MANFREDONIA (FOGGIA) – “Oltre alle sue attività in mare, Marzoll era il proprietario di un chiosco di frutti di mare che, negli anni ’90, diede vita a un esperimento straordinario per attrarre più famiglie e bambini al suo chiosco: mise delle papere in una conca marina.
Questo attirò bambini e famiglie, rendendo il chiosco una meta preferita ma anche l’attenzione di scienziati e del WWF, poiché le papere prosperarono nell’acqua salata creando un habitat unico.
Purtroppo, un giorno tutte le papere furono rubate, lasciando un vuoto nella comunità.
Una storia che ci ricorda l’ingegno e la passione di nonno Matteo”.
Lo riporta la pagina FB F.lli Croce e Capuano srl.
Come al solito, già all’epoca lo Zambredoniano Medio D.O.C., D.O.P. e I.G.P., incapace di ammirare e rispettare il bello, colpì con la sua ignoranza e barbarie, facendo appunto sparire le papere.
Un po’ come quando in seguito uccisero il povero delfino Filippo
Che vergogna ! La connivenza è la madre dellla nostra indifferenza.
Questo è un paese dove l imbecille di turno è sempre pronto a rovinare le cose belle…l unico paese al mondo dove hanno rubato le panchine in villa e i giochi al parco giochi…mo la bott d Zitara…hanno ammazzato anche il delfino..cosa vogliamo di più non ci facciamo mancare niente
Tutti i giorni d’estate che andavamo a mare agli scogli delle “Case marinare” portavo i miei bambini a vedere quel bellissimo spettacolo che offrivano le papere di nonno Matteo.
Che tristezza questo paese che non riesce a conservare niente di bello.
Belle storie brutti risvolti ma é necessario quanto opportuno provarci a recuperare il senso civico che vive nella maggioranza dei cittadini di Manfredonia.