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MAGALDI L’IA Generativa e la Cybersecurity: da Rivoluzione ad Arma a Doppio Taglio?

Analizziamo come questa rivoluzionaria tecnologia in rapida espansione potrà facilitare (od ostacolare) il crescente bisogno di sicurezza informatica

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
16 Aprile 2024
Cronaca // Gargano //

L’intelligenza artificiale generativa (IA Gen) sta permeando ogni aspetto della nostra vita, e il mondo della cybersecurity non è da meno. Questa tecnologia innovativa porta con sé un potenziale immenso per rafforzare le difese digitali e contrastare le minacce informatiche in continua evoluzione. Tuttavia, è importante riconoscere che l’IA Gen rappresenta anche una nuova frontiera di vulnerabilità che richiede un approccio attento e ponderato.

Sul fronte della sicurezza informatica, l’IA Gen offre strumenti rivoluzionari per:

– analizzare in tempo reale enormi volumi di dati, identificando pattern sospetti e anomalie che potrebbero indicare un attacco in corso;

– automatizzare le risposte alle minacce, isolando i sistemi compromessi e contenendo i danni in modo rapido ed efficiente;

– sviluppare sistemi di autenticazione più robusti e resistenti agli attacchi di phishing e malware.

– prevedere e prevenire le minacce future, anticipando le tattiche e le strategie degli hacker grazie all’apprendimento automatico.

Tuttavia, l’IA Gen non è priva di rischi e sfide: la dipendenza dai sistemi di intelligenza artificiale può creare nuove vulnerabilità: se questi sistemi vengono compromessi, gli hacker potrebbero avere accesso a informazioni sensibili e causare danni ingenti.

Tuttavia, anche gli algoritmi di IA Gen possono essere soggetti a pregiudizi e discriminazioni: se non correttamente progettati e addestrati, questi sistemi potrebbero prendere decisioni ingiuste o inefficaci, con conseguenze negative per la sicurezza informatica.

Inoltre, la mancanza di trasparenza nel funzionamento di questi sistemi di potrebbe generare diffidenza e preoccupazione: è, quindi, fondamentale che gli utenti comprendano come funzionano questi sistemi e come vengono utilizzati i loro dati.

Come già accennato, l’IA Gen sta cominciando a rivoluzionare il mondo, portando con sé progressi in svariati campi come la medicina, la finanza e il trasporto. Tuttavia, al fianco di queste immense potenzialità, emerge un’altra faccia della medaglia: l’utilizzo di essa per scopi malevoli.

Uno dei rischi principali è rappresentato dagli attacchi informatici: essa può essere impiegata per automatizzare attacchi, rendendoli più rapidi e precisi, oppure per creare malware più evoluti, capaci di eludere i sistemi di sicurezza tradizionali. Questo potrebbe mettere a repentaglio dati sensibili, infrastrutture critiche e persino la vita delle persone, come nel caso di attacchi a dispositivi medici.

Un altro pericolo riguarda la manipolazione dell’informazione: l’IA Gen può essere utilizzata per creare deepfake, ovvero video o registrazioni audio falsificati in modo estremamente realistico, capaci di ingannare anche gli osservatori più esperti, potendo essere sfruttati per diffondere disinformazione, danneggiare reputazioni o incitare alla violenza.

Inoltre, l’IA Gen potrebbe essere impiegata da regimi totalitari e/o antidemocratici per la sorveglianza di massa e la repressione attraverso sistemi di riconoscimento facciale che vengono utilizzati per monitorare le persone in tempo reale, violando il diritto alla riservatezza e alla libertà individuale, nonché per identificare e perseguitare dissidenti politici o minoranze etniche.

E’ fondamentale sottolineare che questi rischi non sono inevitabili: è sempre possibile svilupparla in modo responsabile, definendo linee guida etiche e implementando misure di sicurezza adeguate. La collaborazione tra governi, aziende e ricercatori è cruciale per garantire che l’IA Gen sia utilizzata a beneficio dell’umanità e non come strumento di oppressione o distruzione.

Ad ogni modo l’IA Gen sta rivoluzionando numerosi aspetti della nostra vita, e la cybersecurity non fa eccezione: mentre essa continua a svilupparsi, è destinata ad avere un impatto ancora più significativo sulla sicurezza informatica, creando sia nuove sfide che nuove opportunità.

Da un lato, l’IA Gen può essere utilizzata per migliorare la sicurezza informatica in svariati modi, ad esempio l’utilizzazione di algoritmi di intelligenza artificiale si possono analizzare grandi quantità di dati per identificare minacce e modelli di malware sospetti, aiutando a prevenire intrusioni e attacchi informatici. Nonché l’automazione IA Gen può inoltre velocizzare e ottimizzare le attività di risposta agli incidenti, limitando i danni causati da violazioni.

Per fronteggiare queste nuove ed avveniristiche sfide in continua evoluzione, le organizzazioni globali e locali di qualsiasi tipologia dovranno adattarsi rapidamente alle novità, adottando un approccio proattivo alla sicurezza informatica: quindi tutti i potenziali investimenti in tecnologie di sicurezza avanzate basate sull’IA Gen saranno fondamentali per rimanere al passo con le venienti minacce, soprattutto quelle ancora sconosciute, le famose zero-day. Sarà altrettanto importante formare e aggiornare il personale sulle ultime minacce informatiche e sulle tecniche di difesa basate sull’AI.

Rimane notorio il fatto che la collaborazione tra esperti di sicurezza informatica e specialisti di IA Gen sarà fondamentale per sviluppare soluzioni efficaci per proteggere i sistemi e i dati sensibili: perdipiù, i governi e le aziende settoriali devono continuare a cooperare insieme per stabilire nuovi standard e regolamenti per l’utilizzo responsabile dell’IA Gen nella cybersec, garantendo che questa potente tecnologia sia utilizzata a beneficio della società e non per scopi dannosi.

In definitiva, il futuro della cybersecurity dipenderà dalla nostra capacità di sfruttare al meglio i potenziali benefici dell’intelligenza artificiale generativa, mitigando allo stesso tempo i rischi associati. Con un approccio proattivo e collaborativo, potremo finalmente costruire un futuro digitale più sicuro e resiliente per tutti.

 ing. Luciano Magaldi

1 commenti su "L’IA Generativa e la Cybersecurity: da Rivoluzione ad Arma a Doppio Taglio?"

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