Foggia. “L’avviso di manifestazione d’interesse per la selezione delle associazioni di volontariato e di promozione sociale cui affidare la gestione a titolo gratuito del ‘Gran Ghetto’, è un importante passo avanti nella lotta per la legalità contro ogni forma di sfruttamento del lavoro nero. Prendiamo atto con estrema soddisfazione dell’ulteriore, e concreto segnale che segue, a distanza di poco tempo, l’operazione di sequestro con facoltà d’uso disposta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari”. Con queste parole, il Segretario provinciale dell’Ugl Foggia, Gabriele Taranto, commenta l’Atto Dirigenziale (DGR N. 596 del 26/04/2016) della ‘Sezione Sicurezza del cittadino, Politiche per le migrazioni, Antimafia sociale’ autorizzato dalla Giunta regionale pugliese, dopo l’emergenza abitativa creatasi a seguito dell’incendio del 15 febbraio scorso, garantendo temporaneamente accoglienza e ospitalità ai lavoratori stagionali immigrati attualmente presenti nel ‘Ghetto’, presso l’Azienda Agricola ‘Fortore’.
Le finalità sociali del bando saranno orientate alla gestione dell’accoglienza e dei servizi alla persona presso spazi attrezzati appositamente allestiti, alla promozione di attività agricole sostenibili e socialmente responsabili. Lo schema di Convenzione stipulato tra la Regione Puglia e le Associazioni consentirà, inoltre, l’affidamento in concessione a titolo gratuito, per una durata massima di anni 5 rinnovabili, dell’Azienda Agricola per l’accoglienza dei lavoratori stagionali. “Fa ben sperare – prosegue il Segretario – la condivisione di finalità ed obiettivi tra istituzioni, autorità politiche, realtà associative e sindacali, in attesa della conclusione dell’iter di approvazione del Disegno di Legge N. 2217 tuttora all’esame del Parlamento”.
Per il sindacalista, “non è pensabile, né credibile continuare a concedere proroghe rispetto ad obiettivi costellati da una lista buoni propositi, annunciati quando scoppiava l’emergenza, ma in pochissimi – conclude – portati a termine soprattutto quando, guarda caso, si vincolava l’erogazione dei fondi al rispetto dei diritti dei lavoratori”.