio inequivocabile: “Se oggi siamo giunti a questo punto così drammatico, lo dobbiamo a chi prima si è intestato la parola “Legalità” in campagna elettorale e poi ci ha portati a questo punto di non ritorno.
Lo dobbiamo ad un Sindaco senza arte e né parte che non ha saputo svolgere il suo ruolo, non ha saputo vigilare sulla cosa pubblica e sul bene dei suoi concittadini”.
Con l’insediamento della commissione di accesso agli atti inizia un iter che accerterà eventuali irregolarità nel corso dell’attività amministrativa e politica dell’Ente locale di Orta Nova.
“Come rappresentante dell’opposizione” ha evidenziato Di Carlo nel suo post “non posso che esprimere forte preoccupazione e al contempo fiducia nelle istituzioni affinché la verità possa emergere. Qualora si dovesse giungere ad uno scioglimento dell’assise comunale per infiltrazioni mafiose sarebbe un fatto gravissimo per la nostra città e certamente si tratterebbe di un fallimento per tutto il processo di rappresentanza Politica”.
Nei giorni scorsi, il primo cittadino Mimmo Lasorsa aveva pubblicato sulla pagina Facebook “Amministrazione Lasorsa”, un post esplicativo della situazione in corso, comunicando che la commissione antimafia sarebbe stata convocata a “seguito degli ultimi accadimenti nel nostro territorio, che hanno prodotto episodi di violenza e hanno compromesso la stabilità sociale e la pacifica convivenza della nostra comunità” e che l’iniziativa di convocare l’intervento della stessa commissione sarebbe partita direttamente dalla sua persona.
“Ho sollecitato lo Stato e le istituzioni preposte” si legge infatti nel post dedicato “al fine di far sentire vicina la propria presenza. Dopo aver immediatamente richiesto al Prefetto la convocazione del Tavolo tecnico per l’ordine pubblico, nella giornata del 13 ottobre, si è insediata presso il nostro comune la Commissione di accesso agli Atti”.
Non ne sarebbe però convinto Di Carlo: “perché non è assolutamente realistico pensare che la commissione si sia insediata su suggerimento della maggioranza, come stanno cercando di far credere. In questi giorni stiamo assistendo ad una continua minimizzazione dell’accaduto, con amministratori che cercano di spegnere l’incendio mentre tutto sembra andare a fuoco”.
Intanto, il gruppo di lavoro, nominato dal prefetto di Foggia, Maurizio Valiante ha avviato i lavori di ricostruzione di fatti e responsabilità.
La commissione, composta dalla dott.ssa Angela Barbato, viceprefetto aggiunto presso la Prefettura di Foggia, dal dott. Vincenzo Centoletti, dirigente della Polizia Anticrimine presso la questura di Foggia, e dal S. Ten. Domenico Musto, comandante della terza sezione Nucleo Investigativo del comando provinciale Carabinieri di Foggia, opererà con i poteri previsti dalla normativa vigente per tre mesi, prorogabili, se richiesto, per altri tre mesi.
Daniela Iannuzzi