(STATOQUOTIDIANO, ore 15). Foggia, 20 aprile 2021. La filiera culturale di Puglia si rivolge alla Regione con un documento che ha tra i suoi firmatari esponenti a vario titolo del mondo delle arti e dello spettacolo. Ciò che si chiede è una risposta adeguata ed un contatto diretto con gli appartenenti alla filiera, oltre ad un piano di sostegno economico per tutte le realtà operanti nella cultura e nell’intrattenimento. Incluse quelle accessorie.
In passato, la rete di oltre 50 realtà di settore si era già rivolta alle istituzioni. Nel maggio del 2020, infatti, aveva inviato un’istanza formale alla Regione Puglia, chiedendo di rimodulare i fondi nel bilancio del settore cultura e spettacolo per utilizzarli come aiuti cassa Covid. Un’istanza che era stata inviata anche all’amministrazione comunale di Foggia, con protocollo generale 52837, del 18 maggio 2020.
I proponenti del documento e delle istanze del 2020 sono Marco Maffei, tecnico del suono, Salvatore Imperio, operatore del settore musica e Giuseppe La Torre, tecnico delle luci.
Con una crisi economica che si fa sempre più importante, l’appello oggi è rivolto a tutti gli operatori culturali della città, affinché si uniscano per far sentire con maggior forza la propria voce.
«Oggi più che mai c’è bisogno di creare una comunità della cultura e dello spettacolo che rinunci ai personalismi e unisca le forze e gli oneri, che censisca i danni diretti e indiretti causati finora dalla pandemia e che dia una visione unitaria, valida per tutti, alle richieste di aiuto tuttora inascoltate e già rivolte all’amministrazione comunale di Foggia ed alla Regione Puglia», scrivono i firmatari del documento i cui obbiettivi sono la sopravvivenza di ogni esponente del settore, il censimento capillare delle realtà territoriali e l’istituzione di un tavolo permanente del settore cultura e spettacolo.
StatoQuotidiano accoglie e sostiene la Filiera Culturale di Foggia, mettendosi in ascolto e dando spazio sul proprio giornale ai volti di alcuni dei firmatari il documento, che vede tra le proprie fila attori e ballerini, tecnici e noleggiatori, cantanti e galleristi, oltre a molti altri. Lavoratori che reclamano attenzione e supporto da parte delle istituzioni.
Oggi è la volta di Valentino Corvino, musicista, direttore d’orchestra, compositore, e Flavio Ferrari, tecnico del suono e responsabile del settore audio.
«Ho firmato questo documento che riguarda la Puglia, ma il disagio è nazionale», afferma a Stato Quotidiano Valentino Corvino. «Il sistema cultura Italia fa acqua da tutte le parti. Dopo un anno ci saremmo aspettati un disegno di legge, un modo per sopperire alle mancanze. Ma i fatti sono due. O non se ne stanno occupando, oppure il problema è troppo grosso per essere risolto in breve tempo. C’è un tema di conoscenza di un sistema complesso da parte dei politici: ci sono troppe professionalità con troppe competenze diverse, e spesso chi gestisce il settore, guarda alla parte finale del prodotto.
Aiutare la parte finale dello spettacolo dal vivo soddisfa sul piano elettorale, lo stesso non si può dire del sostegno dato ai lavoratori invisibili. La politica va sensibilizzata affinché affronti questo disagio che è di tutte le regioni. Chi è stato aiutato, inoltre, deve schierarsi al fianco degli altri. Altrimenti si va a fondo tutti insieme».
«La cultura è come l’acqua», è l’opinione di Flavio Ferrari che cita Claudio Abbado. «I luoghi della cultura sono come tanti acquedotti, e ora ci troviamo in un deserto. Stiamo morendo di sete. Sono entrato nel mondo della televisione quasi per gioco, quando ero molto piccolo, me ne sono innamorato ed è diventato il mio mestiere.
Ho centinaia di migliaia di colleghi che quando si svegliano la mattina, hanno in testa un solo pensiero: sanno che il loro è un lavoro tra i più belli. Permette a milioni di persone di divertirsi, arrabbiarsi, sorridere, piangere: trascorrere momenti della giornata lasciandosi trascinare dalla bellezza della cultura. Fate dunque questo pensiero: se si ferma chi lavora per la cultura, vi fermate anche voi».
Sono sulla stessa linea di pensiero