Foggia. E’ il sindaco di Torino, Chiara Appendino (M5S), il vincitore del Governance Poll 2016, ovvero la classifica sul gradimento degli amministratori stilata dall’Istituto Ipr Marcheting per il Sole 24 Ore e pubblicata oggi dal quotidiano.
In particolare, il primo cittadino di Torino realizza una crescita di 7 punti e mezzo rispetto al consenso ottenuto lo scorso anno e ottiene il 62%. Al secondo posto si piazza Dario Nardella, primo cittadino di Firenze (61%) mentre al terzo si trova Federico Pizzarotti, alla guida del Comune di Parma con il 60,5%.
Tra i primi cittadini in discesa il sindaco di Roma Virginia Raggi, che registra una forte flessione perdendo circa un terzo del consenso ottenuto alle elezioni della scorsa primavera (-23,2%) e piazzandosi al penultimo posto con il 44%.
Tra i sindaci più amati, al quarto posto c’è il sindaco di Napoli Luigi De Magistris con il 60%, a pari merito con un folto gruppo di colleghi, tra i quali Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia e Paolo Perrone primo cittadino di Lecce. Antonio Decaro, sindaco di Bari, seppur in flessione rispetto al giorno delle elezioni, conferma percentuali alte di consenso (58%) e conquista il 25/o posto. Al 58% anche il primo cittadino di Cagliari, Massimo Zedda, con un aumento di consensi 7 punti. Tra le due ‘capitali’ italiane, se Roma fa le spese del forte calo di consensi di Virginia Raggi, Milano riconosce invece a Giuseppe Sala un consenso del 55%, migliore del 3,3% rispetto al risultato raggiunto alle elezioni dello scorso giugno.
Stabile, al 53%, il primo cittadino di Bologna Virginio Merola, mentre il sindaco di Genova Marco Doria è in recupero rispetto allo scorso anno, con il 52%. In generale, tra i sindaci solo i primi tre superano il 60% mentre ad essere al di sopra dell’asticella del 50% sono 89 sui 104 in carica, i rimanenti 15 sono sotto il 50. (com/ef)
DICHIARAZIONI LANDELLA. “I risultati della classifica sul gradimento dei sindaci italiani, elaborata dall’istituto IPR Marketing e pubblicata dal quotidiano Il Sole 24 Ore, come sempre rappresentano un’indicazione interessante ed utile. Si tratta, ovviamente, di dati che vanno letti in modo analitico, non solo guardando alla posizione in classifica, che è il frutto essenzialmente della percentuale di consenso ottenuta al momento della vittoria elettorale. Non è infatti un caso se la classifica mostri come vi siano sindaci che registrano una flessione di gradimento di molto superiore a quella di Foggia, restando però in una posizione più elevata nella graduatoria.
Il primo elemento di analisi della classifica, dunque, è la sua interpretazione, che deve svilupparsi guardando esclusivamente al differenziale tra il consenso al momento dell’elezione e quello fotografato dall’indagine dell’IPR Marketing. Da questo punto di vista, il mio consenso politico cala di 4,3 punti percentuali. Un dato che ci fa riflettere e ci induce ad un impegno ancor maggiore nei confronti della nostra comunità.
La flessione di consenso, tuttavia, va contestualizzata, perché matura in un momento in cui le difficoltà generali degli amministratori pubblici e di chi ha la responsabilità di governare gli Enti Locali sono sempre più evidenti. Una dinamica che tutti i sindaci italiani hanno approfondito e denunciato ripetutamente, da ultimo nel corso del recente congresso nazionale dell’ANCI tenutosi a Bari, facendo appello all’inderogabile sostegno del Governo, che non può più continuare ad abbandonare chi opera quotidianamente nella trincea dei territori.
Sui sindaci si scarica ormai una mole di problematiche sempre crescente, senza che questi siano messi nelle condizioni di potervi fare fronte, in termini di risorse e poteri. Foggia, da questo punto di vista, paga il prezzo delle innumerevoli emergenze affrontate, troppo spesso con decisioni impopolari dolorose ma obbligate. Penso, su tutte, all’emergenza abitativa, cui è evidentemente collegata una crescente tensione sociale che, a torto, si scarica sui primi cittadini. La Governace Poll, infatti, descrive una percezione complessiva, cui concorrono molti fattori, alcuni dei quali finiscono per essere contestati al sindaco pur non avendo i Comuni competenze specifiche. Mi riferisco, ad esempio, alla diffusa percezione di insicurezza, che nell’immaginario collettivo viene ascritta impropriamente all’attività dei sindaci, o all’emergenza migranti.
Dentro la flessione di consenso che la classifica rileva, rivendico però alcuni risultati raggiunti, perché pur dovendo incrementare la qualità della nostra azione amministrativa è bene non dimenticare mai da dove siamo partiti e dove siamo arrivati. Faccio riferimento alla gestione oculata del bilancio, i cui equilibri non sono mai stati in discussione. Penso anche alle decisioni assunte, quasi senza precedenti, per interrompere il pagamento di fitti ed utenze, entrambi messi nel passato a carico dei cittadini. Entrambe questioni che chiaramente incidono sul consenso di un amministratore, ma che andavano affrontate nel solo ed esclusivo interesse della città.
Accanto alle decisioni impopolari ci sono poi i traguardi già tagliati: dal fronte della cultura e degli eventi – che hanno restituito orgoglio e senso di appartenenza, costruito un brand utile anche in termini di attrattività turistica e rivitalizzato il tessuto economico della città – a quello ambientale, certificato dal rapporto di Legambiente, fino dall’approvazione del Documento Strategico del Commercio, solo per fare alcuni esempi. Sono risultati che la nostra comunità, sono certo, ha avuto e avrà modo di apprezzare e dai quali dobbiamo ripartire, continuando nel solco di quanto fatto sino ad oggi”.
Ufficio Comunicazione – Staff del Sindaco
vi mandiamo in allegato la tabella corretta de Il Sole 24 Ore del Lunedì sui risultati del sondaggio di Ipr Marketing sul gradimento dei Sindaci nel 2016, segnalandovi che per un errore tipografico la tabella riporta il Sindaco Antonio Decaro al 25° posto anziché al 15° posto, confermandovi che la sua percentuale di gradimento è pari al 58,0% e che sono corretti tutti i dati di confronto rispetto al giorno dell’elezione.
Vi segnaliamo che trovate le tabelle anche online all’indirizzo: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2017-01-13/governance-poll-2016-classifica-citta-citta-163252.shtml?uuid=ADeJWDYC
Scusandoci per l’errore vi preghiamo di far fede alla tabella qui allegata.
Cordiali saluti.
Nicol Ramella
Ufficio Stampa Sole 24 Ore
De Pellegrino: “Bando periferie e Governance Poll specchio del fallimento di Franco Landella”
“Gli elettori bocciano Franco Landella e il Governo boccia i progetti della sua Amministrazione. Un fal-limento totale, quello del sindaco foggiano, frutto d’incapacità amministrativa e d’insipienza politica”. Lo afferma il capogruppo del Partito Democratico nel Consiglio comunale di Foggia Alfonso De Pellegrino commentando gli esiti del Bando periferie, finanziato dal Governo Renzi per promuovere la riqualificazione urbana e la sicurezza delle zone periferiche, e della Governance Poll, l’annuale indagi-ne sul gradimento dei sindaci realizzata da Sole 24Ore e IPR Marketing.
Nella graduatoria dei 120 progetti presentati, quello dell’Amministrazione Landella si è classificato 100° con una valutazione pari ad un terzo di quella ottenuta dalla città metropolitana di Bari, vincitrice del bando.
La Governance Poll relega il sindaco di Foggia al 98° posto, con una percentuale di gradimento pari al 46% (-4,3% rispetto all’elezione). Peggio di lui solo il primo cittadino di Trapani e le sindache di Roma e Alessandria.
“Inizio d’anno peggiore non si poteva immaginare per la città e la sua immagine; ma non si può dire che ne sia sorpreso – commenta Alfonso De Pellegrino – avendo quotidianamente sotto gli occhi errori, pasticci e incapacità dell’Amministrazione guidata da Franco Landella.
La bocciatura sul Bando Periferie era scontata, non fosse altro che per il pochissimo tempo a disposizione delle imprese interessate a realizzare una progettazione davvero competitiva. Mi permisi di suggerire un’azione politica per la proroga dei termini e l’apertura del confronto con tutta l’imprenditoria cittadina, con l’obiettivo di suscitare un interesse diffuso al bando. Come sempre accade, però, il sindaco Landella si è trincerato dietro le sue prerogative e ha trascinato l’Amministrazione nell’ennesimo fallimento, che sarà pagato dai cittadini che già vivono i disagi derivanti dall’abitare e operare nelle aree periferiche della città.
Ecco perchè non mi meraviglia che i cittadini foggiani lo abbiano bocciato indicandolo tra i peggiori sindaci d’Italia. Non sono bastati i frizzi e i lazzi natalizi, i cittadini non lo vogliono e lo hanno detto chiaramente.
Incassare un così pessimo risultato a metà mandato restituisce compiutamente il giudizio che i fog-giani hanno del centro destra e di Franco Landella – conclude Alfonso De Pellegrino – lo hanno eletto, e hanno visto come ha amministrato. Fossimo negli Stati Uniti si potrebbe dire: Landella go home!”