”Le ruspe servono ad abbattere i pochi manufatti che ci sono. In questo momento sono in corso perquisizioni ed una squadra dell’ENEL sta mettendo in sicurezza l’area e stanno portando via le bombole del gas affinché l’abbattimento dei manufatti possa avvenire con la massima tranquillità e serenità delle persone che vivono nella pista.
Sono anni che diciamo a gran voce che il ghetto di Borgo Mezzanone è un luogo IGNOBILE. Un buco nero della civiltà e della democrazia che inghiotte e stritola tutti i suoi abitanti.
Noi non facciamo distinzione tra migranti e italiani. Il diritto ad una vita dignitosa appartiene a tutti. Ecco perché quel luogo è una ferita inferta a tutta la società ospitante.
Sono anni che affermiamo che quel posto deve essere abbattuto così come tutti i luoghi di apartheid fisico e simbolico che sorgono nelle nostre città, così come le tante cattedrali nel deserto che sorgono nelle periferie laddove la vita scorre senza servizi e tutele.
Nel ghetto di Borgo Mezzanone non c’è nessun tipo di tutela. Neanche quella, fondamentale e costituzionalmente garantita – sanitaria, oggi ostacolata dall’impossibilità delle tante persone che ci vivono di richiedere la residenza dopo il Decreto Salvini.
Sono proprio queste condizioni a determinare forti rischi per la salute e l’incolumità delle donne e degli uomini che vi sono stanziati.
Sono giorni che ci confrontiamo, sia con le persone che affrontano questi problemi sullo loro pelle sia con i colleghi della carta stampata. Tutti chiedono: Cosa accadrà a Borgo Mezzanone?
Ciò che stupisce e ci lascia perplessi è che i giornalisti già sapevano da ieri sera del blitz di questa mattina, a differenza di noi rappresentanti del III Settore che lo abbiamo saputo solo oggi. Un fatto molto singolare che ci fa dubitare della reale adeguatezza di questi interventi e ci fa pensare che si tratti solo dell’ennesima trovata mediatica per continuare a strumentalizzare problemi concreti senza costruire una rete di risposte alle esigenze di vita di questi esclusi.
L’unica cosa certa è che ciò che accade e che accadrà in quel luogo non riguarda solo chi oggi vive nella pista ma riguarda tutti noi.
Quello che sta avvenendo oggi è un preludio al preannunciato sgombero. Ci dice che verrà fatto il prima possibile. E queste persone, una volta sgomberate da Borgo Mezzanone, dove andranno?? Che fine faranno???
Perché pensiamo sia arrivato il momento di fare una sintesi e di parlare – finalmente – di PERSONE”.
Foggia, 20 febbraio 2019
Miranda, Borgo Mezzanone: lo sgombero e la chiusura sono iniziati
“Lo sgombero del CARA di Borgo Mezzanone promesso dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini è iniziato”. Così il Presidente del Consiglio Comunale, e candidato sindaco della Lega, Luigi Miranda. “Quel centro è diventato negli anni luogo di criminalità, spaccio, prostituzione. La sicurezza interna ed esterna al Cara, nelle strade del Borgo fino a Foggia, è un drammatico problema non più sostenibile. Gli extracomunitari più brutali hanno reso difficile la vita agli extracomunitari più tranquilli e operosi, ed hanno minato il senso di sicurezza dei cittadini italiani. Adesso basta! Ringrazio di cuore il Ministro che non ha avuto esitazioni ad accogliere una richiesta esplicita della Lega provinciale di Foggia, che ha collocato il CARA tra le emergenze del territorio da affrontare e risolvere con urgenza. La demolizione dei manufatti abusivi – continua Miranda – è il primo intervento verso la chiusura completa di un centro che ha rappresentato da sempre un problema di ordine e sicurezza per l’intero territorio provinciale a cominciare dal capoluogo. Grazie Salvini – ha concluso Miranda – la tua battaglia per la legalità e la sicurezza è la nostra battaglia”.
Dove andranno ora?
Parlando con un paio di loro gli ho consigliato di venire a Manfredonia e a chiedere aiuto ai politici che a quanto ho sentito dire hanno delle belle case accoglienti e stanno bene economicamente.
E no mandali a FG dalla lega visto che loro sono in grado di risolvere i problemi.
Ma li hanno sgomberati ponendoli nel comune di Foggia o in quello di Manfredonia
Possono anche fare ritorno in africa la loro terra……………
X strazzamutand quand si stobt
Hai timore che vengano a bussare? il solito politico senza cervello e permaloso.
Fratelli italiani aiutiamo i fratelli africani che sfuggono da miserie e guerra. Donate e vi sarà il regno dei cieli. Aprite i cuori, aprite le menti. Chi è facoltoso, chi ha spazio a sufficienza a casa, chi ha doppie case, ville, chi conduce una vita agiata doni qualcosa, offra un aiuto. Perchè non utilizzare le migliaia di case vuote di Manfredonia e Siponto per offrire un degno alloggio a chi è costretto a vivere all’addiaccio? Perchè non si requisisce l’ex Hotel Nicotel per questo nobile scopo? La politica ha permetto l’ingresso di centinaia di migliaia di fratelli africani e dell’este, la politica e i politici debbono risolvere il problema. Pace e bene e ricordatevi che il giudizio divino
sarà inevitabile per tutti.