Questa scheda è spoiler-free: nel rispetto del lettore vergine della visione del film verranno isolate, nell’arco della recensione, eventuali rivelazioni critiche di trama (spoiler) su note a piè pagina, oltre a essere suggerito, a fine articolo, un indice della presenza di punti sensibili nell’opera il cui svelamento accidentale possa incidere su una sua corretta fruizione
Titolo originale: The Butterfly Circus
Nazione: Stati Uniti
Genere: drammatico
IL web, si sa, è cornucopia, e talvolta lo è di pregiata celluloide.
No, questa volta non è un riferimento al ben noto e discusso P2P, ma alla intenzionale condivisione di cinema attraverso i gratuiti e pubblici canali di diffusione. Per un suggerimento o un inciampo casuale ci si può imbattere, così, in The Butterfly Circus, cortometraggio di venti minuti del 2009 disponibile su youtube con supporto di sottotitoli italiani (link). Vincitore di alcuni premi, ma forse non di quelli giusti, il breve film di Joshua Weigel racconta la vicenda dello sfortunato Will, uomo nato senz’arti costretto a esibirsi e ad essere dileggiato in un circo. L’incontro con un elegante signore gli cambierà la vita.
Raro, rarissimo caso, Il circo della farfalla è un rappresentante da museo di perfetto equilibrio tra messaggio morale, intriso dei più candidi valori umani, e gestione dello stesso, forte di una sceneggiatura da manuale ancor prima che di un soggetto da Disney World. Tutto, nel bel lavoro di Weigel, è nella delicatezza non retorica del racconto, dei passaggi mai stucchevoli o buonisti appoggiati ai cliché che inteneriscono vecchie zie a caccia di lacrime. La triste storia del protagonista si esaurisce presto e il diverso entra sua sponte in un mondo […]1, in un universo che è felicemente lontano anche da quello, reale, che nel suo pur lodevole sforzo di reintegrazione non può fare a meno di sottolineare l’oggetto della sua battaglia. La conclusione, con la sua facile soluzione, è anch’essa garbata, diretta e senza concessioni, un The End che, a differenza di altri prodotti del genere, non macina sull’arrivo, ma lo offre modestamente, solo funzionale.
L’esito del racconto cinematografico si pone, in fondo, verso questo semplice soggetto proprio come la stessa farfalla col bruco nel barattolo di vetro di uno dei personaggi minori: elaborato, forgiato nella sostanza, infine dotato di ali. Non si urla al capolavoro, ma ci si toglie il cappello di fronte a un cortometraggio che conta, tra i meriti, una struggente fotografia, delle ottime interpretazioni e una regia efficace. L’attore protagonista, Nick Vujicic (wiki), affetto nella realtà dal deficit fisico, oltre a dimostrare abili doti alla sua prima performance cinematografica, è nella vita un predicatore e sostenitore di lotte per l’accettazione della disabilità – intervista.
E’ un caso – ma non sarebbero d’accordo gli junghiani – che solo pochi giorni fa chi vi scrive si sia imbattuto nella notizia di Philippe Croizon e della sua traversata dello stretto di Bering (link).
Cinema e realtà: così lontani, così vicini.
Buona visione.
Valutazione: 7/10
Spoiler: 4/10
altreVisioni
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In Stato d’osservazione
Il cavaliere oscuro – Il ritorno, C. Nolan (2012) – fantastico, terzo capitolo del Batman di Nolan * 29ago
Ribelle – The Brave, M. Andrews & B Chapman (2012) – animazione, Pixar * 5set
Prometheus, R. Scott (2012) – il ritorno di Scott alla fantascienza * 14set
[…]1 che banalmente non lo nota