(Regioni.it 3931 – 19/10/2020) “Abbiamo appena approvato un nuovo Dpcm – annuncia Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte – frutto di un intenso dialogo con i ministri, le Regioni e il Cts. Dovrà consentirci di affrontare la nuova ondata di contagi che sta interessando severamente l’Italia e l’Europa, non possiamo perdere tempo, dobbiamo mettere in campo misure per scongiurare un lockdown generalizzato, che potrebbe compromettere severamente l’economia”.
Cronaca "Nuovo Dpcm frutto di un intenso dialogo con ministri, Regioni e Cts"
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“Nuovo Dpcm frutto di un intenso dialogo con ministri, Regioni e Cts”&
”Hanno ascoltato le Regioni, finalmente, il metodo è cambiato'', afferma Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria e vicepresidente della Conferenza delle Regioni"
”Hanno ascoltato le Regioni, finalmente, il metodo è cambiato”, afferma Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria e vicepresidente della Conferenza delle Regioni, a proposito del nuovo dpcm apprezza “la collaborazione con noi, una ricerca di condivisione, un approccio diverso rispetto all’ultima volta in cui ci è stato inviato il testo e ci è stata data mezz’ora per le modifiche. Stavolta siamo stati consultati, ci sono stati tre giorni di incontri, e alla fine è stato deciso quello che avevamo chiesto’”.
“Conte ha ragione – precisa Toti – quando dice che oggi non possiamo permetterci un lockdown nazionale, meglio misure più soft da applicare ovunque e interventi mirati a livello locale con sindaci e presidenti di Regione che possono decidere chiusure più restrittive a seconda delle emergenze, una sorta di approccio a geometrie variabili”.
Le misure sulla scuola adottate nel Dpcm non entreranno subito in vigore, precisa il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ma “fra qualche giorno, per garantire una migliore organizzazione”: “Nelle prossime ore il ministero dell’Istruzione dara’ indicazioni piu’ specifiche alle scuole e alle famiglie”, aggiunge Azzolina. Il decreto coinvolge solo le scuole secondarie di secondo grado, per le quali resta confermata la didattica in presenza ma con un incremento della didattica digitale integrata, strumento gia’ a disposizione delle scuole nelle linee guida firmate a giugno. Il Governo ha chiesto inoltre alle scuole superiori di rimodulare ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e uscita degli alunni, anche attraverso l’utilizzo di turni pomeridiani. L’ingresso non dovra’ avvenire prima delle ore 9, per evitare assembramenti sui mezzi di trasporto pubblico. Per le scuole del primo ciclo e per i servizi educativi per l’infanzia, la didattica continuera’ a svolgersi in presenza”.
“Sulla scuola – rileva Toti – abbiamo contestato il ‘riunionismo’ del ministro Azzolina che ci chiedeva di metterci attorno ai tavoli, cosa già fatta durante l’estate senza portare a misure incisive contro il virus. La proposta delle Regioni era molto semplice: ritornare alla didattica a distanza a rotazione per gli ultimi anni delle superiori”. “Si è rivendicata l’autonomia scolastica degli istituti, – afferma Toti – la possibilità di decisione dei capi istituto e delle direzioni scolastiche, ma in questo caso lasciare da sole le istituzioni scolastiche regionali che dipendono dal Governo senza indicazioni, non ha portato fortuna alle decisioni sulla scuola”.
Mentre il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, spiega che “proseguono partite e gare sportive dilettantistiche a livello regionale e nazionale, mentre per il livello provinciale, società, associazioni sportive ed enti di promozione proseguiranno gli allenamenti degli sport di squadra, ma in forma individuale, come le squadre di Serie A all’inizio della fase due”. “Per fare un esempio: la squadra di una scuola calcio di giovanissimi o pulcini potrà continuare ad allenarsi, ma senza giocare partite – aggiunge Spadafora -. Dopo un lungo confronto in Consiglio dei Ministri, Cts e Regioni, è prevalsa una scelta di buon senso. Nelle prossime ore, con i rappresentanti del settore, studieremo ulteriori misure di sicurezza per una maggiore tranquillità di tutti e scongiurare possibili chiusure”.
Ma il dialogo Governo-Regioni deve andare avanti. Il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, chiede che “nelle misure restrittive ci sia l’autonomia delle Regioni, ma se il Governo ha informazioni per cui possono essere consigliate alcune misure lo faccia formalmente”. “Il Dpcm – prosegue Zaia – dice che i governatori possono fare misure restrittive, e dice che nel momento in cui vuole misure estensive, queste vanno negoziate col ministro. Noi non abbiamo un comitato tecnico, per cui il Ministero è bene che si avverta. Altrimenti scopriamo che la regione Veneto poteva fare qualcosa e non l’ha fatti, il rischio è dello scaricabarile”. Infine il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, rileva che “i presidenti di Regione sono le massime autorità sanitarie delle Regioni, e possono adottare restrizioni a carattere regionale. I sindaci sono le massime autorita’ sanitarie cittadine, e possono farlo sui loro territori in caso di necessita’. Lo Stato e’ l’autorita’ sanitaria nazionale, e detta le linee guida entro le quali possono muoversi gli enti territoriali. In caso di lockdown nazionale, decide lo Stato”.
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