Bari – Aggiornati al prossimo 3 luglio i lavori della V commissione consiliare riunitasi oggi per discutere del fenomeno dell’erosione delle coste pugliesi. Argomento sul quale i consiglieri regionali Antonio Scianaro, Giandiego Gatta e Luigi Mazzei hanno sollecitato l’intervento degli assessori Giovanni Giannini (Lavori Pubblici) e Angela Barbanente (Territorio) dopo le ordinanze emesse nei mesi scorsi dalle Capitanerie di Porto per interdire la balneazione, il transito, la sosta e la pesca nei tratti di litorale interessati in particolare dal rischio di crolli delle falesie.
Data l’assenza degli assessori competenti per motivi istituzionali (presente solo l’assessore al Demanio, Leo Di Gioia) e dei rappresentanti delle Capitanerie di Porto (stigmatizzata in particolare dai consiglieri Gatta e Congedo) la riunione è stata l’occasione per raccogliere le sollecitazioni degli amministratori dei Comuni pugliesi colpiti dai provvedimenti restrittivi: i sindaci di Vieste, Peschici, Mattinata, Monte Sant’Angelo, Melendugno, Racale, Diso sono intervenuti per chiedere che il problema della salvaguardia delle coste “sia affrontato in maniera organica, a partire dalla rivisitazione del PAI (Piano di Assetto Idrogeologico) con una programmazione degli interventi che tenga conto delle diverse criticità dei territori, per far sì che il problema non si riproponga di anno in anno e soprattutto non in vista dell’avvio della stagione turistica”. Nell’immediato intanto, la necessità di rideterminare le zone interdette: per questo, come confermato dal segretario regionale dell’Autorità di bacino, Antonio Di Santo, sono stati già avviati una serie di sopralluoghi tecnici per individuare insieme a ciascuna Capitaneria di Porto competente, al Comune e ai funzionari del Genio civile e della Protezione civile, le aree di possibile uso all’interno di quelle di maggiore pericolosità e formalizzare le misure da adottare.
Il presidente Donato Pentassuglia ha ribadito l’impegno a convocare nuovamente l’assessore Giannini per fare il punto sul percorso avviato con tutti i soggetti coinvolti e sugli interventi messi in campo a tutela del territorio e dell’incolumità dei cittadini. Inoltre, come evidenziato dai consiglieri intervenuti (Gatta, Scianaro, Mazzei, Congedo, Lanzilotta) e dallo stesso Pentassuglia, c’è la necessità di capire dove e come sono state investite le risorse disponibili e se ci sono margini per destinare parte dei fondi europei della prossima programmazione a interventi di salvaguardia del territorio.
Redazione Stato
E finitela con questa storia delle falesie, state discutendo come sperperare altri euro per un processo naturale che ogni anni da secoli si si evolve. Quante imprese si stanno sfregando le mani in attesa del mandato, sta diventando peggio di una zona colpita dal terremoto.
L’ho volete capire che soldi non c’è ne sono e quello che c’è serve al cittadino che deve arrivare a fine mese, tolto i tributi dovuti per strozzinaggio.