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CRIMINALITA' ORGANIZZATA Dinamiche ed evoluzione della mafia garganica

Analisi della mafia garganica, e delle sue ramificazioni, nella relazione della Dia al Parlamento, relativa al primo semestre del 2023

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
19 Giugno 2024
Cronaca // Gargano //

Il Gargano è l’area della provincia di Foggia dove si verificano i conflitti più violenti a causa di una feroce guerra di mafia che coinvolge numerosi comuni, da Vieste a Monte Sant’Angelo, estendendosi dalla costa all’entroterra.

Pur essendo spesso indicata genericamente come “mafia garganica,” questa comprende due aree operative distinte: la zona montuosa, che include comuni come San Marco in Lamis, Monte Sant’Angelo, San Giovanni Rotondo, San Nicandro Garganico, Cagnano Varano e Rignano Garganico, e la zona costiera, che copre comuni rivieraschi come Vieste, Mattinata e Manfredonia.

Secondo gli investigatori della DIA nella relazione al Parlamento per il primo semestre del 2023, presentata oggi a Roma: “Nella zona montuosa domina il gruppo dei Montanari e i gruppi criminali a esso collegati. Questo termine identifica il clan dei Li Bergolis, che col tempo è diventato il sodalizio più influente della macro-area garganica, fungendo da riferimento anche per altri gruppi attivi nell’area come il clan Lombardi (detti ‘Lombardoni’) di Monte Sant’Angelo, il clan Frattaruolo, storico referente dei Montanari a Vieste, e il clan Prencipe di San Giovanni Rotondo.”

Le indagini hanno rivelato una sinergia extraregionale tra il clan Li Bergolis e la cosca calabrese Pesce-Bellocco di Rosarno (RC). Un altro gruppo criminale rilevante della zona montuosa è il clan Tarantino di San Nicandro Garganico, una struttura familiare attiva anche ad Apricena e Cagnano Varano, al confine tra il promontorio garganico e l’Alto Tavoliere.

Questo clan è principalmente coinvolto nel traffico di stupefacenti e nelle rapine. Nonostante una decennale contrapposizione armata con la famiglia Ciavarella, la crescita di nuove leve interne, l’alleanza con i Montanari di Monte Sant’Angelo e la collaborazione con la cosca Pesce-Bellocco di Rosarno per il traffico di stupefacenti ne attestano la continua operatività,” si legge nella relazione.

È inoltre segnalato un particolare interesse del clan nei settori della zootecnia e agroalimentare per l’ottenimento di fondi pubblici. “Nella zona costiera del Gargano opera il clan Lombardi-La Torre di Manfredonia/Mattinata, emergente dalle indagini dei Carabinieri del ROS nella recente operazione ‘Omnia Nostra’ del dicembre 2021. Questa formazione mafiosa ha preso il controllo del territorio dopo l’omicidio dei vertici del clan Ricucci-Romito-Lombardi.”

Il clan ha un’influenza significativa anche a Vieste grazie alla collaborazione con il clan Raduano. Nella restante parte del promontorio, specialmente tra San Marco in Lamis e Apricena, il clan può contare su diverse alleanze, in particolare con la batteria foggiana Moretti-Pellegrino-Lanza, formando una delle più solide coalizioni criminali.

Il clan è coinvolto nel traffico di sostanze stupefacenti, estorsioni, riciclaggio e reinvestimento di denaro illecito in attività commerciali, nonché in rapine a portavalori, attività che lo collegano spesso alla criminalità del Basso Tavoliere e, in particolare, a quella cerignolana.

A San Marco in Lamis e Rignano Garganico, nonostante non emergano nuovi elementi a sostegno dell’appartenenza alla criminalità organizzata rispetto alle vicende documentate dall’operazione Free Valley dei primi anni 2000, vari provvedimenti interdittivi del Prefetto di Foggia indicano che i gruppi locali mantengono legami con i contesti criminali e rappresentano un pericolo di condizionamento per il tessuto socio-economico del territorio.

A livello extraregionale, operano con alcune cosche calabresi, dimostrando una notevole capacità di infiltrarsi nel tessuto socio-economico locale, soprattutto nei settori dell’allevamento, pesca, mercato ittico, ristorazione e balneazione. Tuttavia, la collaborazione di alcuni luogotenenti del clan mette in discussione non solo la sua operatività ma anche la sua sopravvivenza. L’8 febbraio 2023, la Corte d’Assise d’Appello ha condannato un esponente di vertice del clan Lombardi-La Torre all’ergastolo per omicidio.

A Vieste è attivo il clan Raduano, il cui capo, oggi collaboratore di giustizia, è considerato uno degli attori principali del contesto mafioso della macro area del Gargano e della provincia di Foggia, come dimostrato dal suo coinvolgimento in numerosi processi giudiziari. Grazie alla sua capacità di formare nuove alleanze con i clan dell’area garganica (i Romito), della Società Foggiana (batteria Moretti-Pellegrino-Lanza) e della malavita cerignolana, ha contribuito a formare una delle compagini più violente del panorama criminale foggiano.

Il capo del clan, evaso clamorosamente dal carcere di Badu e Carros (NU) il 24 febbraio 2023, è stato nuovamente arrestato in Spagna il 1° febbraio 2024 dai carabinieri, con l’aiuto della polizia francese, insieme al suo luogotenente, anche lui evaso dagli arresti domiciliari nella provincia di Campobasso.

Nell’area Vieste-Mattinata, roccaforte dei clan Romito e Raduano, nel semestre in esame si sono verificati due atti di danneggiamento ai danni di familiari di esponenti di questi sodalizi mafiosi (a Mattinata, il 21 marzo 2023, l’incendio di un’abitazione rurale appartenente al padre di un esponente del clan Romito; a Vieste, il 9 maggio 2023, l’incendio dell’auto di uno zio di un boss affiliato ai clan Raduano e Romito).

Lo riporta Foggiatoday.it

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