MONTE SANT’ANGELO (FOGGIA) – (di Michele Piemontese) Nell’anno 869 i Saraceni in guerra con l’imperatore Ludovico II, fatta un’incursione a Monte Sant’Angelo, se ne tornarono con un ricco bottino predato al Santuario di San Michele Arcangelo, dal Gargano si spinsero fino alle porte di Benevento, tra ingenti distruzioni e massacri di gente inerme.
Una vera presa di possesso della città di Monte Sant’Angelo i Saraceni debbono averla raggiunta nella seconda metà del IX secolo, quando a Bari avevano costituito un sultanato. Monte Saraceno nei cui pressi è stata rinvenuta una necropoli, dovette essere l’ultimo caposaldo musulmano in terra garganica. Verso la metà del IX secolo i bizantini, che non erano mai stati completamente esclusi dalla Puglia, misero in atto con nuovo vigore quelle mire espansionistiche nella nostra regione, che non avevano mai rinunziato.
In una quindicina d’anni riuscirono a riconquistare Bari, Benevento e Siponto, ma questa loro spinta espansionistica era destinata ad estinguersi in breve tempo sia per l’efficacia controffensiva dei Principi longobardi, sia per le rivendicazioni degli imperatori germanici, che venivano compiute con frequenti discese in Italia. Fu verso la fine del X secolo che i Bizantini ottennero risultati più concreti e più duraturi, quando istituirono i Catepani, con l’intento di promuovere un più sicuro ordinamento ai loro possessi, e sicuramente, intorno al Mille, Monte Sant’Angelo, come tutto il Gargano, era in possesso del Catepano, un alto ufficiale bizantino.
(A cura di Michele Piemontese)