“Gli episodi ed i disagi che stanno avvenendo in questi giorni, soprattutto nella provincia di Bari – prosegue Peppino Longo – non possono farci dormire sonni tranquilli. Una paziente lasciata cinque ore in barella allo ‘Jaia’ di Conversano perché non c’era posto nelle cliniche psichiatriche; gli interventi sospesi nel reparto di Ginecologia del ‘Santa Maria degli Angeli’ di Putignano per carenza di personale; 12 ore di attesa per un anziano paziente broncopatico nell’ospedale di Altamura; l’unico medico all’ambulatorio di oncoematologia di Trani che getta la spugna perché impossibilitato a dare assistenza; questi sono soltanto i casi più eclatanti di quello che sta accadendo in questi giorni. Sembra un vero e proprio ‘bollettino di guerra’”. “Purtroppo sta avvenendo quello che si temeva e cioè che dopo i colpi di bisturi sulle strutture sanitarie non si è pensato agli interventi di ‘sutura’ lasciando, quindi, le ferite aperte. Ecco perché è necessario adesso darsi da fare e cominciare la verifica sui provvedimenti già adottati – conclude Longo – non possiamo sempre penalizzare i cittadini: la salute è un bene prezioso”.
SANITA’, CASSANO: “CENTROSINISTRA SPACCATO” – “Mentre alcuni colleghi, come Ventricelli, continuano ad appellarsi al senso di responsabilità di tutto il Consiglio regionale, ci risulta che per domani qualcuno dal Palazzo della Regione abbia ‘invitato’ tutti i Sindacati a manifestare in concomitanza con una seduta di Consiglio regionale che sarà sostanzialmente inutile”. Lo dichiara il vicecapogruppo vicario del Pdl alla Regione, Massimo Cassano. “Il Presidente Vendola – dice Cassano – deve smetterla di firmare le intese a Roma e fare il capopopolo in Puglia. Eviti domani di fare come ai cancelli di Mirafiori e sui tetti romani, perché il suo atteggiamento contribuisce solo ad alimentare un inutile e dannoso scontro sociale. Peraltro oggi in Commissione sanità sono stati i consiglieri di centrosinistra a protestare contro le chiusure indiscriminate degli ospedali, tanto da indurre l’assessore Fiore ad alzarsi dal Tavolo e andare a minacciare dimissioni telefoniche al Presidente Vendola, mentre Losappio cercava di chiudere la bocca ai dissidenti della maggioranza. Questo prova che alla base della decisione di Vendola di chiudere 18 ospedali di cui 6 in provincia di Bari, non vi è alcuna strategia e non vi è stata alcuna condivisione. – dice Cassano – Dare la colpa al Governo nazionale non serve. Il problema è che Vendola continua a fare il doppio gioco: a Roma firma le intese e in Puglia arma l’esercito. Così rivela di avere solo un obiettivo politico, fregandosene dei lavoratori che per colpa sua non sono garantiti e dei cittadini che sono ormai privi anche dei servizi essenziali di assistenza sanitaria e sono chiamati solo a pagare tasse e ticket”, conclude il consigliere regionale.
Redazione Stato