Foggia, 20 marzo 2018. Prosegue fra i tavoli delle segreterie di partito la crisi al Comune di Foggia. Crisi politica e di numeri dato che il sindaco ha una maggioranza con tre consiglieri di Fi malpancisti (Russo, Cataneo e Pertosa), tre della Lega (Splendido, Fiore e Vigiano) che, tramite il loro segretario cittadino Silvano Contini, chiedono “l’azzeramento della giunta”, Fratelli d’Italia con Giuseppe Mainiero che non lesina critiche a questa maggioranza, e non è una novità. Si mostra più conciliante il suo segretario provinciale Giandonato La Salandra il quale ritiene “una mossa di intelligenza politica la convocazione di un tavolo con le forze di maggioranza ma non escludo, per il futuro, nessuna ipotesi”. Cioè che il sindaco venga mandato a casa in aula? “Questo non lo so- dice La Salandra– i numeri comunque non ce li ha. In ogni caso questa settimana saranno ancora a lavoro i coordinamenti cittadini”, ovvero la riunione diretta dei consiglieri comunali che votano, ognuno per il proprio partito.
Contini (Lega): “Azzerare la giunta”
Intanto il coordinatore provinciale di Fi Raffaelle di Mauro insiste sull’unità siglando le sue conclusioni alla seduta che si è svolta: “Il presupposto della riunione era traslare a livello locale il modello nazionale per quelli che ci hanno creduto. Questa unità della coalizione è importante per il futuro amministrativo dell’anno prossimo e dei prossimi mesi”. Si vota in primavera in alcuni comuni della provincia, nel 2019 è la volta di Foggia. Continua Di Mauro: “La strada delle polemiche non premia, la gente è stanca delle critiche e di chi si arrocca nelle proprie posizioni, si allontana e vota il M5s”. E aggiunge: “L’azzeramento della giunta non era argomento all’ordine del giorno”. La questione però è uscire dalla crisi, se possibile: “Bisogna domandare alla Lega e ai tre forzisti che non possono un giorno essere di Forza Italia e il giorno dopo no”. Di Mauro lascia in sospeso, con una battuta, il futuro: “Come si fa nei telefilm, ci pensiamo alla prossima puntata, vediamo chi accetta la nostra proposta”. Contini, il segretario della Lega, oltre a ribadire l’azzeramento della giunta, spiega lo scenario nazionale: “Gli equilibri nella coalizione sono cambiati a livello nazionale e quando si renderanno conto che il reddito di cittadinanza non c’è le cose ritorneranno a loro posto”, ma se succederà a favore di Salvini questo non lo sa. “Certo non abbiamo intenzione di far cadere l’amministrazione”.
Mainiero (Fdi): “La coalizione? L’ha distrutta Landella”
Con il solito piglio combattivo, Mainiero non fa sconti al sindaco, mentre la Lega non parla se non attraverso il suo rappresentante politico cittadino. Mainiero ribadisce: “Nessuna apertura a Landella. E’ stato lui nel 2015 a devastare la coalizione togliendo gli assessori eletti, la giunta è un monocolore Di Giuseppe- Landella. Ora i partiti si vogliono riappropriare del loro ruolo. Questa condizione attuale si risolve solo con l’azzeramento della giunta. Il sindaco Landella è ormai il passato, nel futuro del centrodestra non c’è”. Il riferimento riguarda la possibilità, esclusa, che si ricandidi per la fascia tricolore. “Questa maggioranza- prosegue il consigliere- sono 18 mesi che approva accapi importanti in seconda convocazione con non più di 12-15 consiglieri e con una finta opposizione che rende valide le sedute. Io ho sempre votato contro tutti gli accapi più importanti”.
Il nodo del bilancio a fine marzo
La scadenza, per legge, di approvazione del bilancio di previsione è il 30 marzo. Una data cruciale, pur con tutti gli slittamenti consentiti, in cui la maggioranza si potrebbe trovare sguarnita dei suoi uomini tra i banchi. “Se votano contro gli 8 consiglieri della maggioranza insieme all’opposizione Landella va a casa”. Sarà una settimana probabilmente decisiva per riorganizzare un gruppo di governo sfilacciato. L’obiettivo- oltre le diplomazie al lavoro, prudenti se non esitanti rispetto alle polemiche più o meno velate di chi sta in aula- dei consiglieri è il ritorno all’anno zero dell’amministrazione Landella. Fuori tutti gli assessori attuali, né Lega, né il fittiano Ursitti, né Fratelli d’Italia sono rappresentati nell’ esecutivo. Dunque si inseriscano in giunta per arrivare compatti al voto nel 2019. Inoltre. Votare il bilancio in queste condizioni, senza un punto di riferimento nell’organo decisionale di Palazzo di città, senza avere contezza, per ora, di quale bilancio potrebbe essere approvato non avendolo ancora visto depositato in commissione, con tutte le criticità evidenziate dalla Corte dei conti, pare impresa titanica. Questo è l’umore a Palazzo di città in cui si riaffaccia, anche, la possibilità di una giunta “tecnica” che affronti i problemi della città. Non si capisce se prevarranno i buoni propositi delle segreterie o le richieste dei consiglieri. Mentre si avvicina la fine di marzo.
A cura di Paola Lucino, Foggia 20 marzo 2018
Redazione StatoQuotidiano.it