Edizione n° 5317
/ Edizione n° 5317

Foggia

Manfredonia

Cronaca

Politica

Sport

Eventi

San Severo

Cerignola

I pugliesi spendono di più per mangiare, bere e vestirsi

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
19 Dicembre 2016
Economia // Manfredonia //

Bari, 19/12/2016 – In Puglia si spende di più per mangiare e vestirsi rispetto alla media nazionale. Ma di meno per la manutenzione della propria casa, l’istruzione e la cultura. A rilevarlo è il Centro studi di Confartigianato Imprese Puglia, che ha elaborato gli ultimi dati Istat. Ogni mese, i pugliesi sborsano, in media, 460 euro per l’acquisto di generi alimentari e bevande non alcoliche, pari al 21,7 per cento della totale della spesa (2.114 euro), mentre la media nazionale si ferma a 442 euro, pari al 17,7 per cento del dato complessivo (2.499).

Per le bevande alcoliche e i tabacchi si spendono 46 euro e per l’abbigliamento e le calzature circa 127 euro contro i 116 della media nazionale. Le differenze emergono al contrario, però, quando si parla di casa, per la quale i pugliesi impegnano, mediamente, 675 euro al mese contro una media nazionale di 903 euro. Nell’importo sono comprese anche le utenze domestiche. Per le manutenzioni straordinarie, si sborsa la metà: la media mensile si attesa a 14 euro contro circa il doppio di quella italiana (26 euro). Per gli affitti figurativi, ovvero quelli che le famiglie spenderebbero se la casa in cui vivono non fosse loro, la media è di 427 euro contro i 589 di quella nazionale.

La spesa per i mobili, gli articoli e i servizi in casa è di 97 euro al mese, contro i 104 della media italiana. Le differenze aumentano con i trasporti: 211 euro è la spesa media regionale contro i 266 di quella nazionale. Per la cultura e gli spettacoli appena 80 euro contro una media nazionale di 126 euro. Per l’istruzione 13 euro contro 15. Le differenze scompaiono quasi del tutto quando si parla di sanità (111 euro contro 113).

«I dati elaborati dal nostro Centro Studi regionale – spiega Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia – raccontano che ci sono ambiti, come quello dei generi alimentari, in cui i pugliesi proprio non rinunciano a spendere. D’altro canto, la nostra cultura enogastronomica è molto apprezzata non solo in Patria, ma in tutto il mondo: le aziende del settore – in gran parte microimprese ed imprese artigiane – sono state in grado di ritagliarsi un posto di preminenza nell’immaginario collettivo, e di superare la crisi in relativa scioltezza.
Stesso ragionamento potremmo fare in relazione ad abbigliamento e calzature, sebbene lo scarto rispetto alla media nazionale sia ancor più contenuto.

Al netto di questo, però – fa notare Sgherza – in totale, le spese dei pugliesi sono sensibilmente inferiori alla media nazionale. Quasi 400 euro al mese in meno non sono attribuibili unicamente ad una maggiore propensione al risparmio. Semmai, il problema è che le disponibilità economiche sono nettamente inferiori rispetto ad altre zone del Paese: per questo i cittadini pugliesi tendono a fare economia innanzitutto in settori percepiti come non essenziali. Sotto questo profilo, la minore spesa in cultura è un dato che deve far riflettere.

Lo scarto sensibile riguardante le spese per abitazione, acqua, elettricità e gas è invece più complicato da interpretare: fatta salva la componente delle utenze, che potrebbe anche attribuirsi ad una maggiore parsimonia dei pugliesi, c’è da comprendere quanto effettivamente si dedichi alla manutenzione del patrimonio immobiliare che, in Puglia, è particolarmente vetusto e dunque bisognoso di un certo tipo di attenzioni.

Secondo Sgherza – si tratta di valutazioni importanti: conoscere i trend di spesa è fondamentale per tarare gli interventi di natura economica a supporto di cittadini e famiglie, atteso che l’incremento dei consumi interni è un requisito indispensabile per il consolidamento della ripresa economica».

3 commenti su "I pugliesi spendono di più per mangiare, bere e vestirsi"

  1. Caro Sign. Antonio,
    il suo pensiero è uno spaccato perfetto del momento… che stiamo vivendo in Italia.
    Le suggerisco di trasferirsi nel Pese dei balocchi, non qui a Manfredonia ma in quello originale: “Lì non vi sono scuole, lì non vi sono maestri, lì non vi sono libri. In quel paese benedetto non si studia mai. Il giovedì non si fa scuola, e ogni settimana è composta di sei giovedì e di una domenica”.
    Buona fortuna e buone feste!

  2. Sono anni che ci raccontano come un mantra che: “… è fondamentale tarare gli interventi di natura economica a supporto di cittadini e famiglie, atteso che l’incremento dei consumi interni è un requisito indispensabile per il consolidamento della ripresa economica”.
    Non si è ancora capito che occorre cambiare, come ho detto e scritto più volte, radicalmente indirizzo di politica economica e abbandonare la “criminale” politica di austerità!

Lascia un commento

“I coraggiosi agiscono, i pavidi desistono.” Luigi Giuseppe Bruno D'Isa

Anonimo

StatoQuotidiano sei tu!

StatoQuotidiano, fondato nell'ottobre 2009, si basa sul principio cardine della libertà d'informazione, sancita dall'art. 21 della Costituzione.

Il giornale si impegna ad ascoltare la comunità e a fornire informazione gratuita, senza sostegno di classi politiche o sociali.

Ai lettori che ci seguono e si sentono parte di questo progetto, chiediamo un contributo simbolico, per garantire quella qualità che ci ha sempre contraddistinto!

Compila il modulo con i tuoi dati per inviare segnalazioni, denunce, articoli, video, foto, richieste, annunci ed altro.

Compila il modulo con i tuoi dati per inviare segnalazioni, denunce o disservizi.

Compila il modulo con i tuoi dati per promuovere la tua attività locale, pubblicizzare un evento o per proposte di collaborazione.

Nessun campo trovato.