Orta Nova – Gli atti violenti consumatisi tra il 23 dicembre 2019 e l’11 gennaio 2020 a carico del presidente del
Consiglio Comunale e di sua sorella sarebbero da ricondurre alle ultime decisioni prese dall’amministrazione Lasorsa in tema di gestione del servizio dei rifiuti e relative all’attuazione di altri importanti progetti per lavori pubblici.
È quanto sembra emergere dalle parole del sindaco Lasorsa nel corso del suo comizio tenutosi sabato 18 gennaio nella piazza locale.
Lasorsa svolge nel suo discorso un resoconto delle vicende e delle decisioni degli ultimi mesi partendo dalla questione del servizio raccolta e smaltimento dei rifiuti: “Siamo stati costretti” dice “ad adeguare il PEF (piano economico finanziario) del 2019 sulla scorta di un contratto firmato dal comune di Orta Nova nel febbraio dello stesso anno. Contratto che impegnava il nostro comune per 9 anni con un progressivo aumento della TARI ed un conseguente aumento del PEF per gli anni 2019-2020”.
La SIA, come tutti sapranno, versa in uno stato di criticità economico. Racconta, quindi, ancora Lasorsa: “Sono stati sottoscritti con essa contratti di servizio dai vari comuni soci del consorzio FG/4 cui fa capo la stessa SIA. Tale proposta è stata dichiarata inammissibile e priva di fattibilità economica dal tribunale”.
A quel punto sarebbe intervenuta la Regione, tramite l’Ager, nella persona del commissario ad acta il quale si sarebbe impegnato nell’individuazione di società pubbliche che potessero subentrare e garantire il servizio di raccolta dei rifiuti per conto del consorzio. Nomi delle società: BARSA di Barletta e l’AMIU di Trani. “Non si è però mai arrivati a concludere un accordo” dichiara il medico ortese che aggiunge “La fase interlocutoria durava da più di un mese e mezzo e aumentava così il pericolo di lasciare interrotto il servizio”.
L’assemblea del consorzio si sarebbe così attivata per cercare ulteriori società che potessero assicurare il servizio attraverso l’emanazione di singole ordinanze sindacali.
Tecnoservice, società piemontese, è il nome della società proposta dallo stesso commissario ad acta e che proponeva la condizione che tutti i comuni del consorzio aderissero all’accordo fruendo del servizio da essa prestato a fronte di un aumento dei costi del servizio stesso pari a 500 mila euro con conseguente aumento del PEF 2019 e aumento della TARI per il comune di Orta Nova. “Abbiamo quindi pensato di non aderire all’accordo per il comune di Orta Nova” spiega Lasorsa “per tutelare i cittadini di Orta Nova, e rivolgerci alla società privata TECNECO, con sede legale in Foggia, inserita nella White List della Prefettura” per affidare ad essa il servizio raccolta rifiuti per un periodo di 6 mesi nelle more di una gara ponte.
La conseguenza di tale decisione, secondo il sindaco di Orta Nova: “Il 22 dicembre non abbiamo aumentato il PEF, siamo riusciti a salvaguardare il lavoro ai nostri dipendenti e l’avvio della raccolta differenziata dopo una fase pari a tre mesi necessari alla società per organizzare il servizio di raccolta porta a porta”.
E l’altra conseguenza: “La sera del 23 dicembre si verifica il primo atto nei confronti del presidente del consiglio, Paolo Borea”, ossia l’incendio dell’auto dello stesso.
Il sindaco racconta così di avere chiesto, con la sua Amministrazione, un incontro in prefettura e portato all’attenzione delle forze dell’ordine l’episodio. “In tale fase” aggiunge Lasorsa “abbiamo continuato a partecipare a tutti gli incontri con il commissario ad acta dell’Ager e tutti i comuni del Consorzio Fg/4”.
Ma nonostante l’ ordinanza emessa dall’amministrazione Lasorsa, in relazione alla scelta della società Tecneco, sembrava fosse stata riconosciuta a tutti i livelli come inattaccabile dal punto di vista normativo “venivano condotte continue sollecitazioni a revocarla” precisa Lasorsa.
Il consorzio avrebbe interpellato ben 17 società che potessero occuparsi della gestione del servizio di raccolta dei rifiuti, tra queste la Sieco.
“Il 10 gennaio” continua il racconto del sindaco “siamo stati convocati dal prefetto trovandoci di fronte ad un bivio: o revocare la nostra ordinanza e accettare la proposta della Sieco, con un aumento dei costi, oppure rimanere fermi nella nostra posizione e poi affrontare il problema della ripartizione di quella parte di impiegati della SIA che, non potendo rientrare nella clausola della salvaguardia, dovevano essere ripartiti equamente tra i vari comuni del consorzio secondo il criterio del numero di abitanti per comune”.
Secondo tale criterio al comune di Orta Nova sarebbero spettati 7 amministrativi. Dopo un’accesa discussione, pare che l’Amministrazione Lasorsa abbia accettato tale criterio comunicando poi la decisione presa al commissario Albertini di Cerignola.
“La mattina seguente si verifica un altro atto violento nei confronti della sorella del presidente del consiglio comunale: la deflagrazione dell’ingresso del suo esercizio commerciale” le parole di Lasorsa a commento degli ultimi accadimenti esposti. E a spiegare l’Istituzione in loco del comitato per la sicurezza e la venuta del Prefetto Raffaele Grassi.
Il sindaco quindi si rivolge ai suoi cittadini con accorate parole: “Ci avete chiesto di amministrare il paese, non di diventare martiri”.
Continua poi il resoconto.
Lasorsa racconta di avere affrontato, con la sua amministrazione, anche problemi come progetti per lavori che sarebbero dovuti partire, come quelli per il rifacimento delle aree parcheggio. Progetti, secondo la sua versione, da rivedere perché mancanti di requisiti richiesti dall’Anac (Autorità nazionale anticorruzione).
L’azione e l’impegno della sua Amministrazione continua: questa la volontà espressa dal sindaco Lasorsa a conclusione del suo comizio. “Non siamo fermi. Vogliamo agire nel rispetto della legalità a costo di subire critiche. Non c’è nessuno alle nostre spalle, non ci sono burattinai.
Abbiamo parlato di restituire il senso di appartenenza ai cittadini portandoli a diventare protagonisti delle scelte che si fanno in consiglio comunale”.
Ripartire, dunque da questo punto, per Lasorsa. Il sindaco quindi cita, a chiusura del suo discorso, le parole del vescovo pronunciate nel corso dell’incontro di preghiera tenutosi giovedì 15 gennaio – per esprimere solidarietà ai destinatari degli atti violenti verificatisi – presso la chiesa della Madonna dell’Altomare: Indignazione, per quello che è accaduto, e Coraggio nel reagire.
“È ovvio che la paura è il primo sentimento ad emergere quando accadono certi episodi, ma se siamo uniti non siamo noi a dover avere paura”. Saluta così i suoi cittadini il sindaco Lasorsa.
Quanti attentati alla gente che non essendo nelle grazie dei giornalisti…come pensate di loro…passerà…e allora…passerà…e se si aggraveranno, come si pensa di questa gente…ma a chi interessa…
Che sia fatta la Sua Volontà…
con fede e diritti…
Si aspettano articoli che dichiarino tutte le criminalità di questa gente che preso il titolo, fà ciò che gli pare…