Il caso del Consorzio Metropolis, al centro di un’indagine approfondita da parte della Regione Puglia, rappresenta un esempio emblematico di come le istituzioni locali possano agire per garantire la trasparenza e il rispetto delle normative nel settore della sanità e dei servizi socio-sanitari. La nota emessa dalla Sezione Strategie e Governo dell’Offerta della Regione, datata ottobre 2024, riguarda la revoca delle autorizzazioni all’esercizio e degli accreditamenti istituzionali di alcune strutture gestite dal Consorzio Metropolis, operante a Molfetta (BA).
Le problematiche emerse
L’indagine è scaturita da una serie di accertamenti interni e verifiche sul personale dichiarato e sui requisiti organizzativi delle strutture. Dalle verifiche è emerso un significativo disallineamento tra le dichiarazioni auto-certificate dal Consorzio e la realtà operativa, soprattutto per quanto riguarda l’orario di lavoro settimanale del personale impiegato, che in molti casi supera i limiti consentiti dalla normativa.
Un esempio citato nella nota riguarda il Dott. Michele Sicolo, che risulta impiegato in ben otto strutture differenti con un totale di 87 ore settimanali, una quantità che supera ampiamente il massimo previsto. Questa situazione si ripete anche per altre figure professionali e copre diverse tipologie di strutture, incluse comunità alloggio e centri diurni psichiatrici, tutte gestite dal Consorzio Metropolis. La Regione ha rilevato violazioni gravi e reiterate non solo in termini di ore lavorative, ma anche rispetto alla qualifica del personale, la sua specifica formazione e la tipologia di contratto applicata.
Violazioni normative e possibili sanzioni
Le irregolarità riscontrate si configurano come violazioni dei requisiti minimi e specifici previsti dalle leggi regionali e dai regolamenti vigenti. In particolare, la Regione Puglia fa riferimento alla legge regionale n. 9 del 2017, che disciplina le autorizzazioni e gli accreditamenti per le strutture sanitarie e socio-sanitarie. Tra le violazioni più gravi segnalate, vi sono quelle relative all’orario di lavoro settimanale, che per alcune unità di personale è risultato superiore alle 100 ore, rendendo di fatto inesigibili le prestazioni dichiarate dal Consorzio.
Inoltre, le strutture interessate dall’indagine presentano carenze organizzative anche in merito all’applicazione del contratto collettivo nazionale (CCNL) del settore privato sanitario, obbligatorio per garantire standard qualitativi nella gestione della salute mentale. Al contrario, in molte di queste strutture risulta applicato un CCNL differente (ARIS), non conforme alle prescrizioni della normativa regionale.
Alla luce delle violazioni riscontrate, la Regione ha comunicato l’avvio del procedimento di revoca delle autorizzazioni all’esercizio e degli accreditamenti istituzionali. Questo potrebbe portare alla chiusura delle strutture coinvolte e al ricollocamento dei pazienti presso altre strutture analoghe. Un’altra conseguenza riguarda il recupero delle somme indebitamente versate dalle ASL per prestazioni sanitarie e socio-sanitarie mai eseguite o svolte con standard di personale inferiori a quelli previsti.
Le criticità nell’organizzazione del lavoro
Le verifiche condotte dalla Regione hanno anche evidenziato altre criticità, tra cui la sovrabbondanza oraria settimanale di alcune figure apicali, come i direttori sanitari, e la presenza di unità di personale impiegate contemporaneamente in strutture molto distanti tra loro, rendendo impossibile il rispetto delle ore lavorative dichiarate.
Un ulteriore punto critico riguarda il rispetto degli standard di erogazione dei servizi, che risulterebbe compromesso dalla mancanza di personale qualificato in alcune strutture. La Regione ha sottolineato come tali carenze possano avere un impatto diretto sulla qualità del servizio e, di conseguenza, sulla sicurezza dei pazienti assistiti.
Il ruolo delle autocertificazioni
Il Consorzio Metropolis aveva presentato autocertificazioni riguardanti il numero di personale impiegato, le qualifiche e l’orario di lavoro. Tuttavia, la Regione ha evidenziato che molte di queste dichiarazioni risultano mendaci, in violazione del DPR 445/2000. Questa normativa stabilisce che le dichiarazioni false o incomplete comportano la decadenza dai benefici ottenuti sulla base delle stesse. Nel caso specifico, la Regione ha rilevato che le false dichiarazioni presentate dal Consorzio hanno consentito a quest’ultimo di ottenere autorizzazioni e finanziamenti pubblici non dovuti.
Le conseguenze per il Consorzio Metropolis
Le conseguenze di tali violazioni potrebbero essere particolarmente pesanti per il Consorzio Metropolis. Oltre alla revoca delle autorizzazioni e degli accreditamenti, il Consorzio potrebbe essere soggetto a sanzioni amministrative e al recupero delle somme indebitamente percepite. La Regione ha anche ipotizzato la possibilità di avviare procedimenti legali per responsabilità civile e penale.
E ce n’è ancora di roba da far venir sù a galla…
…e non hanno controllato l’area sociale!
Il peggio del peggio. Poveri utenti!
Chi ne paga le conseguenze sono gli utenti!
Accuditi da personale con titoli non idonei a svolgere le loro mansioni!
la regione dovrebbe mandare gli ispettori anche in altre società, tipo Anteo, sai quante ne trovano di sorpresine
Adesso mi aspetto che la Regione continui le ispezioni anche altrove, che si faccia strada in altre società, tipo Anteo, cosi ci leggiamo altri articoli interessanti…
Specchio specchio delle mie brame chi è la più bella del reame? La legalità, la fidelizzazione,rammentó in un post la dama di Cambridge!
Per adesso si leggono gli articoli effettivi, signora Lucia fate attenzione a nominare società che non rientrano in questo sporco contesto! La regione è stata troppo chiara metropolis!
La verità fa male, è dura da digerire. Dipendenti Metropolis prima di scrivere pensate a ciò che scrivete, oppure non scrivete nulla tanto non avete gli attributi per mettere nome e cognome vero, altrimenti verreste accusati di diffamazione. È chi ha scritto di quella azienda (Anteo) lavora per il Consorzio Metropolis, perché viene attaccata una determinata persona e non tutta la azienda. Facendo riferimento ad una azienda del centro e nord Italia e non facendo riferimento ad una locale FG.
Lei chi è scusi a nominare enti gestori che in questo contesto non c’entrano al che’, chi le autorizza a fare nome di altre società!
Anteo,parli di quella società che usci a chi lha visto per presunti maltrattamenti sui pazienti?! seeee …quelli sono i protettissimi.. qui su Foggia e provincia…se ne sentono in giro di ogni… i dipendenti scappano… ma loro non vengono mai toccati, Ci lavorava mio cugino, per sua fortuna è entrato nel pubblico, stava per denunciarli.
Lei chi è scusi,,… come si permette di fare nome di altri gestori? Fai attenzione nel nominare, gestori che in questo attuale contesto non hanno nulla a che fare, la regione è stata esplicita chiara!
Istituto Sant’Agostino di Noicattaro,non c’è traccia del nuovo contratto AIOP Sanità privata ma continuano a ricevere l’accreditamento,i dipendenti sono alla fame con un contratto obsoleto, quando interverrà qui Emiliano?
Mi fate ridere, lo sapete che quando commentate mettete la vostra email che si è vero e protetta dalla privacy, ma no se l’azienda apre un procedimento verso chi a commentato poi saranno le autorità competenti a indagare sui commenti scritti sulla testata giornalistica. Riflettete bene prima di scrivere il nome di una società. Se non volete risponderne personalmente di ciò che state dichiarando.
Luca se il tuo commento è diretto a me, io non sto accusando nessun’altra azienda. Anzi sono gli altri che accusano una azienda in particolare, dove hanno messo il nome come se avessero puntato il dito verso quella società. Il mio messaggio non è un messaggio di accusa verso Anteo, non conosco e non mi permetto di criticare e accusare nessuno. Ma naturalmente chi ha scritto quei messaggi e evidente che sono messaggi in favore di Metropolis, se erano furbi scrivevano (altre aziende) senza fare il nome della società che è sotto critica nei commenti di questo articolo.
Quindi loro si sedevano insieme alle autorità ed ai direttori Asl, ai convegni, inaugurazioni ecc, ed allo stesso temp——-
Emblematica la struttura di Ruggiano, per quanto siano arrivati in alto, sono caduti in un giorno, e non sarà mai più come prima.
Spero non ci siano tagli al personale, sarebbe una grande ingiustizia che lavoratori onesti debbano pagare
se mi permetto di esprimere un commento e perche le cose le ho sentite direttamente da fonti attendibili.Anteo potra anche avere i Santi in regiona ma il vento cambiera anche per loro, inanzitutto perche anche loro hanno tra il personale varie persone con titoli presi on line o farlocchi … per non parlare delle strutture con personale inferiore ai regolamenti e demansionato.
Non sono un dipendente metropolis e non devo difendere nessuno, ma mio cugino da Anteo ne ha subite di ogni tipo cosi come altre persone che sono scappate dalle strutture del foggiano. e mi fermo qui.
Purtroppo bisogna guardare la realtà, ciò che è stato indebitamente percepito attraverso il falso ideologico è un reato che comporterà gravi conseguenze. Tenendo conto che bisogna garantire la carta dei servizi, come bisogna vedere se gli emolumenti richiesti alla regione coincidono con gli stipendi versati. Io spero per il bene dei pazienti e per gli operatori professionali e onesti che l’asl prenda le redini per garantire il giusto per tutti.
Cara Gianna, la sua è una speranza vana.
Quello che succede nella gestione di Metropolis è un “processo parallelo” discendente appreso e ben consolidato nella cultura istituzionale locale da molti lustri. Questo processo si è moltiplicato per mimesi ed identificazione compiacente con chi è sovraordinato e dovrebbe essere d’esempio. Non è una buona soluzione l’invio di più
ispettori… Siamo alla dissoluzione nelle istituzioni per assenza di razionalità, etica, empatia e competenze organizzative dei leader.
Chi controlla i controllori? Se sono loro che forniscono il modello comportamentale da sanzionare.
spero si faccia chiarezza su tutta la questione e sequalcuno ha sbagliato è giusto che paghi.
Pero’ il dubbio che tutti questi controlli indagini mi sa un po di accanimento… Metropolis non avrà tutte le carte in regola ma ci sono tante cooperative qui nella provincia di Foggia che non è tutto oro quello che luccica… basterebbe che la Regione si metterebbe un po a fare i controlli…una fra tutte Anteo…sarebbe da chieddere alla Regione perche dopo le denunce fatte nessuno è mai andato in nessuna struttura di Anteo… dopo che parenti esausti da situazioni inverosimili hanno sporto denuncia contro l’Azienda… e non solo parenti a quanto pare… ma su questo la regione e la asl tace…