LA MOSTRA – La mostra, permanente, è stata organizzata nell’ambito del progetto Valorizzazione museale della civiltà sipontina, finanziato dalla Regione Puglia. A promuovere la mostra è l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro con la collaborazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Direzione Regionale e della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia. La professoressa Caterina Laganara, docente di Archeologia Medievale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’università di Bari, si è occupata della direzione scientifica e del coordinamento del progetto.
IL PROGETTO DI VALORIZZAZIONE MUSEALE DELLA CIVILTA’ SIPONTINA – La mostra che sarà inaugurata martedì 20 rappresenta uno dei due segmenti in cui si è articolato il progetto di Valorizzazione museale della civiltà sipontina. Il progetto, partito nel 2000 con una campagna di scavi condotti nella forma del campo-scuola nell’area del Parco Archeologico di Siponto dall’ateneo barese, si è sviluppato anche attraverso una sistemazione atta a garantire una migliore e positiva fruizione dell’area interessata agli scavi all’interno del Parco Archeologico. A seguire c’è stata la musealizzazione degli esiti della ricerca, mediante un’esposizione permanente pensata per poter accogliere eventuali e auspicabili sviluppi futuri della ricerca scientifica.
Tre gli obiettivi prefissati: conoscenza, valorizzazione e fruizione, raggiunti attraverso una proficua interazione tra più settori disciplinari – umanistico e scientifico – (Centro Interdipartimentale Laboratorio di Diagnostica dei Beni Culturali), e grazie alla collaborazione per specifiche professionalità del Laboratorio di Topografia Antica e Fotogrammetria (LabTAF) e del Laboratorio delle Fonti Letterarie, Epigrafiche e Numismatiche dell’Università del Salento.
Il lavoro dell’archeologo, condotto con rigorosa metodologia, restituisce alcuni interessanti aspetti della fase medievale della città, l’antica colonia romana di Sipontum, aspetti che aiutano a meglio comprenderne le sue alterne vicende fino al completo abbandono della città verso la metà del XIII secolo, in favore dell’emergente centro di Manfredonia, che da allora divenne prevalente nell’assetto del territorio. La mostra ospitata dal Museo Nazionale di Manfredonia – diretto da Anna Maria Tunzi – espone numerosi reperti rinvenuti nelle campagne di scavi: ceramiche, metalli, vetri e simili, reperti opportunamente restaurati e musealizzati.
Nel corso dell’inaugurazione della mostra sono previsti gli interventi di: Ruggero Martines (Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia); Teresa Cinquantaquattro (Soprintendente per i Beni Archeologici della Puglia); Corrado Petrocelli (Rettore dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro) e Grazia Distaso (Preside della facoltà di Lettere e Filosofia dell’ateneo barese); Angela Barbanente (Assessore alla Qualità del Territorio – Aree Protette e Beni Culturali della Regione Puglia); Angelo Riccardi (sindaco di Manfredonia); a presentare la mostra sarà la prof.ssa Caterina Laganara, che dell’intero progetto ha curato la direzione scientifica e il coordinamento. Durante l’inaugurazione della mostra verrà proiettato un filmato che mostra la nuova sistemazione dell’area oggetto di ricerca all’interno del Parco Archeologico di Siponto. L’edizione delle ricerche e il catalogo dei materiali sono curati da Claudio Grenzi Editore.
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