“Dai sedicenti paladini della trasparenza, a partire dalla Sindaca Episcopo, ci saremmo aspettati quantomeno l’allegazione, ai decreti sindacali di nomina, dei curriculum vitae dei Presidenti dei Consigli di Amministrazione (denominati impropriamente amministratori unici) o dei componenti del Consiglio di Amministrazione di AMIU Puglia. Quanto ci accingiamo a dire vale anche per le altre nomine che bollono in pentola.
Nei ‘decreti del galluccio’, l’ultimo giunge inopinatamente il 13 agosto, abbondano frasi di circostanza, quasi convenevoli, mutuati dal Regolamento vigente, in perfetta salsa burocratese, del tipo ‘CONSIDERATA la valutazione operata dalla scrivente (la Sindaca, N.d.S.) al fine di individuare i componenti maggiormente idonei a ricoprire il ruolo di amministratori della società’ oppure i laconici ‘VISTI i curriculum vitae allegati alle suddette note (le domande di candidature trasmesse a seguito di un bando fatto dall’attuale Giunta), dai quali si evince che la dott.ssa Colomba MONGIELLO e il sig. Fabrizio BAIA hanno maturato significative e qualificate esperienze professionali ritenute adeguate per il conferimento dell’incarico di Componente dell’Organo di Amministrazione”. Lo ha dichiarato Nunzio Angiola, ex parlamentare e attualmente consigliere comunale a Foggia, segretario provinciale di Cambia.
“Tali frasi di circostanza – ha continuato Angiola – suscitano ilarità e fanno sprofondare nel più cupo e triste sconforto il cittadino, oltre che i numerosi professionisti che a suo tempo avevano presentato la loro candidatura, rispondendo in buona fede al bando, perché, oltre a non essere allegati ai decreti i curriculum, nessuna informazione viene fornita nel testo di ciascun decreto per rendere edotti i cittadini stessi delle motivazioni e delle valutazioni che hanno guidato la Sindaca nella scelta discrezionale.
Eppure il Regolamento vigente parla chiaro quando dice che ‘I rappresentanti del Comune … nelle … società partecipate, devono possedere una competenza tecnica, giuridica o amministrativa adeguata alle specifiche caratteristiche della carica che deve essere ricoperta e all’attività svolta dall’ente, azienda, ancorché consortile, nelle istituzioni e nelle società partecipate, nonché agli obiettivi che il Comune si propone di raggiungere attraverso la partecipazione’. Il Regolamento continua affermando che ‘A tal fine, i rappresentanti sono scelti considerando le qualità professionali e le competenze emergenti da incarichi professionali, incarichi accademici e in istituzioni di ricerca, pubblicazioni, esperienza amministrativa o di direzione di strutture pubbliche e private, impegno sociale e civile … I Presidenti dei Consigli di Amministrazione delle aziende comunali o a partecipazione comunale e/o gli Amministratori unici devono altresì possedere documentata esperienza in attività di direzione, gestione, amministrazione o controllo. …
Negli organi amministrativi delle Aziende o delle Società che gestiscono servizi di rilevante interesse per il Comune, i rappresentanti del Comune devono possedere competenza specifica nella materia oggetto dell’attività dell’azienda, in relazioni sindacali ed industriali, in materie economiche finanziarie’. Infine, l’art. 8 affonda il colpo e precisa che “La valutazione delle candidature ammesse … deve tener conto, tra l’altro, dei seguenti elementi di valutazione, in relazione allo specifico incarico cui ciascuna candidatura si riferisce
a) titolo di studio;
b) documentata attività di direzione, gestione, amministrazione o controllo in enti od organismi pubblici o
privati con riferimento a strutture complesse;
c) documentata attività di ricerca o insegnamento;
d) documentata attività professionale;
e) iscrizione ad albi professionali”.
“O mammamia, il Regolamento dice davvero questo? E il decreti sindacali non dicono davvero nulla per giustificare la scelta fiduciaria?
Insomma, cari concittadini, a fronte di un Regolamento molto chiaro non vengono fornite informazioni di alcun tipo. Il Regolamento ha previsto dei requisiti che sono, fermo restando il rapporto fiduciario, vincolanti e ciò al fine di evitare nomine politiche discutibili e strumentali che richiamano alla mente la leggendaria storia di Caligola e del suo cavallo Incitatus, nominato senatore dell’antica Roma”, ha chiosato infine Angiola.