Puglia, 2.7 mln per percorsi inserimento immigrati
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Bari – È stato pubblicato, qualche giorno fa, con scadenza 13 luglio 2013, l’avviso pubblico per partecipare al finanziamento di interventi finalizzati all’inserimento lavorativo di immigrati extracomunitari presenti sul territorio nazionale. Si tratta del progetto LIFT – Lavoro Immigrazione Formazione Tirocini – promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con l’obiettivo di migliorare la condizione sociale ed occupazionale degli immigrati contrastando fenomeni di sfruttamento, lavoro nero, ed esclusione sociale.
In particolare, i destinatari del progetto sono gli immigrati extracomunitari appartenenti alle fasce vulnerabili quali titolari e richiedenti protezione internazionale, presenti sul territorio nazionale, ad esclusione delle regioni Campania, Puglia, Calabria e Sicilia.
Le risorse disponibili per il finanziamento dei percorsi di inserimento lavorativo sono pari a € 2.700,000,00, a valere sul Fondo di Rotazione per la Formazione Professionale, e l’accesso al Fondo Sociale Europeo.
Le domande di partecipazione possono essere presentate esclusivamente da soggetti privati abilitati all’attivazione di percorsi di tirocinio formativo ai sensi dell’articolo 1, comma 1, D.M. 142/1998 (Enti promotori), e s.m.i. e delle normative regionali di riferimento.
Per l’avviso, le modalità e i termini di presentazione delle domande, si rimanda sul sito Web di riferimento.
Per info: www.integrazionemigranti.gov.it
Redazione Stato
avv. Gegè Gargiulo
Da: avv. Eugenio Gargiulo (eucariota@tiscali.it)
Non commette reato chi affitta un immobile all’immigrato clandestino!
La Suprema Corte di Cassazione, con la recentissima sentenza n. 26457 del 18 giugno 2013, ha escluso che possa essere penalmente sanzionato per “sfruttamento dell’immigrazione clandestina” il proprietario di un immobile che conceda quest’ultimo in locazione, dietro corrispettivo, ad un immigrato clandestino.
Perché possa dirsi integrato il reato di specie , ha precisato la Corte, è necessario che venga rilevato l’elemento soggettivo del dolo specifico e che sussista, nell’agente, il fine di trarre un profitto ingiusto dalla condizione di illegalità dello straniero clandestino.
Profitto ingiusto che potrebbe rilevarsi, eventualmente, dall’applicazione di un canone d’affitto esorbitante rispetto a quello normalmente praticato.
Foggia, 19 giugno 2013 Avv. Eugenio Gargiulo