Manfredonia (Foggia), 19/01/2022 – “Su richiesta della Regione Puglia l’incontro tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il MITE, la Regione Puglia ed il Comune di Manfredonia è stato rinviato al 2 FEBBRAIO 2022.
Come è noto, per motivi normativi (l’intervallo temporale tra gli incontri non può superare i 30 giorni), dal momento che il precedente incontro si tenne il 22 dicembre, la data del secondo fu indicata in quella del 2 febbraio appunto.
La Regione Puglia, che aveva già espresso il gradimento per tale data come scelta iniziale, ha reiterato la sua richiesta che, essendo stavolta nei termini consentiti, è stata accolta. Essa è sopraggiunta dalla necessità della Regione Puglia e del Comune di Manfredonia di implementare il già corposo dossier a sostegno del NO alla realizzazione del progetto Energas. Continuerò a monitorare la situazione, non potendo per legge partecipare personalmente all’incontro”.
Lo riporta il deputato Antonio Tasso.
Ma siamo sicuri che i rinvii servono per l’implementazione delle istituzioni locali. Ho sentore che il tempo serve ad altri…; poi non si capisce la questione dei 30 giorni dal 22/12/2021, si sarebbe dovuto svolgere il 22/1/2022 e non 2 febbraio 2022 ????
Ma la volontà popolare, espressa col referendum dovrebbe valere su tutte le implementazioni o no ?
Hiiii, jí turnéte dalla ville d Berluscóne?
Ma Tasso pubblicità anche tu sei un Manfredoniano figlio di Manfredoniano smettila di farti propaganda arma la gente c’è bisogno di una rivoluzione perché Manfredonia è un paese che ha sempre vissuto di pesca ora noi siamo costretti a mangiare carne che schifo gli odori di pesce arrostito sarde arrostite con il finocchietto ecc ormai sono un ricordo lontano intosta chi la duro vince
Il ritorno del nulla. Basta con questa frittura di olio sfruttato.
La volontà popolare e sovrana Tasso ritirati la politica non è per te la pagnotta si
Ecco l’on fumogeno
A com’è bello il posto statale , e questi tornano sempre a coppe.
La questione ENERGAS va correttamente inserita nell’ambito della più ampia strategia della politica energetica dell’Unione Europea e del Governo Draghi, rispetto alle analisi che si leggono in questi ultime settimane sulle testate locali.
Mi riferisco alla proposta della Commissione Europea, sotto la guida e le pressioni della Francia, di inserire nella “Tassonomia verde”, base per la pianificazione degli investimenti che possono essere considerati sostenibili, anche il Gas naturale (compreso secondo me anche il GPL) e il Nucleare.
Fonti di energia presentate come ecosostenibili per occultarne il forte impatto ambientale e utilizzare le ingenti risorse finanziarie previste dal PNRR.
Una scelta irresponsabile e pericolosa che, ove venisse accolta, sottrarrebbe rilevanti risorse per finanziare gli investimenti in energia solare, eolica e tutte le fonti di energia rinnovabili.
Si tratta di un vero e proprio tradimento dello spirito della Missione 2 del PNRR “Rivoluzione verde e transizione ecologica”.
Ancora una volta la Commissione Europea ha dimostrato la sua estrema “sensibilità” verso i poteri forti della finanza europea e internazionale, nonché delle lobby dei grandi gruppi industriali del gas e del nucleare.
L’Italia dovrebbe intervenire, e non lo farà secondo me fino a quando restera in carica il Governo Draghi, con una presa di posizione forte rispetto alle decisioni della Commissione Europea, in compagnia di Lussemburgo, Austria, Spagna e Germania che hanno già manifestato la loro contrarietà.
Il MITE, guidato dal ministro Roberto Cingolani, pare abbia intenzione di autorizzare la costruzione del mega deposito ENERGAS a Manfredonia investendo della questione, il prossimo 2 febbraio, la Presidenza del Consiglio e il Governo per superare la contrarietà della Regione Puglia e della nostra comunità.
Pertanto la questione ENERGAS si complica perché le scelte decisionali, di fatto, si spostano dal livello nazionale a quello dell’Unione Europea.
Non c’è tempo da perdere. Dobbiamo far sentire e ribadire, tramite i nostri rappresentanti, la nostra forte e chiara opposizione a questo progetto in tutte le sedi politiche ed istituzionali, non solo nazionali ma anche della UE.