Roma – ”Nuova strage di migranti nel canale di Sicilia: un barcone con circa 700 migranti si è capovolto la scorsa notte a circa 60 miglia a nord della Libia. Un mercantile dirottato nella zona, il King Jacob, ha recuperato 28 superstiti”. Lo riporta l’Ansa.
Papa Francesco: dolore per nuova strage migranti, basta simili tragedie. La comunità internazionale agisca per evitare il ripetersi di simili tragedie. Al Regina Caeli, in Piazza San Pietro, Papa Francesco leva un accorato appello alla comunità internazionale dopo l’ennesima, immane, strage di migranti nel Canale di Sicilia. Prima delle parole sulla tragedia a largo delle coste libiche, il Pontefice aveva esortato i cristiani ad essere testimoni gioiosi e non egoisti e vanitosi. Quindi, ha ricordato l’inizio dell’Ostensione della Sindone a Torino, dove si recherà il prossimo 21 giugno.
Renzi. Il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha convocato alle ore 17, a Palazzo Chigi, i ministri degli Esteri, Paolo Gentiloni, dell’Interno, Angelino Alfano, della Difesa, Roberta Pinotti, delle Infrastrutture, Graziano Delrio, e il Sottosegretario con delega ai servizi di sicurezza, Marco Minniti, in riferimento alla vicenda del naufragio di fronte alle coste della Libia. Al termine, intorno alle 18, è prevista una conferenza stampa.
Dramma nel Canale di Sicilia. Introna: il mondo intervenga, basta lacrime e polemiche. Inaccettabile e immorale il disinteresse dall’Europa per la tragedia planetaria e umanitaria dell’immigrazione. È il silenzio dei colpevoli. Davanti al più grave naufragio di sempre nel canale di Sicilia, il presidente del Consiglio regionale della Puglia Onofrio Introna è molto severo con Bruxelles e con tutti i governanti del mondo. L’egoismo degli Stati è una vergogna. Non è da oggi che la Puglia cerca di attrarre l’attenzione sul dramma epocale senza precedenti che rende il Mediterranee la più grande tomba liquida del pianeta, come ripetiamo da anni.
Il mondo ha la responsabilità di affrontare il problema alla radice. Non c’è giustificazione, secondo il presidente Introna, per freddezza e ritardi. È in atto la più grande migrazione di massa di ogni tempo, che l’Italia non può affrontare da sola. Tutto il mondo deve capire: l’indifferenza alimenta odi razziali, religiosi e culturali che non minacciano solo il nostro Paese. Non è il momento del pianto ma dell’azione, non è problema di sicurezza o di solidarietà, a parole sempre tantissima.
Serve un salto in avanti, i grandi della terra devono assumere la questione a priorità internazionale, perché il fenomeno si può fermare solo se riusciremo a portare pace, governi democratici, occupazione e sviluppo nei luoghi da cui quei diseredati fuggono. Occorrono interventi politici ed economici, industriali e diplomatici, per creare condizioni di democrazia e di cresciuta che disincentivino l’esodo. E finchè non ce la faremo, continueremo a contare i morti ogni giorno. Per questo, non è il momento delle polemiche interne. Evitiamo che una tragedia umana possa diventare terreno di scontro sterile sulla vita della gente, oggetto di speculazioni da campagna elettorale, che finiscono per ammazzare due volte questi sventurati.
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