Un protocollo denso di proposte utili a ridurre i tempi di attesa in ambito sanitario. Suggerimenti che i sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno racchiuso in cinque pagine e presentato ad Andria questa mattina. L’obiettivo dell’intesa, la prima siglata in Puglia tra organizzazioni sindacali e una Asl, è “fronteggiare la carenza di ore” che diverse branche mediche, come oculistica, medicina nucleare o radiologia, hanno registrato allungando i tempi di attesa di visite, esami e ricoveri. Dal protocollo emerge che servirebbero oltre 76mila ore aggiuntive per garantire il fabbisogno di prestazioni.
Il dato è stato ottenuto attraverso “l’analisi delle prestazioni in lista al 31 dicembre 2023 unitamente alle prenotazioni attese per l’anno 2024 quantificate sulla base degli accessi al Cup registrati nell’anno 2023”. Colmare il gap di ore è possibile con “l’acquisto di prestazioni extratetto da parte delle strutture accreditate o la rideterminazione dei tetti di spesa, con un incremento delle ore di specialistica, con l’assegnazione di un budget da destinare alle prestazioni aggiuntive e assunzione di personale da formare adeguatamente”, si legge nel protocollo che ribadisce l’importanza di “strumenti aggiuntivi per il monitoraggio dell’appropriatezza prescrittiva”.
Per Giuseppe Boccuzzi, segretario generale Cisl Bari e Bat, il piano presentato oggi e successivo a quello siglato con la Regione nel maggio dell’anno scorso “prevede anche delle ipotesi finanziarie pari a quattro milioni e mezzo da stanziare per arrivare all’optimum sulle visite e sugli esami diagnostici e una decina di milioni per i ricoveri”. “La responsabilità di trovare i fondi da stanziare per il piano non è nostra”, ha evidenziato Azzurra Schirosi, segretaria regionale della Uil Puglia.
“L’appello alla Regione – ha continuato – è che si riprenda con i tavoli di confronto e di concertazione quindi convocando i sindacati, ascoltandoci per poterci permettere di apportare un suggerimento, una soluzione che arrivi all’abbattimento di queste liste”. “Noi abbiamo rappresentato l’esigenza di tutelare il servizio pubblico e di dare risposte concrete ai cittadini”, ha concluso Luigi Marzano, responsabile del dipartimento Sanità Cgil Bat, auspicando che “altri protocolli possano essere firmati con le altre Asl pugliese”.
Lo riporta l’ANSA