“Questa esclusione ha il sapore della beffa – dice il coordinatore di Agrinsieme Giuseppe Politi -. Tra promesse e smentite questa storia va avanti da mesi. Siamo passati dall’abolizione della prima rata, all’indeterminatezza sulla seconda, per arrivare oggi a sapere che gli agricoltori non saranno più esentati. Un clima di incertezza che ha reso difficile programmare, fare investimenti, prendere decisioni. E ora arriva il colpo finale!”.
Un conto per l’agricoltura di oltre 346 milioni di euro, che potrebbero aumentare se i comuni, per recuperare parte del gettito delle prime case, decidessero di alzare l’aliquota del 7,6 per mille. Con tutti i disguidi possibili per effettuare i versamenti, determinati dalla facoltà dei Comuni di decidere le aliquote fino a sette giorni prima il termine di scadenza del pagamento.
“Avevamo avuto assicurazioni che questa tassa, assolutamente iniqua per il settore, perché colpisce beni strumentali indispensabili all’attività d’impresa – continua Politi – non sarebbe stata ripristinata. Sembra, invece, che non sia così. E questo senza che ci sia mai stato un confronto diretto con il Governo. Ciò è inaccettabile perché viola qualsiasi patto fiscale”.
Redazione Stato
Non vi preoccupate, e’ facile, detta somma la recuperano aumentando l’aliquota sulla seconda casa. Sono curioso di sapere , quando la gente se la venderanno a chi faranno pagare l’IMU.. KA TENN?