L’associazione intitolata a Giovanni Panunzio rappresenta, come qualsiasi altra espressione della società civile, un importante riferimento per l’amministrazione comunale e un interlocutore prezioso con il quale l’assessorato alla Legalità ha avuto una proficua interlocuzione nell’organizzazione di iniziative rientranti nei ‘100 giorni per la Legalità’ legate da una comune visione e sintonia. E siamo e saremo sempre ben lieti e stimolati dall’attenzione e partecipazione della società civile all’attività amministrativa.
Per quanto riguarda le “perplessità” manifestate in maniera inconsueta attraverso un comunicato notturno, inerenti la presunta “querelle sulle nomine dei C.d.A. delle società partecipate in capo al Comune di Foggia”, rivendichiamo la scelta di una guida politica delle società partecipate, fatta in assoluta trasparenza: una scelta di cui ci assumiamo la piena responsabilità, come qualsiasi atto riguardante quotidianamente il nostro operato, e per la quale siamo e saremo pronti a qualunque valutazione e giudizio da parte delle autorità competenti, oltre che dei cittadini.
E per quanto concerne la nomina di Colomba Mongiello (non citata ma con evidenti riferimenti nel comunicato) nel cda di Amiu Puglia, si tratta di un’autorevole figura di spiccata moralità del partito di maggioranza della coalizione, già senatrice della Repubblica mai sfiorata da alcuna responsabilità penale, civile e amministrativa o d’altra natura per la breve esperienza al vertice di Amica SpA nel lontanissimo 2005: se il presidente dell’associazione Giovanni Panunzio è a conoscenza di elementi ostativi alla sua nomina, lo invitiamo a denunciarli a chi di competenza, senza tuttavia mettere in discussione la volontà netta e inequivocabile da parte dell’amministrazione comunale e della coalizione di una cesura netta con il passato, e senza distribuire in maniera arbitraria patenti di legalità o meno in base a ricostruzioni interessate di parte, e a strumentalizzazioni e distorsioni di fatti ed episodi che non ledono la credibilità e l’autorevolezza di persone che hanno scelto di dedicarsi alla comunità.
Ancora, possiamo garantire e assicurare sin d’ora la massima vigilanza per scongiurare il rischio di infiltrazioni mafiose (che hanno determinato lo scioglimento della precedente amministrazione) a ogni livello, compreso le società partecipate, secondo un percorso inequivocabilmente tracciato con l’adesione alla Carta di Avviso Pubblico prima, con l’adesione alla Stazione Unica Appaltante dell’amministrazione provinciale poi, e che proseguirà con l’esternalizzazione delle procedure concorsuali prossime venture: un percorso chiaro che non ammette deviazioni di sorta.
Per quanto riguarda invece l’inopportuno riferimento a “selfie” e “slogan da social network”, ci permettiamo di chiarire che i social network nella società attuale sono una delle forme di comunicazione più efficaci per informare la cittadinanza -spesso in tempo reale, come accaduto in occasione dell’evacuazione di un ordigno bellico che ha coinvolto cinquemila nostri concittadini- delle iniziative messe in campo dall’amministrazione, per lanciare campagne di sensibilizzazione e iniziative specifiche, per fare solo qualche esempio: utilizzarli al meglio è un’indicazione precisa del Ministero per la Funzione Pubblica agli enti locali, non un crimine. E se col termine “selfie” si intende poi ironizzare sul lavoro svolto da sindaca e componenti dell’esecutivo, ci permettiamo ancora di ricordare che abbiamo terminato qualche giorno fa un ciclo di incontri con la stampa, in cui ogni assessore ha presentato dettagliati report sulle rispettive attività dall’insediamento, report che sono di dominio pubblico: non è necessario aggiungere altro.
Anche questo è quindi un “cambiamento” rispetto a chi in passato era arroccato e si negava a un qualunque confronto, anche con espressioni autorevoli della società civile, oltre che con i cittadini.