Foggia. Il secondo semestre del 2016 è stato monitorato dalla Corte dei Conti. Riguarda la stabilità e la sostenibilità del piano di riequilibrio finanziario del Comune di Foggia. L’ha esposto nei dettagli- anche leggendo i passi direttamente tratti dal testo dei magistrati contabili- il consigliere di Fratelli d’Italia Giuseppe Mainiero, già autore di diverse segnalazioni presso la suddetta Corte in riferimento ai debiti dell’amministrazione e al contenzioso in essere, non solo a riguardo dell’azienda Amica – non ha approfondito questo punto perché aspetta la transazione in atto “la proposta del Comune è di 8 milioni, la curatela fallimentare potrebbe non scendere sotto gli 11 milioni”, ha detto- ma anche riguardo altre vertenze.
“Gli esiti delle vertenze possono essere decisivi”
La relazione è datata al 27 novembre. La sostanza delle osservazioni riguarda “il peggioramento dei conti, gli obiettivi intermedi disattesi e la spesa corrente aumentata del 10% mentre quella per i trasferimenti del 25%”. Un aumento che riguarda l’amministrazione in carica. “La Corte non parla di dissesto per ora – ha aggiunto Mainiero- perché attende di vedere come vanno alcune vertenze” (Amica, questione Ici, Assori) e attende questo esito con una precisazione: “Un esito sfavorevole anche di una sola delle controversie in essere è in grado di pregiudicare il piano di riequilibrio”.
Gema e il difficile reperimento dei crediti
A proposito dell’ex società di riscossione dei tributi, Gema, “non si comprende in quale anno questi debiti siano stati accertati e da quale anno siano stato riscossi”, cioè un quadro di documenti lacunoso su cui i magistrati si erano tenuti sul vago nella prima analisi del 2016, evidenziando comunque la carenza di riscontri, e che ridipingono in questa seconda analisi. Il periodo in esame su Gema va dal 2010 al 2013. Inoltre. “La massa debitoria stimata per 112milioni di euro in realtà ammonta a quasi a 200milioni di euro e, dopo l’ispezione della Ragioneria dello Stato si è visto che su 39 atti amministrativi 33 presentano gravi irregolarità “. Mainiero ha sottolineato la “sciatteria amministrativa aggiunta a una situazione disastrosa dei conti”. Dei 18 milioni destinati ai debiti fuori bilancio nel piano, almeno il 60% è già stato destinato a spese diverse rispetto a quello per cui erano state erogate. Di oltre 2 milioni di passività pregresse alcuni sono stati usati per i debiti fuori bilancio. Tra essi, una parte deriva dall’amministrazione Mongelli, come i 4 milioni per i lavori pubblici, altri riguardano gli anni dal 2014 al 2016.
Mainiero: “Un piano farlocco nelle premesse”
Risultano utenze di corrente non pagate per 825mila euro nel 2015-2016 e acqua per 3 milioni di euro. “La liquidità di cui si dispone deriva dall’aver beneficiato delle anticipazioni di cassa di un piano da 47 milioni, alla fine del 2015 la disponibilità risulta inferiore al 2014 e parzialmente vincolata”.
A fronte di una progressiva erosione della liquidità, il consigliere definisce il piano di riequilibrio chiesto da Mongelli e ratificato da Landella “farlocco, se fosse arrivato un commissario e avesse messo le mani nella carte avrebbe visto la situazione, né molti degli attuali amministratori, d’altra parte, avrebbero potuto candidarsi o ricandidarsi nel 2014. Landella sta lasciando alla città cambiali che non potremo onorare”. Anche sulla dismissioni dei beni immobili non è stato raggiunto l’obiettivo perché su alcuni non c’è la stima di vendita né un inventario per gli altri. E conclude in base a quanto dice la Corte: “Ora il Comune si dovrà attenere solo alle spese obbligatorie”.
(A cura di Paola Lucino, Foggia 19 dicembre 2017)