Foggia – VERTENZA Don Uva: assemblea tesa stamane – “con urla e grida” – durante la presentazione da parte delle organizzazioni sindacali delle 2 bozze che saranno oggetto di discussione domani a Bari. “Presenti circa 250 quasi la metà di tutti i dipendenti della struttura”.
“L’assemblea dei lavoratori si è più volte spaccata su quale bozza dovrà essere definitivamente presentata a Roma mercoledì prossimo. I lavoratori si sono divisi, paradossalmente, su quale accordo di bozza discutere per trovare un’intesa definitiva”. “L’accordo prevede la messa in mobilità di 153 persone senza il sostegno della solidarietà e senza che gli stessi dipendenti possano essere accompagnati alla pensione. L’altra bozza prevede quanto già detto in passato: 72 persone accompagnate alla pensione fino a 66 mesi e altri 70 a carico dei lavoratori restanti al Don Uva”.
“Alla fine la ragione è emersa: quasi tutti i lavoratori sono convenuti che l’unica strada possibile da adottare sia la bozza B che prevede il salvataggio con mobilità e solidarietà“, dice in una nota Massimiliano Di Fonso segretario Confederale Usppi. “Lunedì a Bari sarà oggetto di discussione per portare miglioramenti modifiche e accorgimenti che possono migliorare la stessa bozza per poi firmarla definitivamente a Roma. La volontà è quella di aiutare i colleghi e sostenerli per almeno 12 mesi.”
“Non sappiamo bene il contributo di solidarietà a quanto possa ammontare per ogni operatore visto che dopo l’accordo di mercoledì a Roma le parti si dovranno necessariamente incontrare per stabilire e definire i criteri e come applicare la solidarietà”. “In merito alla solidarietà i lavoratori del Don Uva si sono sostituiti alla Regione Puglia che non ha dato nessun aiuto e che la totale chiusura a riccio senza nessun tipo di aiuto ha complessivamente creato un esubero di 587 Unità lavorative che potevano tranquillamente essere utilizzati presso altre strutture”, dice Massimiliano Di Fonso segretario Confederale Usppi.
Redazione Stato@riproduzioneriservata
mandiamo a casa i sindacati, con loro tutti quei galantuomini che passeggiano da molti anni.