“Troppo vecchio per farci qualcosa, dicono gli ‘esperti’ del Comune. E gonfiano le spese, bussano a denari. ‘Non c’è alcun pericolo’, ha garantito il De Pellegrino agli abitanti del quartiere. Ma il pericolo c’è. E non riguarda solo i cavi elettrici scoperti e i finestroni pericolanti. Il pericolo è il solito: l’inerzia dinanzi ad una classe politica disarmante persino per gli insulti”. “Il pericolo è la rassegnazione, il nostro nemico giurato. Indignarsi e fremere dinanzi allo scempio di strutture lasciate morire per il vantaggio di qualche speculatore, e poco alla volta farci l’abitudine. Smettere finanche di far caso a tutti quei pezzi di storia, a tutte quelle opportunità, che vengono sciupate per colpa di chi dimostra il minimo interesse alla comunità che sostiene di rappresentare”.
“Noi siamo qui stamattina per proseguire un discorso. Apriamo spazi di libertà non è solo uno slogan. È una precisa linea di condotta: riappropriarci dei pezzi dimenticati di questa città. Dimenticati dalla politica, dall’imprenditoria, affogati nell’indifferenza. Perché siamo stanchi di attendere risposte che non arrivano. Perché siamo stufi di aspettare che qualcuno, al posto nostro, ci prospetti un futuro che non è in grado di offrirci”. “Questa città ha bisogno di spazi e di cura. Cura che siamo disposti a dare. Spazi che siamo pronti a prenderci. Chi è interessato, si faccia avanti!, Le città sono di chi le ama”, terminano i referenti del laboratorio politico Jacob&Co.
Il 22 ottobre si era svolta infatti la manifestazione di inaugurazione del cantiere con presenza anche dell’assessore al Lavoro e Welfare, Elena Gentile, e del sindaco di Foggia, Gianni Mongelli, oltre che del commissario straordinario dell’Addolorata, Alfonso De Pellegrino.
Il Centro dovrebbe rappresentare la prima struttura cittadina specificamente destinata all’accoglienza ed all’assistenza di persone oggi costrette a cercare riparo in luoghi di fortuna. A 24 di loro, equamente suddivisi tra uomini e donne, dovrebbe essere offerta l’opportunità di usufruire dei servizi allestiti nell’ex carcere ‘Sant’Eligio’. Ben più numerosi gli utenti di docce, guardaroba e lavanderia messi a disposizione anche per quanti non trascorreranno la notte nell’edificio che sorge nel popolare Borgo Croci ed è di proprietà dell’I.P.A.B. Addolorata.
“Quest’opera, insieme a molte altre, ci dice che abbiamo vinto la scommessa lanciata a noi stessi quando abbiamo deciso di rilanciare le I.P.A.B. – aveva sottolineato durante l’inaugurazione l’assessore regionale Elena Gentile – Oggi rappresentano una delle punte avanzate del welfare regionale e sono tra i destinatari dei 66 milioni di euro indirizzati dalla Regione verso la Capitanata per costruire infrastrutture sociali e attivare servizi e occupazione: 850 posti di lavoro, 700 dei quali destinati a donne”.
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