“In attesa che il governo dia un parere definitivo sull’eventualità che le sei società in-house rientrino o meno nell’abrogazione prevista dal decreto Bondi, è doveroso coordinare le forze per cercare, unitamente al lavoro del governatore Nichi Vendola, delle soluzioni tempestive. Non si può lasciare ai soli direttori delle Asl il compito di salvaguardare cinquemila lavoratori che rischiano di perdere il proprio posto di lavoro e lasciare scoperti importanti sevizi sanitari. In un momento delicato tanto per la sanità quanto per l’occupazione” commenta il consigliere “rimettere sul mercato cinquemila lavoratori sarebbe un vero e proprio dramma”.
Redazione Stato